Fourty-four

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Mi guardai intorno per assorbire ogni dettaglio della casa di Remus. Quella in cui ci eravamo smaterializzati doveva essere la sala principale. Era davvero molto grande, decisamente più di quanto mi aspettassi, era molto accogliente, arredata con una vastissima libreria, tre divani di pelle bordeaux, due poltrone color mattone e un grande camino di pietra.
"Vieni ti faccio vedere il resto della casa." Disse prendendomi per mano. Mi fece vedere la cucina, con un grande piano di marmo decisamente attrezzato, c'erano mensole piene di tutti i tipi di pentole e mestoli e un grande tavolo rotondo con una sedia imbottita.
"Si beh c'è una sedia sola perché vivo da solo, ma dovrei averne altre uguali in cantina." Disse Remus grattandosi la nuca con fare imbarazzato, probabilmente per non averci pensato prima. La grande credenza piena di piatti e bicchieri era di legno pitturata di rosso e i vetri erano lucidi come uno specchio.
"È davvero bella." Dissi sinceramente ammirata.
"Sono felice che ti piaccia, vieni ti mostro il resto."
Mi fece vedere il bagno grande con la vasca ad idromassaggio e la doccia con le piastrelle blu ed azzurre e il bagno più piccolo senza la vasca, che mi disse di non usare quasi mai. Infine mi fece vedere la sua camera da letto. Era davvero grande, poco meno della sala, era arredata sui toni dei beige e del marrone caldo, con un grande letto matrimoniale con il capezzale intrecciato e dipinto con una tinta dorata. C'erano dei cuscini dall'aria morbida e comoda che ornavano il letto, due poltrone color tortora accanto alla finestra, e un grande armadio a parete color mogano che si estendeva per tutta la lunghezza della stanza.
"Ti piace?" Chiese con una punta di esitazione e di insicurezza.
"È meravigliosa Remus." Sorrisi "Non l'avrei mai immaginata così..."
"Grande?" Rise piano.
"Anche." Ammisi.
"Io dormo qui e pensavo che se tu volessi potresti dormire con me...oppure c'è un'altra stanza dall'altra parte della casa se non te la sentissi di...-"
"Questa è perfetta, grazie." Gli dissi allacciandogli le braccia al collo e facendo aderire i nostri corpi. Senza aspettare una risposta lo baciai con trasporto, accarezzandogli il viso mentre lui afferró con vigore la mia vita sottile, avvicinando le nostre intimità.
"Oh piccola, ti assicuro che non avrai tempo per dormire." Ribatté mordendomi piano il lobo dell'orecchio destro. Feci un passo indietro e mi tolsi il cardigan nero, facendo ondeggiare i miei capelli scuri. Portai le dita al primo bottone della mia camicietta ed iniziai a sbottonarla lentamente, guardando l'eccitazione di Remus aumentare. Quando fu completamente sbottonata la lasciai cadere ai miei piedi e mi sfilai lentamente la gonnellina grigia, rimanendo con l'intimo e le calze color carne.
"Oh Sophia." Sussurró Remus con voce roca. Mi avvicinai a lui e gli tolsi la giacca puntando i miei occhi nei suoi ed iniziai a sbottonare anche la sua camicia.
"È proprio un peccato." Iniziai, leccandomi le labbra "Adoravo questa camicia."
Lo sentii ridere piano alla mia affermazione.
"Sei terribile." Sussurró sulla pelle sensibile del mio collo. Sorrisi e liberai l'ultimo bottone dall'asola facendo cadere a terra la camicia di Remus.
Lui afferrò saldamente la mia vita ed iniziò a baciare il mio seno ancora leggermente compresso nel reggiseno nero, per poi iniziare a lasciare baci umidi sulla mia pancia. Affondai dolcemente le mani tra i suoi capelli gemendo il suo nome e tremai tutta quando iniziò a baciare la mia femminilità attraverso il tessuto delle mutandine e delle calze.
