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JACK POV

La porta sbatte forte così come il mi cuore rinchiuso nel petto che cerco di placare annegando tutto con questo schifo di bourbon, domani starò da schifo, Frank mi ucciderà agli allenamenti, merda. Ho cercato di mantenere la calma difronte a lei, tremavo nel mantenere i miei muscoli che mi urlavano di togliere la parola a quel coglione del cazzo. La mia fidanzata aveva detto, ho visto come la guarda, come se fosse sua, e ho visto come lei guarda lui, ha paura.

Quando lo vede trema, cerca il mio sguardo, la mia protezione. Scolo altro alcool pregando che la vista si offuschi e mi tolga dalla testa due occhi nocciola.

Il campanello suona e lascio entrare Stefany, guardo oltre la sua spalle per cercare una ragazza minuta, ma niente è già sparita. Almeno non vede lo schifo che riesco a fare. Chiudi gli occhi sfinito e immagini del suo corpo addosso a quella feccia a poco millimetri dal mio pugno mi squarciano il petto. Avrei potuto romperle le costole se non mi fossi ripreso dal mio stato.

-Ehi vieni o no?- Mi chiama Stefany con fare civettuolo. Chiudo la porta, prendo la bottiglia e andiamo di sopra.

**********

Frank il mio allenatore come previsto mi massacra, non sa niente dell'accaduto, per fortuna Matthew non ha spifferato che il figlio di Davis stava per morire sotto i miei colpi. Non mi tradirebbe mai, è il mio migliore amico,anche se sono un fottuto stronzo con lui. Alla fine dell'allenamento i miei muscolo sono stremati, tesi. 

Cosi passo le giornate per un intera settimana. Lei non è più venuta agli allenamenti, Johnny non è venuto ai colloqui di lavoro insieme al padre ed io mi alleno notte e giorno come se il dolore fisico possa scacciare quello mentale. 

Tra una settimana ci sarà un torneo di pugilato organizzato dalla nostra federazione in collaborazione con l'agenzia del signor Davis, io e Matthew siamo sotto pressione, neanche fossero le olimpiadi. La Davis Enterprises è immischiata in qualche affare losco con la federazione pugilistica nazionale, non voglio sapere cosa gira sotto, ma una cosa che Frank ha chiesto espressamente è quella di non infastidire mai il signor Davis, che ci osserva a tutti gli allenamenti, mai se vogliamo procedere la corsa alle olimpiadi senza ostacoli. 

Ma io avevo baciato la futura nuora e quasi ucciso il figlio.

"Stasera usciamo, porta il culo fuori da quella palestra cazzone"

"Non rompere il cazzo"

"Sono da te alle 22" Non rispondo sapendo che non ammette repliche. Passo l'intero pomeriggio in palestra finché non è ora di tornare a casa e lasciare alle spalle quelle ragazze che sbavano per me. 

Mi butto sotto la doccia gelida che mi rilassa immediatamente finché non inizio a tremare.Esco dal bagno mi cambio ed esco fuori. Matthew mi aspetta già.

-Andiamo con la mia, non metto piede in quell'auto- Lo minaccio.

-Mi scusi Sua Maestà. Coglione- Lo spingo prima di salire sulla mia Hummer, metto in moto e partiamo. 

-Posso sapere dove siamo diretti?- Chiedo sbruffando. Non amo avere sorprese, voglio sempre sapere dove sto andando. 

-Rilassati, è solo una festa.- Ma noto che si agita sul sedile, mi nasconde qualcosa. Freno bruscamente e quasi sbatte la faccia. -Ma che cazzo ti prende- Esclama mentre prende la cintura e l'allaccia, per evitare altre frenate. 

-Dove cazzo siamo diretti e sopratutto chi c'è alla festa?- So già cosa nasconde, ma voglio sentirlo con le mie orecchie. -Davis da una festa in nostro onore, per ringraziaci della collaborazione, saremo noi della palestra e non so chi altri.-

-Davis da una festa per noi?- Non è di certo un tipo da festa nel suo smoking, alla sua età anche.

-Non senior, ma Davis Jr.- Johnny , bene bene. Riprendo a guadare con un altro spirito.

