Non Ho Più Niente

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Peter pov

È stato un massacro. I suoi genitori sono stati uccisi in Francia dove lavoravano mentre Simon e Luisa nell'appartamento dove viveva pure Marika. Tutti i giornali ne parlano e non posso crederci. Dove sono stati uccisi sul muro c'era disegnato con il loro sangue un serpente e dopo una B con una S. Gli Avengers hanno detto che si tratta di Black Snake, un pericoloso mercenario. Ora sono ancora qui dagli Avengers vicino al letto di Marika che è ancora svenuta. Sento che bussano alla porta ed è Scarlett. "Come sta?" Chiede avvicinandosi al letto. "Ancora non si è ripresa." "È stata una notizia traumatica. Non oso immaginare quando si sveglierà..." "Nemmeno io. Ho paura che questo la possa segnare per sempre." "A tutti segna la morte di qualcuno che si ama." Dice accarezzando la fronte di Marika. Le luci iniziano ad accendersi e spegnersi mentre dalle mani di Marika escono delle scosse. Si alza di scatto e inizia ad ansimare. Gira la testa a destra e sinistra e appena vede me si blocca. "Cosa è successo?" Chiede guardandoci confusa. Poi spalanca gli occhi e inizia a piangere. "Ora ricordo... i miei genitori e i miei domestici... sono stati uccisi." Dice guardandomi negli occhi. Annuisco piano e lei inizia a singhiozzare. Mi avvicino e l'abbraccio per poi stringerla a me. Lei continua a piangere e mi abbraccia ancora più forte. "Come è potuto succedere?" Chiede piangendo. "È stato un omicidio da parte di un mercenario. Non sappiamo chi lo abbia mandato ma lo scopriremo, vedrai." Dice Scarlett. Marika si stacca da me e si asciuga le lacrime. Chiude gli occhi e inizia a fare respiri profondi. "Chi è stato? Il suo nome qual è?" Chiede ancora con gli occhi chiusi. "Si chiama Black Snake. Non sappiamo il suo vero nome ma è un mercenario molto pericoloso." Vedo che stringe i pugni e dopo riapre gli occhi. "Voglio trovarlo... lo voglio uccidere proprio come ha fatto con i miei." Dice guardando Scarlett. "Marika non credo sia..." "Peter. Dopo che quel ladro ha ucciso tuo zio Ben, non volevi ucciderlo? Ti vedevo come stavi e vedevo come provavi odio quando alla tv parlavano di quel ladro. So che avevi anche tu quella voglia di ucciderlo." Dice guardandomi negli occhi e vedo che nei suoi ci sono piccole scariche elettriche.

"È vero ma non l'ho fatto

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"È vero ma non l'ho fatto. Non sarei stato migliore di lui." Dico serio. Lei sembra calmarsi e dopo si guarda le mani. "Ho bisogno di stare un po' da sola." Dice senza nessuna emozione. Io e Scarlett ci guardiamo e lei mi fa segno di uscire. Do un bacio sulla testa di Marika ed esco fuori. Chiudo la porta e faccio un respiro profondo. "Ha bisogno di tempo. Anche io ho perso i miei genitori, so quello che prova ora. L'ho percepito." Dice Scarlett mettendomi una mano sulla spalla. Mi squilla il telefono ed è zia May. Credo sia ora di tornare a casa. "Devo tornare a casa. Avvisatemi se accade qualcosa." Scarlett annuisce ed io me ne vado.

