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Song for the chapter:

Dusk Till Dawn - Zayn ft. Sia

Dopo che sembrano essere passate ore mi stacco dalle possenti braccia di James. Quando il suo sguardo incontra il mio, mi assale un forte dolore al petto. Il viso pallido come un cadavere. Le gocce di sudore che calano lentamente da ogni parte. I capelli scombussolati.

E gli occhi. Quegl'occhi spenti dal dolore.

Non sembra più lui. Questo non è James.

-James.. c-come ti senti?- La mia voce tremolante esce quasi come un sussurro.

Gli prendo con le mani il viso, cosicché possa guardarlo meglio, e all'improvviso mi prende per i fianchi ed elimina quei pochi centimetri che ci separavano.

-Bella, portami via.-Le parole gli escono come un mormorio inaudibile. Rimango paralizzata dalle sue parole.

-James, cosa ti hanno fatto? Perchè?- Gli chiedo disperatamente. Voglio sapere. Voglio capire perchè lo hanno ridotto in questo stato.

All'improvviso egli alza lo sguardo e le sue iridi nere come una notte oscura e tempestosa colpiscono le mie chiare e lucenti.

È sul punto di proferire qualcosa, quando veniamo interrotti da una donna anziana. L'infermiera Joanne.
Non l'ho mai vista girare per i corridoi, pur passando la sua vita inchiodata in questo istituto.

Si avvicina a noi, ma sembra che come unico obbiettivo ottico abbia James. Mi distacco da lui velocemente, non appena Joanne mi dá un'occhiata molto rapida.

-Giovanotto sei ridotto alquanto male.- Afferma Joanne. Si mette i guanti e inizia delicatamente ad anallizzare e toccare le ferite profonde sulla schiena.

James ad ogni suo tocco stringe la mascella fortemente. Il suo sguardo non si è distolto dal mio neanche per un momento e mi sembra mi stia guardando dritto dentro l'anima.

-Signorina..Benson. Sì.. ehm, mi può dare una mano?- La voce di Joanne mi fa sobbalzare immediatamente.

La guardo con un picco di confusione, cercando di rielaborare ciò che ha appena chiesto.

-Ah, sì certo. Cosa devo fare?

-Potresti disinfettargli le ferite mentre io vado a prendere le bende?-Chiede senza guardarmi.

-Ehm, ne è sicura.. io-

-Per favore Bella.-La voce di James mi prende alla sprovvista.

A quanto pare anche a Joanne. Alza subito lo sguardo verso James, stupefatta della sua richiesta.

Non perdo altro tempo e annuisco.

Prendo il disinfettante e del cotone dal cassetto di medicine e inizio a procedere. Sento il rumore della porta chiudersi. Joanne deve essere andata a prendere delle bande.

Mi avvicino alla schiena di James e inizio a disinfettare le ferite. Al primo contatto egli sobbalza furiosamente quasi urlando dal dolore.

Mi allontano immensamente, presa dalla paura della sua azione così violenta.

-S-scusa, io non intendevo mi diaspice cercherò di fare più piano io n-
Inizio a proferire parole a caso alla velocità della luce.

Egli mi blocca subito prendendomi la mano.

-Bella tranquilla. Solo fai in fretta.-Dice disperatamente.

-Okay.

Prendo un respiro profondo per poi continuare.

Ad ogni tocco egli cerca di trattenere il respiro e le urla, ma non sembra funzionare tanto.

Dopo ben venti infiniti minuti Joanne torna con le bende.

-Come procede? Gray, come ti senti?

-Morto.

Io e Joanne ci guardiamo stupite e scosse dalla sua risposta.
La parola si addice perfettamente al suo stato fisico e psichico, e il tono della sua voce è così spento e morto.

-Ti prescriverò delle medicine da prendere tutti i giorni, così da alleviare il dolore.

Joanne cerca di mantenere un tono neutro, tuttavia il suo sguardo illude il contrario. Sembra quasi preoccupata e.. triste.

James non sembra star ascoltando l'infermiera. Sembra essere su un suo mondo a parte. Un mondo tormentato.

Joanne sembra accorgersene, ma non la infastidisce più di tanto.

Due guardie irrompono dentro bruscamente facendoci sobbalzare.

-Dobbiamo portare Mr.Gray nell'ufficio di Ms.Wright.- Afferma con fermezza uno di loro.

James alza il capo lentamente verso le due guardie per poi ricadere sul mio. Non ho mai visto un paziente ridotto in questo stato e più lo guardo più sento il dolore diffondersi dentro di me.

-Mr.Gray..?

James si alza senza proferire parola, mantenendo il suo sguardo fisso su di me.

Sembra volermi dire qualcosa, ma non riesco a decifrare il suo sguardo.
È così passivo e senza vitalità dentro di sé.

Le guardie lo prendono dalle braccia per poi sparire nel lungo corridoio che porta verso l'ufficio di Ms.Wright.




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