IUNCTIO

Capitolo 22

Delia

"Dove posso averti più vicina."

Sicuramente alludeva alla mia frase di qualche ora prima.

Arrivammo dietro la casa, dove c'era una piccola baita, di cui non mi ero mai accorta fino a quel momento.
Entrammo lì e mi lasciò scendere. Era piccola e come arredamento c'era solamente un tavolo e qualche sedia.
Poi notai che all'angolo vicino alla finestra c'erano un piumone e delle coperte con affianco delle candele e dei cuscini.
Ero decisamente rimasta senza parole.

"Quando l'hai fatto?" chiesi.

"Prima, mentre parlavi con Lydia." mi sorrise dolcemente Theo.

"Credevo stessi parlando con i ragazzi."

"Non per un'ora intera piccola." fece una risatina.

"È davvero bellissimo...Grazie" lo guardai negli occhi e vedere il suo sguardo soddisfatto, non aveva prezzo.

"Shh, non devi ringraziarmi." prese il mio viso fra le mani e mi baciò di nuovo, più lentamente questa volta, facendomi impazzire, quando con la stessa lentezza scese a baciare qualsiasi lembo di pelle scoperto che trovava. Alzò lo sguardo suo mio solo per qualche secondo.

"Credo che i tuoi occhi stiano brillando." fece un sorrisetto furbo, ma tutta la sua sicurezza sparí di fronte alla mia.

"Vuoi continuare a fare il gradasso o ti decidi a fare l'amore con me?" gli chiesi.
La sua espressione sopresa era impagabile.
Non avevo mai avuto nessuna relazione, non era una cosa prioritaria; la mia protezione e il mio addestramento erano molto più importanti ed estremamente vitali, ma quando ero con Theo sentivo questo senso di sicurezza che mi faceva diventare ancora più diretta e sfacciata di quello che già ero.
Dopo un primo momento di smarrimento sorrise. Non uno di quei sorrisi furbetti, ma un sorriso dolce, uno di quelli che riservava solamente a me.
Sorrisi anch'io e mi avvicinai ulteriormente a lui, lasciando che mi prendesse in braccio di nuovo.
Restò qualche minuto a scrutare ogni dettaglio del mio viso, lasciandomi poi una carezza leggera sulla guancia.
Fece qualche passo e poi mi adagiò lentamente sulle coperte; si alzò di poco restandomi di fronte, per sfilarsi il maglione che indossava.
Lo osservai in ogni piccolo movimento, mi trovai a concentrarmi su ogni muscolo che si contraeva mentre compiva gesti semplicissimi, apparendo comunque una creatura rara e stupenda ai miei occhi.
Alla fine però, la cosa che faceva accellare di più i miei battiti, erano i suoi occhi.

"Cosa c'è?" mi chiese, inclinando la testa su un lato. Allungai la mano fino a sfioragli il viso delicatamente, avevo quasi paura svanisse davanti i miei occhi. Tracciai con le dita il contorno del suo viso per poi posare la mano sulla sua guancia.

"Sei bellissimo." non mi vergognavo affatto di esprimere apertamente ciò che pensavo, neanche di dirgli che secondo me era la cosa più bella che avessi mai visto. Non che ne abbia visto tante mentre sentivo tutti i giorni discorsi su lupi mannari, kanima, coyote e cacciatori. Ma di sicuro non avrei trovato niente di meglio.

Notai i suoi occhi lucidi mentre si avvinava, sdraiandosi su di me mentre di reggeva con i gomiti ai lati della mia testa.
Poggio la sua fronte sulla mia e chiuse gli occhi.

"Ti ho raccontato tutto quanto di me, quindi sai che non ho avuto un'adolescenza normale e di conseguenza non mi è capitato di vedere tante cose belle, forse nessuna.- riaprí gli occhi fissando i miei così intesamente da farmi venire la pelle d'oca- Magari non ne ho viste molte e teoricamente non potrei affermare ciò che sto per dire, ma tu, Delia, tu sei la cosa più bella che io abbia mai visto. E non parlo solo del fatto che tu sia davvero bella; parlo del tuo carattere, del tuo essere dolce con tutti e allo stesso tempo molto dura se serve. Parlo del tuo farti rispettare anche se sei ancora molto giovane. Mi riferisco a tutte le volte in cui mi guardi e mi fai credere che io sia speciale; mi fai sentire come se fossi l'unico ragazzo sulla faccia del pianeta. Non credevo di meritarmi queste sensazioni, poi sei arrivata tu. Sei arrivata come una specie di uragano e nonostante non ci troviamo esattamente in una situazione serena, non sono mai stato più felice in tutta la mia vita. Tu, sei bellissima."

Ormai stavo piangendo, piangevo di pura gioia. Non credevo che fosse possibile provare tutte queste cose per una persona in così poco tempo.

"Io amo farti sentire in questo modo, perché tu fai lo stesso con me. Non conoscevo nulla, ma ora che ho te, forse conosco più di chiunque altro." risposi.

Non c'era più bisogno di parole, in quel momento non sarebbero più bastate. In realtà ho avuto paura non bastasse nulla per spiegarci a vicenda ciò che eravamo l'uno per l'altra.

Quando le sue labbra si unirono alla mie come tutto il resto, arrivai alla conclusione che non c'era alcun bisogno di spiegarci nulla. Noi sapevamo già.

Scott

Stavamo mangiando tutti insieme, quasi come delle persone senza pensieri. Eravamo tutti a tavola, a parte la coppietta felice, perché Lydia, che ci faceva anche da mamma ormai, ci aveva preparato un buonissimo pranzo.
Ad un tratto suonò la porta.
Tutti saltammo sull'attenti, anche perché non stavamo aspettando nessuno, anche se non penso che Peter sarebbe stavo così gentile e cordiale da suonare al campanello.
Decisi di alzarmi io stesso per andare a controllare e quando aprii la porta, trovai un Hayden molto affannata, sembrava avesse corso per chilometri.

"Hayden?" spuntò Liam dietro di me.

"Che succede, stai bene?" continuò a chiederle, mentre lei cercava di prendere fiato.
Non aspettai oltre e la feci entrare, per farla sedere sul divano.
Tutti la guardavamo aspettando con ansia, sicuramente qualcosa che ci avrebbe fatto poco piacere, mentre beveva un bicchiere d'acqua che Lydia le aveva gentilmente portato.

"Hayden ci stai spaventando, che succede?" chiese Stiles.

"So tutto."  provò a parlare ancora con il respiro irregolare.

"Tutto su cosa?" chiese Derek che iniziava ad innervosirsi. Sicuramente aveva paura si trattasse di qualcosa che riguardante Delia.

"Conosco il piano di Peter e Kate. So cosa vuole fare." ci guardò, gelandoci completamente.