2 ore dopo

Marika Pov

I miei genitori... sono morti. Forse non si saranno mai presi cura di me ma erano pur sempre i miei genitori. Poi Simon e Luisa... perché ha ucciso anche loro? Erano la mia famiglia e mi è stata portata via. Bussano alla porta ed entrano Tony, Clint, Scarlett, Natasha e Steve. "Ciao. Come ti senti?" "Non ne ho la più pallida idea..." Dico non guardando nessuno di loro. Natasha mi si siede vicino e mi accarezza la testa. "So come ti senti. Non è una cosa facile da mandare giù ma vedrai che con il tempo il dolore diventerà sempre di meno." "Siamo venuti per farti sapere le tue condizioni economiche." Dice Tony. Alzo lo sguardo e guardo Tony negli occhi. "Non ho più niente, vero?" Lui annuisce piano e dopo apre la cartella che ha in mano. "Tutte le proprietà dei tuoi sono state messe in vendita visto che erano della ditta di tuo padre mentre per i soldi non hai più niente. I tuoi genitori non avevano lasciato nessun testamento." "Quindi in poche parole sono in mezzo ad una strada e al verde. Ottimo..." Dico mettendomi le mani in faccia. "Non hai dei parenti da cui puoi andare?" Chiede Steve. "Quali parenti? Non ne ho ma visto uno in tutta la mia vita. Anche se ci fossero avranno rifiutato l'idea di tenermi con loro." Dico guardandolo negli occhi. "Non hai un altro posto dove andare?" "No. Vorrà dire che starò sotto i ponti e chiederò gli spiccioli alle persone." Dico mettendomi seduta da un lato del letto. Scarlett mi guarda triste e dopo mi posa dei vestiti sul letto. "Ti ho portato dei vestiti in caso vorresti cambiarti." Dice. Annuisco e dopo tutti escono dalla stanza. Perché la mia vita deve fare sempre schifo? Mi alzo e vado a farmi una doccia.

Dopo essere uscita mi vesto con la maglietta, jeans e scarpe da tennis che mi ha portato Scarlett e subito dopo mi squilla il telefono. È Peter.

<<Pronto?>>

<<Ciao, Marika. Come ti senti?>>

<<Come se un camion mi avesse investito. Tu sei tornato a casa?>>

<<Sì, sono a casa. Tu sei ancora dagli Avengers?>>

<<Sì, ma non credo ci starò per molto. Da oggi in poi starò sotto i ponti o in qualche strada di New York.>> Dico trattenendo le lacrime.

<<Cosa? Che vuoi dire?>>

<<Voglio dire che non ho più una casa. Non ho più dei soldi. Non ho più niente.>>

<<Mi dispiace veramente tanto, Marika. Se vuoi posso chiedere a zia May di farti stare con noi.>> Non posso stare con loro. So i problemi economici che hanno e se andassi ad abitare con loro non so come potrebbero campare.

<<Pit, so la vostra situazione. Non posso aggiungermi anche io. Troverò una soluzione vedrai.>>

<<Ma Marika... non voglio lasciarti sola.>>

<<Nemmeno io ma non posso venire ad abitare con voi conoscendo le vostre condizioni economiche. Me la caverò in un altro modo.>> Lo sento sospirare.

<<Se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi ok?>>Dice con voce preoccupata.

<<Sì, Pit. Buonanotte.>>

<<Buonanotte.>>

Chiudo la telefonata e decido di uscire dalla stanza. Scendo sotto fino al salotto e trovo Falcon e Scarlett che parlano. Appena mi vedono si zittiscono. "Come ti senti?" Chiede Scarlett. "Non so come sia il mio stato d'animo in questo momento. Ma credo sia molto negativo." Dico avvicinandomi a loro. Vedo che dalle scale scende Clint con Natasha. "Dove stai andando?" Chiede Natasha. "Non posso restare qui, infondo sarei solo d'intralcio. Forse è meglio se vado a cercare qualche posto dove dormire." Dico guardando a terra. "Non hai un posto dove andare. Se vuoi puoi stare qui, con noi. Non sarai di nessun disturbo." Dice Clint ed io li guardo subito. "Posso veramente?" Chiedo sorpresa. "Certo che sì." Dice Steve dietro di me. "Non potremo mai abbandonare qualcuno in mezzo ad una strada e poi tu ci hai salvato, non dimenticarlo." Dice mettendomi una mano sulla spalla. "Grazie. Grazie a voi tutti." Dico sorridendo leggermente. Torno nella camera e mi corico. Spero solo di riuscire a dormire anche se di sicuro non accadrà.

Angolo Autrice

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Prossimo aggiornamento: Lunedì 08 Novembre

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Innamorata Di Un EroeWhere stories live. Discover now