Thirty-six

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Hermione, entusiasta per i regali che aveva ricevuto, aveva insistito per mostrarmeli tutti, uno per uno, ed ovviamente io non avevo potuto sottrarmi. Il suo preferito era stato sicuramente il regalo che le aveva mandato Krum dalla Bulgaria: una collana dal ciondolo di ametista che brillava incredibilmente al buio. Dopo almeno un'ora, finalmente iniziammo a prepararci. La sensazione di farfalle nello stomaco non mi abbandonò un solo istante, mi lavai corpo e capelli con cura, dopodiché indossai il vestito che mi aveva regalato la signora Weasley e la mia amica mi aiutò a chiudere la zip sulla schiena. Indossai i tacchi rossi abbinati e misi al collo la collana dell'amicizia di Hermione. Guardai il mio riflesso allo specchio. Il vestito mi calzava come un guanto e metteva in evidenza la mia vita sottile grazie al taglio svasato, mentre il pizzo sulle braccia e sul décolleté era molto elegante e metteva in risalto il mio seno senza essere volgare. Era semplicemente perfetto.
"Sophia sei un incanto." Disse Hermione, sinceramente colpita. Lei indossava un abito verde smeraldo che risaltava il suo fisico slanciato e le curve sottili e che creava un magnifico contrasto con la pietra ametista della collana di Krum che portava al collo.
"Senti chi parla." Le sorrisi, e passammo ai capelli. Hermione bevette una fiala di Tricopozione Lisciariccio che aveva portato da Hogwarts, mentre io usai un'incantesimo che mi avevano insegnato Padma e Parvati per fare i boccoli.
Mi misi un rossetto rosso della stessa tonalità del vestito, un blush color carne e del mascara nero. Il graffio sul mio viso era completamente sparito e non c'era traccia della cicatrice, c'era solamente un leggero rossore, quasi impercettibile che percorreva la guancia destra.
"Non si nota nemmeno, sta tranquilla." Mi disse Hermione mettendomi una mano sulla spalla. Le sorrisi di rimando attraverso lo specchio ed annuii. Rimanemmo a parlare qualche altro minuto, entrambe consapevoli di quello che sarebbe accaduto di lì a poco, e poi fummo pronte per scendere.
"Scendo prima io e vado a vedere, se è già arrivato ti faccio un cenno." Disse lei, e senza darmi il tempo di replicare, scese al piano di sotto. L'eco leggero dei suoi lassi sulle scale andava sfumando mano a mano che si avvicinava al piano inferiore. Iniziai a fare su e giù per il corridoio che divideva la stanza dalle scale in preda all'ansia. Non sapevo cosa aspettarmi, non sapevo nemmeno come sarebbe andata a finire. Probabilmente mi avrebbe ignorata, oppure avrebbe avuto delle complicanze e non sarebbe venuto. A quel pensiero il mio stomaco si strinse in una morsa dolorosa.
"Oh andiamo Sophia, sta' calma ti prego." Dissi tra me e me, sperando di calmare i miei nervi. In quel momento sentii un rumore provenire dal fondo delle scale, mi affacciai e vidi che Hermione mi rivolgeva uno sguardo di impazienza. Quando i miei occhi incrociarono quelli della riccia, lei annuì semplicemente per poi farmi cenno di scendere.
Remus era arrivato.
Un senso di nausea nervosa mi pervase, e fu una sensazione completamente nuova per me che non mi piacque affatto. Feci un respiro profondo e portai una mano all'altezza del petto, mentre l'altra afferrò saldamente il corrimano della scala. Contai mentalmente fino a tre ed iniziai a scendere la scala. Mano a mano che procedevo sui gradini di legno cigolanti sentivo le voci farsi sempre più vicine e le risate più forti. Poi lo vidi.
Remus stava in piedi accanto al divano e parlava con il signor Weasley. Indossava un completo composto da un pantalone nero, una giacca del medesimo colore che lasciava intravedere al di sotto una camicia bianca e una cravatta grigio antracite. Remus si passò una mano tra i capelli, facendo risplendere uno dei gemelli dorati al polsino della giacca, ed annuì in direzione del signor Weasley. Il mio cuore iniziò a martellare furiosamente nel petto ma mi imposi di stare calma.
"Per la barba di Merlino." Sentii una voce indistinta, che doveva appartenere a Charlie. In quel momento ognuno smise di chiacchierare e tutti gli occhi dei presenti si puntarono su di me, compresi quelli di Remus. Quando i nostri sguardi si incrociano lo vidi trattenere il fiato e serrare la mascella, per poi esaminare tutto il mio corpo. Mi sentii come sempre impotente davanti al suo sguardo così penetrante, così mi morsi il labbro e continuai a guardare dritto davanti a me. Raccolsi con una mano l'orlo del vestito e scesi i pochi grandini che mi separavano dal resto del gruppo.
"Sofì, tu est magnifique." Mi disse Fleur ammirata; anche lei era decisamente bellissima, con indosso un incantevole vestito grigio perla e con il fermaglio che le avevo regalato tra i lunghi capelli argentei. Mi resi a stento conto del fatto che mi avesse parlato in francese e le sorrisi solamente in risposta, perché ero talmente nervosa che non ero sicura che sarei riuscita a formulare una frase di senso compiuto. Mi voltai in direzione di Remus e vidi che non mi aveva tolto gli occhi di dosso un istante e mi guardava con espressione indecifrabile. Stavo per andare nella sua direzione, quando sentii una mano afferrare dolcemente la mia. Era quella di Charlie. Il ragazzo si sporse verso di me e mi sussurró all'orecchio "Sei così bella che una Veela morirebbe di vergogna, se messa a paragone con te." E detto questo posò una mano alla base della mia schiena, facendomi sussultare leggermente. Ero totalmente a disagio, ma cercai di non darlo a vedere, così lo ringraziai e sgusciai dolcemente dalla sua presa.
"Aspetta." Mi disse il ragazzo "Permetti che faccia una cosa per te."
Senza neanche darmi il tempo di ribattere tirò fuori la bacchetta, ed iniziò a recitare una formula greca, dando leggeri colpi sulla mia testa e sui miei capelli. Improvvisamente sottili rampicanti dorati iniziarono a svilupparsi attorno ai miei boccoli, per poi mettere piccoli fiori andando ad incrociarsi attorno alla mia testa, a mo' di corona.
"Ora sei una vera regina." Mi disse, baciandomi la mano. Tutti quanti applaudirono l'incantesimo di Charlie e non potei fare a meno di sorridere.
"Grazie Charlie." Gli dissi sorridendo apertamente e lasciando che mi abbracciasse.
Guardai ancora una volta Remus e lessi la gelosia nei suoi occhi ambra, cosa che contribuì ad accrescere il mio nervosismo. Sentivo adrenalina pura scorrermi nelle vene e non avevo idea che esistesse una sensazione simile. Incurante dello sguardo di Charlie, mi avvicinai a Remus nel lato opposto del salotto.

The Dark Side Of The Moon|| Remus Lupin (COMPLETA)Where stories live. Discover now