"Oh piccola sei già pronta." Disse piano, baciando il tessuto bagnato facendomi ansimare. Mi tolse le calze con estrema lentezza baciando ogni centimetro di pelle che scopriva.
"Sei così dannatamente sexy." Sussurró mentre anche le mie calze si posavano sul pavimento. Remus si tolse i pantaloni neri e mi slacció il reggiseno con un movimento fluido, che mi diede da pensare al numero delle volte in cui aveva già compiuto questo gesto. Il pensiero abbandonó immediatamente la mia testa quando sentii le labbra di Remus posarsi attorno al mio capezzolo e torturarlo con la lingua.
"Oh Remus..." Ansimai stringendo dolcemente tra le dita alcune ciocche dei suoi capelli castano scuro. Lo sentii gemere sommessamente per poi stringere la mia vita con più vigore e ricominciare a baciare il mio seno, facendomi bagnare completamente.
"Sei così bagnata Sophia, non mi sazierei mai di te, ti scoperei dappertutto e a tutte le ore del giorno." Ringhió sulle mie labbra "Sei mia, sei mia, solo mia." Disse stringendo i miei glutei con le mani e spingendomi contro il suo membro estremamente duro. Iniziai a strofinarmi contro di lui dal bisogno che mi facesse sua immediatamente e vidi che avevo bagnato leggermente i boxer di Remus. Arrossii, verognandomi di essere così eccitata, ma lui mi prese il viso tra le mani e disse "Non vergognarti mai di volermi, hai capito Sophia? Te l'ho detto, voglio che ti bagni così solo per me, solo io posso farti stare bene, posso farti arrivare oltre il limite." Mi disse con dolcezza e possessività strazianti. Avevamo bisogno l'uno dell'altra per completarci, eravamo due metà di un solo essere.
"Hai capito piccola?" Mi chiese ancora.
Annuii mordendomi il labbro. Il mio corpo faceva male dalla tensione sessuale accumulata e sapevo che non sarebbe diminuita fino a quando Remus non mi avesse fatta sua.
L'uomo mi tolse le mutandine facendole scorrere lungo le cosce, facendomi rimanere completamente nuda davanti a lui.
"Remus ti prego..." Ansimai, il mio corpo pulsava, il sangue scorreva bollente nelle vene ed avvertii la pressione nelle orecchie.
"Non ancora piccola, voglio sentire il tuo sapore." Disse lui. La sua erezione spingeva con forza nei boxer, ma nonostante questo Remus ricominciò a stuzzicare i miei capezzoli con la lingua e con i denti mentre con un dito iniziò a fare movimenti circolari sul mio clitoride. Gemetti e sentii che una sostanza calda iniziava a scorrere lungo il mio interno coscia.
"Sì, bravissima piccola mia, di più, bagnati di più." Ringhió, facendo più pressione sulla mia femminilità. Mi bagnai ancora e quel fluido caldo si riversó copiosamente fuori dalla mia vagina. Remus inserì tre dita dentro di me senza preavviso, dopodiché si alzò in piedi davanti a me e se le mise in bocca facendomi mancare il respiro. Era così dannatamente sexy, volevo quell'uomo da impazzire, lo volevo al punto di star male.
"Oh Sophia hai un sapore così buono." Disse accarezzandomi le guance bollenti con le dita che aveva appena messo in bocca facendomi sussultare.
"Succhiale Sophia, e guardami mentre lo fai." Ordinò porgendomi le due dita. Obbedii immediatamente ed iniziai a succhiare le dita di Remus mentre lo guardavo negli occhi. Avevano un sapore lievemente salato ed erano calde.
"Lo senti come sei fottutamente dolce?" Chiese piano tirando fuori le dita dalle mie labbra e togliendosi i boxer liberando il suo pene grande ed eretto. Mi prese in braccio come la notte prima ed io avvolsi le gambe intorno al suo bacino aggrappandomi alle sue spalle. Remus mi posò sul letto e si posizionó sopra di me. Ansimai forte quando il suo membro entrò in contatto con la mia femminilità.
"Sei solo mia Sophia, ricordatelo." Ringhió e affondò tutto dentro di me.
I nostri fianchi si muovevano in perfetta sincronia e le labbra di Remus non avevano smesso un'attimo di baciare ogni singola parte del mio viso, gli zigomi, le labbra, le palpebre. Le spalle possenti e larghe di Remus mi sovrastavano, mentre le sue grandi mani accarezavano le mie cosce e le stringevano di tanto in tanto. Remus gemeva contro il mio orecchio mentre le sue labbra lasciavano baci umidi sul mio collo e sulla mia clavicola mentre i miei polpastrelli premevano contro i muscoli scolpiti della sua schiena. Con un'ultima, profonda spinta, Remus si riversó dentro di me e venni inarcando la schiena e gridando il suo nome.
"Ti amo." Sussurró al mio orecchio, rilassando i muscoli e puntandosi sui gomiti per non pesare su di me. Ero ancora stordita dall'orgasmo, ma sorrisi debolmente e sussurrai "Anche io."
Gli accarezzai con la punta dei polpastrelli le rughe di espressione intorno alla bocca e una delle cicatrici che gli attraversavano il volto da parte a parte.
"Sei bellissimo Remus." Dissi, dando voce ai miei pensieri, arrossendo immediatamente. Remus parve sorpeso davanti alla mia affermazione, ma sorrise tristemente e disse "È incredibilmente come tu possa trovare bello un mostro come me."
Uscì lentamente da dentro di me facendo contrarre i muscoli della mia vagina e si stese al mio fianco, puntallandosi su un gomito per guardarmi meglio. Mi girai verso di lui e nascosi il viso tra il collo e il suo petto ampio. Remus mise una mano alla base della mia schiena attirandomi verso di sé ed abbracciandomi. Iniziai a descrivere piccoli cerchi sul suo bicipite con l'unghia dell'indice.
"Non sei un mostro Remus. Non mi sarei mai potuta innamorare di te se lo fossi stato." Sussurrai, baciandogli dolcemente la spalla.
Mi strinse più forte contro di se, ed io mi rannicchiai contro il suo petto, lasciando che le sue braccia mi avvolgessero. Lo sentii sorridere contro la mia fronte prima di lasciarvi un dolce bacio.
"Hai sonno?" Chiese.
"Un po'." Mi morsi il labbro anche se lui non poteva vedermi "Stanotte non ho dormito molto. Ma se deve essere quello il motivo voglio essere stanca ogni giorno della mia vita." Aggiunsi in tono malizioso. Remus rise piano e il mio cuore saltò un battito.
"Riposati adesso." Mi disse accarezzandomi i capelli e coprendomi con la morbida trapunta beige del suo letto. Lo guardai alzarsi e rimettersi lentamente i boxer e i pantaloni neri.
"Vai via?" Cercai di nascondere la preoccupazione nel mio tono di voce, ma a giudicare dallo sguardo che Remus mi rivolse, non dovevo esserci riuscita molto bene.
"Vado a farmi una doccia e a preparare qualcosa per pranzo." Sorrise e si sedette sul bordo del letto "Non vado da nessuna parte, sono qui piccola, sono qui."
Mi sporsi verso di lui e lo baciai d'impulso, passando le mani tra i suoi capelli e godendo della sensazione delle sue labbra sulle mie e delle sue mani sul mio corpo.
"D'accordo." Mormorai solamente, mordendomi il labbro.
Remus mi guardò intensamente negli occhi "Prometto di farti stancare ancora un po' oggi pomeriggio." E un luccichio divertito accese i suoi occhi ambra.
A quella promessa sentii immediatamente la mia femminilità iniziare a pulsare nuovamente, e sorrisi "Non vedo l'ora."

The Dark Side Of The Moon|| Remus Lupin (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora