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SCUSATEMI, OGGI MI SENTIVO ISPIRATA E HO SCRITTO DUE CAPITOLI. 

Buona lettura readers XOXO



Non mi ero nemmeno resa conto che l'auto fosse di Jack, ma era come se il corpo nel cercare aiuto andasse nella sua direzione, cercasse il suo aiuto quando mi era stato negato quello di Johnny. -Shh, sono io, non c'era nessuno dietro di te, respira Roxanne- Sono tra le sue braccia e tutto mi sembra così perfetto, fino a quando le immagini nella mia testa non ritornano indietro di dieci minuti. 

Continuo a piangere nonostante sappia che dietro di me non c'è più nessuno. Continuo a farlo per eliminare la tensione, per poter stare ancora tra le sue braccia ed essere cullata come se non pesassi niente. 

Finalmente riesco a calmarmi e mi poggia delicatamente sul sedile, come se fossi fatta di porcellana. -Credo di essermi fatta mala al piede- Tiro su col naso mentre cerco di guardare il danno. La testa inizia a girare in un modo strano appena vedo i suoi jeans pieni di sangue. Il mio sangue, inizio ad andare in iperventilazione. 

-Ehi Roxanne, guardami- Non respiro, la testa gira, inizio a sventolare la mano davanti al volto.

-GUARDAMI- Tuona Jack e i miei occhi sono immediatamente nei suoi. 

-Non preoccuparti, non guardare il piede ok?- Mi fissa e io annuisco. -Dove via?- Chiedo allarmata quando lui gira intorno l'auto. -Prendo il kit di pronto soccorso, non guardare il piede.-

Mi perdo nei suoi movimenti mentre dal cofano tira fuori una piccola valigetta blu e torna da me. -Adesso sentirai un poco male ma tu non guardare e se non resisti sei libera di urlare.- E sorride, faccio segno di si con la testa e si abbassa all'altezza del mio piede destro che penzola fuori dal'auto. Il suo tocco è caldo, delicato. Se non l'avessi visto con i miei occhi non crederei mai che mani così delicate possano essere così distruttive. Un brivido percuote il mio corpo al pensiero. 

-Non ci sono vetri, quindi tranquilla, dovrò solo disinfettare la ferita- Un liquido scorre sul taglio e inizia a bruciare tutto il piede. Non caccio nessun urlo ma mi aggrappo con la mano alla sua spalla e conficco le unghie nella sua maglietta. 

-Mi stacchi una spalla a momenti- Stringo ancora di più per farlo tacere e piano piano il dolore diminuisce.  Finalmente respiro correttamente. 

-Passami la fascia e le graffette- Faccio come dice senza proferire parola. -Cosa facevi sola nei parcheggi?- Chiede quasi disinteressato. 

-Stavo cercando Johnny- Ammetto, lui fa uno strano ghigno. -Tu invece davi spettacolo, ti pagano per farlo?- Chiedo acida cercando di portare il piede dentro l'auto ormai ben fasciato. Ma lui stringe la presa sulla caviglia senza farmi male, guardo il mio piede minuto, bianco e delicato nella sua mano gigante abbronzata, il contrasto è netto. 

-Si può sapere qual'è il tuo problema?- Mi urla in faccia alzandosi-Sono qui, per te. Non capisci un cazzo- E butta un pugno alla sua stessa auto. Sobbalzo dal rumore che la carrozzeria emana.

-Il mio problema sei tu, mi giri intorno e tutto smette di andare per il verso giusto e Johnny è andato via- Grido di rimando. 

-Il tuo problema in questo momento è Johnny? Sei seria?- Cammina avanti e dietro furioso, i muscoli delle spalle tese. -Sono qui con te e se solo mi vedesse il tuo Johnny del cazzo la mia carriera sarebbe finita, disintegrata- Mi urla a un soffio dalla faccia. 

-Allora perché sei qui?- Chiedo in collera. 

-Perché qui ci sei tu- Mi urla rassegnato prima di baciarmi. Le mia braccia sono di nuovo intorno al suo collo mentre lui mi cinge la vita e mi attira a se e le mie gambe sono avvinghiate alla sua vita. Il cuore nel petto inizia a martellare, mentre le nostre bocche ardono di desiderio. In questo bacio ci apparteniamo, io sono completamente persa in lui e lui si arrende completamente a me. 

Colpita al cuoreWhere stories live. Discover now