-Senti Jack, non fare cazzate. E poi devo dirti un'altra cosa.- Lo vedo sudare e piano piano si passa una mano tra i capelli, lo fa solo quando mi sta per dire qualcosa di grosso, che mi farà sicuramente saltare i nervi. Trattengo il fiato e aspetto il colpo.

-Ho saputo che c'è anche Roxie- Sento una tensione svilupparsi dietro lo sterno. 

-È la sua fidanzata, di nuovo.- Tutto il mio corpo si tende, l'adrenalina entra in circolo e non oso proferire parola.

-Jack, ci sarà Frank credo, non fare cazzate, ti giochi campionato olimpiadi, tutto cazzo. Lo sai.-

La sua fidanzata. La mia mente riprende a pensare lucidamente. -Tranquillo, non me ne frega un cazzo- Sento il suo sguardo addosso ma faccio finta di niente. Proseguo dritto verso la meta, e poi, la rivedrò di nuovo dopo una settimana.

Arriviamo davanti un vecchio palazzo dopo mezz'ora di macchina, i parcheggi sono già tutti occupati, sarà già strapieno. Non me ne frega niente e parcheggio come cazzo mi pare chiudendo tre auto. -Il solito cazzone- Sentenzia Matthew.

-Non rompermi l'anima, mi hai trascinato a questa festa con la forza, cerca di non farmi fare cazzate, o sarà tutta colpa tua.- Lo minaccio ma so che le mie parole non lo intimoriscono, siamo come due fratelli.

Entriamo nel palazzo e Matthew mi addita nuovamente prima di trascinarmi nel seminterrato. -Nessuna cazzata Jack- Scaccio il suo dito dalla faccia in malo modo e lo ignoro.

Dal palazzo in rovina non mi sarei mai aspettato che al suo interno potesse esserci una  discoteca del genere, la gente è scatenata, si dimenano trasportati dai tre Dj che troneggiano sulla pista. I colori sono di ghiaccio, verde e blu. Su 4 cubi ben disposti nel locale ballano 4 ragazze, hanno dei vestiti ricoperti da quelle pagliuzze che colpite dalle luce brillano, non ricordo il nome, palettine di vetro ecco. La parete a destra è occupata per l'intera lunghezza dal bancone con ben 6 persone a servire alcoli, e fanno quelle acrobazie che solo vederli dopo aver bevuto un po di più ti inducono il vomito. 

-Andiamo ci sono gli altri.- Matthew mi fa segno in un angolo dove noto Luke, Paul e Tj che ci salutano. Attraversiamo tutta la sala e di lei ancora nemmeno l'ombra, meglio così.

-Ehi Jack, dove l'hai lasciata la brunetta dell'altra volta? Era così..- E mima strani gesti con le mani, come se stesse toccando due tette. In una frazione di secondo è già al muro, la mie mani stritolano il suo colletto e i suoi piedi non toccano terra. -Una sola parola e ti spezzo un braccio e addio campionato, intesi?- Paul è il più coglione del gruppo, nonchè il più piccolo, per questo motivo rispettando l'anzianità non osano dire una sola parola quando mollo Paul e vanno via. 

Matthew mi guardo facendo un sorrisino ma non dice niente. Iniziamo a bere e i muscoli finora tesi si rilassano leggermente. 

-Ti va di ballare con me?- Una ragazza dai capelli in stile afro con due occhi neri mi fissano in imbarazzo, non posso non notare che è veramente una bella ragazza. Dietro di lei un gruppetto di ragazze ridono nella nostra direzione.

-Se non accetti dovrò baciare il prossimo, stiamo facendo uno stupido gioco e devo pagare pegno- Le sue guance olivastre si tingono di un rosso acceso. Sorrido per il suo imbarazzo.

 -Piacere, mi chiamo prossimo- Sussurro al suo orecchio prima di baciare le sue labbra carnose. Si lascia sfuggire un gemito ed io la bacio con più trasporto. Ci stacchiamo affannati, mentre i miei compagni iniziano a fischiare e ad applaudire lei scappa dalle sue amiche che, dissolvendosi nella folla, lasciano spazio a due occhi nocciola trapassarmi il corpo da parte a parte. Cazzo Roxanne


Colpita al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora