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Claudio passò il resto del pomeriggio cercando di farsi passare quella strana ansia.

Era tornato in ufficio, aveva delle pratiche da completare per la vendita della mattina.

Cercò di concentrarsi sul lavoro, ma non ci riuscì del tutto, infatti quei documenti, che di solito sarebbero spariti in mezz'ora dalla scrivania, dopo due ore erano ancora lì davanti a lui, compilati solo per metà.

" Claudio è tardi" Alessia, la segretaria dell'agenzia doveva provvedere a chiudere l'ufficio.

Si scusò per averle fatto fare tardi e si portò la pratica a casa, l'avrebbe conclusa quella sera.

Chiusero l'agenzia, salutò la collega e si diresse all'ufficio di Paolo che era nello stabile di fronte al suo.

Alla reception Margherita comunicò che Paolo fosse ancora in riunione e che la cosa sarebbe andata per le lunghe.

Il grande capo in persona aveva indetto una riunione e aveva bloccato tutti in ufficio.

Da Paolo:
Scusa se non ti ho avvisato prima ma oggi ce Serpa senior la riunione va per le lunghe ci vediamo a casa.

A Paolo:
Lezione con Mario alle 9 per che ora pensi di stare a casa? Ceniamo tardi insieme?

Il telefono squillò " Hey" rispose Claudio.

" Scusa ma sai che quando ce il grande capo non si sa a che ora si finisce. Fortunatamente succede poche volte all'anno."

" Mi dispiace che fai tardi. Per la cena? Aspetti me?"

" Sona sono morto. Cena e nanna. Ti dispiace se non ti aspetto? Per la palestra?"

" Non mi dispiace, cena senza di me. Per la palestra tranquillo tanto la mia guardia del corpo personale mi scorta da casa a palestra gli farò fare anche il viaggio al contrario. "

" Ok allora sono senza pensieri. Devo andare pausa caffè finita. Ciao"

" Ciao" ripose il telefono in tasca, salutò Margherita e si avviò verso casa, aveva ancora quell'ansia ad attorcigliargli le budella.

Una volta nel suo appartamento preparò il borsone per la palestra e si straiò sul divano per riposarsi un po in attesa che Mario fosse andato a prenderlo.

Si appisolò, fu svegliato dal suono del cellulare " Cazzo mi sono addormentato se è Mario mi ammazza" guardò l'orario, erano le 20.30 non poteva essere il moro.

Prese il cellulare, sbloccò lo schermo e si rese conto che era un messaggio, beh il mittente era inequivocabile

Sconosciuto:
Carina la tua nuova fiamma, ti scorta ovunque magari potrei provare a farlo bruciare all'inferno visto che gli piace il fuoco.

"O cazzo, no no no. Lo sapevo che questa volta non c'entravo io. Mario deve allontanarsi da me me la caverò da solo non posso rischiare gli faccia del male" parlava da solo a voce alta sembrava un pazzo, Juan lo avrebbe portato alla follia.

20.45 era ancora in tempo per avvisare Mario prese il cellulare e digitò il testo

A Mario:
Scusa non posso. Ho deciso di non allenarmi con te ne stasera ne mai

Da Mario:
Sono sotto casa tua fammi entrare

O cazzo era lì che poteva fare? Mica poteva lasciarlo lì fuori? Non lo avrebbe mai fatto.

Allora si affacciò " Devi suonare altrimenti non ti posso aprire" allora Mario trovò il nome " Pini " e premette il pulsante.

Il secondo dopo sentì lo scatto del portone e una voce " secondo piano".

Claudio era agitato, aveva paura che, semplicemente avendolo lì, poteva mettere in pericolo la sua vita.

Aprì la porta e aspettò finché non si trovò un Mario decisamente infuriato davanti.

" Che cazzo vuol dire che non vuoi allenarti?"

" Che ho deciso di cavarmela da solo e per favore non farmi più da guardia del corpo"

" Quello che faccio io non sono cazzi tuoi. Non mi paghi tu. Ora tu prendi quella merda di borsone e vieni in palestra con me se no ti ci porto a calci in culo" a Claudio sarebbe venuto anche da ridere, in una situazione diversa, alle parole di Mario, ma in quel caso non lo fece anzi restò impassibile.
" No. Non ci vengo"

" Claudio lo capisci che nella tua situazione devi farti aiutare? Non puoi fare tutto da solo"

" Non sono solo ho Paolo" e Mario allora scoppiò a ridere " Pini? Sei serio? Quello con un soffio di vento cade a culo a terra come fa a difenderti?" Claudio non sapeva come convincerlo a mollare.

Mario era un osso duro più duro di lui e allora pensò che forse dire la verità sarebbe stata la cosa giusta.

" Mario stanne fuori è pericoloso anche per te"

" Per me? E per quale motivo?"

" Eccolo il motivo" gli porse il cellulare, dopo aver cercato il messaggio di Juan e glielo fece leggere.

" E quindi?"

" Come e quindi? Ma hai letto il messaggio?"

" L'ho letto e ti ripeto, e quindi?"

Claudio non capiva perché Mario non volesse demordere e non capiva come mai le parole di Juan non lo avessero scalfito.

" Lo sai che quello è un messaggio di minaccia per te ?"

" Certo che lo so ma non mi tiro indietro per questo"

" Infatti lo faccio io. Questa è una questione mia e me la devo risolvere io. Non posso mettere in pericolo altre persone" Claudio cercava in tutti i modi di fargli capire il suo punto di vista ma a Mario non interessava, lui aveva deciso di aiutare Claudio che lui lo avesse voluto o no.

" Lo capisci che se ti dovesse fare del male io non me lo perdonerei mai?"

" Lui del male a me? Ma lo hai visto? Dai Cla l'altra sera è scappato con la coda tra le gambe. Per farmi del male dovrebbe spararmi".

"E se lo facesse davvero?"

" Io mi prenderei una pallottola per te"

BOOM

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