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Song for the Chapter:

DNA - Little Mix.

- Hey.

È l'unica cosa che riesco a pronunciare. Rimango pietrificata a guardarlo. Ad ammirare la sua bellezza. Sono arrabbiata con lui, cavolo se lo sono. Tuttavia, ogni volta che i miei occhi blu ghiaccio sui suoi colore mare, sento come se i miei si sciolgano e si mischino con i suoi per poi diventare un tutt'uno.

- Bene, io torno al lavoro. A dopo ragazzi.

Allyson scompare tra i corridoi e rimaniamo solo io e lui.

Restiamo a fissarci senza muovere un muscolo per paura di spaventare l'altro. Apro bocca per dire qualcosa, ma tutto ciò che esce è un sospiro soffocato a causa della mia gola secca e prosciugata.

- Mi sei mancata.- Ora ciò a dovermi mancare è il respiro.

Non vedendo una reazione da parte mia, si avvicina fino ad arrivare a quasi un centimetro di distanza.

Ora mi manca il battito.

- Mi hai sentito?

Guardo le sue labbra. Così rosee e perfette. Ciò a cui penso è solo posare le mie per completare il puzzle con le mie.

Ma non posso. Mi ha ferito così tanto.

Strizzo gli occhi forte, per poi riaprirli e posarli sul suo viso.

- Sì, ti ho sentito.

- Bella, ho bisogno di parlarti. Voglio che tutto torni alla normalità, come prima.

- Tutto è come prima.

- Intendo tra di noi. Io non voglio perderti.

Per un attimo mi è sembrato di vedere una lacrima proveniente dai suoi occhi.

Ed è così. Due lacrime. Due lacrime che calano dai suoi occhi illuminandoli ancora di più. E Dio solo sa che lucentezza hanno.

Alzo la mano e con le dita gliele tolgo dal viso per poi appoggiarla sulla sua guancia.

- Va tutto bene, Jason.

- Mi perdoni?- copia il mio gesto appoggiando la sua sulla mia guancia, per poi avvicinarsi ancora di più al mio viso.

Ora siamo a un millimetro di distanza.

- Ti perdono.

Appena finisco di pronunciare quelle parole, si fionda sulle mie labbra. Ho già detto che sono perfette? Perché lo sono ancora di più al tatto.

Sposta la mano sul mio fianco destro avvicinandomi di più a lui. Le nostre labbra danzano eleganti e disperate allo stesso tempo. Sento la sua lingua che mi chiede accesso e senza neanche pensarci la faccio entrare a contatto con la mia.

Mi mancava il suo tatto. Le sue mani. Il suo profumo.

Tuttavia, sento che manca un pezzo del puzzle. Sento che manca quella scintilla che mi faccia impazzire. Che mi faccia perdere in lui.

Non c'è.

Perché? Perché non riesco a volerlo così tanto come me lo immagino? Perché non riesco a.. ad amarlo come vorrei.

- Signorina Benson e signor Graham, mi fa piacere che abbiate trovato un modo per intrattenervi in questo lurido posto. Ah, aspettate. Questo lurido posto si chiama lavoro! Fuori dai miei piedi e andate a fare quello per cui siete pagati!

La vergogna nei nostri visi è a dir poco visibile. Senza farcelo ripetere, scompariamo dalla sua vista per andare ognuno nei propri uffici.

Apro la porta e l'odore di cartacce e sia chiusa mi soprassalta. Questo è l'unico luogo in cui mi sento al sicuro qui dentro. Mi sento me stessa, immersa nei pensieri, nei miei incubi più oscuri.

𝐊𝐫𝐲𝐩𝐭𝐨𝐧𝐢𝐭𝐞 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora