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Sono a casa, ho appena finito di prepararmi per andare a casa di Emily e Alexander.
Indosso un jeans chiaro e un top bianco con sopra un giubbotto di pelle nera, mi sono truccata con solo matita e mascara e ho messo un po di lucidalabbra rosa.
Sono le 15:00, inizio a incaminarmi verso casa Dallas con l'ansia addosso, dovrò stare con lui e quindi devo stare sveglia e attenta tutto il tempo, non mi farò prendere in giro pure a casa sua.
Nello zaino ho portato l'astuccio, il diario, i libri e i quaderni che servono per il progetto e anche quelli di italiano e psicologia già fatti ma che almeno potranno aiutare ad Alexander a capire se sbaglia qualcosa nei suoi. Me lo ha detto lui stesso di portarli però lui non sa che io li ho già fatti.
🌹🌹🌹🌹

Sono davanti alla sua porta, faccio un respiro profondo e mi decido a suonare il campanello, aspetto un po e risuono, inizio a credere che mi abbia preso in giro e dovrò farmi il progetto da sola. No, ora non pensare al peggio
Sento qualcuno correre e la porta si apre rivelando una visione paradisiaca. Alexander è davanti a me a torso nudo, con i capelli ancora bagnati e con addosso solo un asciugamano attorno alla vita.
Okey devo ammettere che pur essendo stronzo, ha un fisico da urlo. Sembra un Dio Greco
《Chiudi la bocca che ti entrano le mosche》sorride beffardo.
Stupida! Stupida! Stupida!
《Comunque ciao, entra pure》facendomi spazio sufficiente per entrare.
《Ciao》dico ancora rossa in viso
《Ehm accomodati pure, io vado a vestirmi e sono subito da te》
《Va bene fai con comodo》gli sorrido gentilmente e lui ricambia
È la prima volta che mi sorride
Mi siedo sul divano in pelle nero e mi guardo intorno.
La villetta bianca ha un grande giardino circostante con qualche albero, siepi e al centro una fontana bianca e grande con in cima la statua di un angelo molto bello.
Appena entri in casa ti accorgi del genere rigorosamente antico. La cucina è grande il giusto, con quattro piani cottura, con sotto il forno, accanto ad esso ci sono tre cassetti e poi il lavandino seguito dal frigo bianco. In mezzo alla cucina c'è un tavolo, in legno chiaro, lungo con sei sedie intorno. Nella stessa stanza c'è il salotto con il divano in cui sono seduta con ai lati due poltrone nere anche esse, davanti a me c'è una tv con vicino una grande libreria e altri mobili. In un angolo c'è un altra porta, probabilmente il bagno. Ma quello che mi attira di più è una mensola con sopra diversi monumenti di città diverse. Mi avvicino.
Saranno le città che ha visitato con la famiglia
Probabile.
《La mia città preferita fin'ora è stata Verona》
Alexander fa la sua entrata in scena venendo verso di me.
《Sono d'accordo》ricordo ancora quando vedendo un film sulla drammatica storia d'amore di Romeo e Giulietta, chiesi a mia madre di andare a Verona. Era estate e si moriva di caldo ma mi è piaciuta molto.
《L'hai visitata?》
《Si, avevo 10 anni, era estate e anche se faceva caldo mi è piaciuto molto. Ci tornerei volentieri》
《Pure io avevo 10 anni e ci sono andato in estate》dice un po sorpreso
《Che causalità, magari ci siamo anche incontrati》
《Chi lo sa》e diventa pensieroso
Okay meglio iniziare il progetto
《Alexander》 lo richiamo
《Si?》
《Il progetto》
《Prima voglio fare gli altri compiti se per te va bene》
《Si certo》li farai solo te ma va bhe ahah
Lo seguo su per le scale fino alla sua stanza, appena entri ti salta subito all'occhio il balcone grande che ti da una bella panoramica di Roma.
Vicino al balcone a sinistra c'è una porta, accanto c'è la scrivania con accanto la libreria con libri da leggere e di scuola. A destra del balcone c'è l'armadio, molto grande e attaccato alla parete, al centro della stanza, c'è un letto matrimoniale con le coperte bianche e accanto a destra un comodino con cassetti e sopra una sveglia, una lampada e una foto di lui insieme alla sua famiglia.
《Hai una bella stanza》
《Grazie》
《Prego》
Io resto lì immobile a fissarlo mentre prende un altra sedia dalla camera dei suoi genitori e la mette accanto alla sua.
Dovrò sedermi accanto a lui. Sento un calore improvviso.
《Come mai sei rossa?》
《Ehm... niente...》
《Siediti, non ti mangio mica ahah forse》dice mentre si siede.
《Che hai detto?》
《Siediti che mica ti mangio, sei sorda per caso? Ahah》
《Dico dopo》
《Niente》dice sicuro ma io sono certa che lui ha detto "forse".
Mi siedo e prendo i libri sporgendomi verso lo zaino, poggiato accanto alla sedia al lato sinistro, lui è alla mia destra, mentre prendo i libri sento il suo sguardo sulla mia schiena.
Poso i libri e lo guardo.
《Allora visto che io li ho già fatti,  inizio a pensare alla ricerca, tu fai gli altri e se ti serve aiuto chiedi o guarda pure i miei, basta che non ricopi》
《Va bene professoressa ahaha》
《Ahaha bravo alunno》
Ci sorridiamo a vicenda e incominciamo a fare i compiti.
《Veronica》
《Si?》stavo finendo di rileggere e sottolineare le cose importanti per la ricerca.
《Sto facendo psicologia e non capisco questa frase di Freud.
"Si deve ammettere che hanno ragione i poeti di scrivere di persone che amano senza sapere, o che sono incerte se amano, o che pensano di odiare quando effettivamente amano. Sembra, quindi, che le informazioni ricevute dalla nostra coscienza che cercano la vita erotica siano particolarmente soggette all'incompletezza, lacunose o false." che vuol dire?》Non posso credere che non capisca un concetto così semplice.
《L'amore è un sentimento incomprensibile è quasi come un istinto, come il sesso, l'unico tipo di amore che dura per sempre può essere quello per se stessi, l'amore per gli altri finisce è inevitabile》
《Non credo che sia inevitabile se ami veramente qualcuno non puoi  non amarla più da un momento all'altro》
《Vuoi un esempio?》
《Si》
《Mio padre era follemente innamorato di mia madre ma poi sono nata io e lui ha iniziato a pensare solo al lavoro fino a che... ci ha abbandonati. Crescendo la convinzione di essere stata io il motivo della loro separazione era sempre più grande, fin quando mia madre non mi disse la verità e cioè che erano già in crisi prima della mia nascita e che credevano che sarebbero riusciti a riavvicinarsi creando me e invece...》la storia non era esattamente così c'è una parte importante che non gli ho detto ma non mi fido e non gliela racconterò.
《Mi chiedo se le cose sarebbero andate diversamente se... mia madre lo amava veramente ci ha messo anni per voltare pagina e sono fiera di lei》
《Quindi tu vivi sola con tua madre e tuo fratello? E non hai più rivisto tuo padre?》
《Io non ho più un padre, non l'ho mai avuto e non mi importa se un giorno l'avrò perché so che ci abbandonerebbe pure lui》
《Ma se fosse quello giusto?》
《Alexander non esiste ne l'uomo ne la donna giusta siamo tutti un mix di pregi e difetti diversi l'uno dall'altro》. Dopo aver finito nessuno dice una parola e torniamo ai nostri compiti.
Io dopo aver finito di sottolineare lo richiamo.
《Ho bisogno che lasci perdere i compiti e mi aiuti con la ricerca》
《Cosa vuoi che faccia?》
《Leggi quello che ho sottolineato io inizio a prendere il cartellone e gli altri materiali》
《Va bene》 e si mette a leggere, lo fisso per qualche secondo e ammettoche è molto bello quando è concentrato.
《Marmocchia lo so che sono bello ma chiudi la bocca se no mi allaghi la casa》
《Non ti stavo fissando》 dico alzando gli occhi al cielo.
《Comunque va bene, possiamo iniziare il cartellone》
《Perfect》
《I am perfect》si vanta
《Yes, in your dreams》
《No, I am perfect for you》dice cingendomi i fianchi e guardandomi negli occhi.
Oh Dio è un sogno? È diventato dolce all'improvviso!
Si certo e lui crede pure che ci casco? Illuso.

Ma in realtà ci sono cascata eccome.

《Devo ripeterti che nessuno è perfetto?》
《Allora voglio essere imperfetto per essere perfetto per te》

Il modo in cui mi guardava in quel momento mi aveva fatto battere il cuore a mille, i suoi occhi trasmettevano sincerità, amore, tranquillità, quello che aveva detto era così perfetto ma sarebbe stato tutto imperfetto. D'altronde cosa potevo pretendere da Alexander Dallas?

《Alexander finiscila》dico staccandomi dalla sua presa.
Mi siedo e inizio a fare il cartellone stampando le immagini delle stelle che ci ha assegnato la professoressa.
Scrivo al centro in matita il titolo del progetto
《Come titolo ti piace "the stars of dreams"?》
《Bello,  mi piace》dice seccato
Non dirmi che ci è rimasto male! D'altronde non sono io a perdere in giro le persone e a definirle merde.
Inizio ad arrabbiarmi, inizio a sentire tutto l'odio che ho represso fin'ora per non avere problemi col progetto. Devi calmarti.
Faccio finta di niente e continuo il cartellone, lui si mette accanto e scrive le descrizioni sotto le determinate stelle. Odio questo silenzio.
《Dov'è Emily?》
《Credo a casa di Beatrice, perché?》
《Non posso neanche chiedere ora?》mi sto innervosendo.
《No no puoi, calmina però eh》
Sbuffo e lui mi guarda male.
Dio aiutami te. Noto che manca da scrivere l'ultima stella.
《Alexander, continua pure i compiti finisco io qui》
《Va bene, grazie》
《Prego》.
E così continuo il progetto con i suoi occhi su di me che mi guardano di nascosto senza farsi scoprire ma ormai conosco la sensazione che mi provoca quando mi guarda.
Spazio autrice:
Ciao eccomifinalmente con un nuovo capitolo, comunque oggi vi consiglio di andare a dare un'occhiata a una nuova scrittrice su wattpad. Si chiama storiella01 scrive appunto storielle molto belle e brevi ne ha già finita una "la grotta vascello" genere fantasy.
Ci terrei molto se la andrete a seguire fidatevi è molto brava.
Per il resto come va? Lunedì inizia la scuola voglio che sia estate per sempre Dio! Chi è contento di andare a scuola? IO NO
BACIONES❤.

Odi et Amo -C.D.-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora