Capitolo 23

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Eh si un altra giornata mi aspettava ormai mi ero abituata a tutto questo ma non non ero abituata all'assenza di Sebastian.
Questi giorni sono un inferno.
Mi affacciai alla finestra e c'era jake che si cambiava così chiusi le tende.
Mi vestii e senza fare caso a quello che indossavo uscii di casa.
Arrivata a scuola vidi da lontano Emma che si baciava con Noa.
"Che schifo!"-dissi a bassa voce-
In questi giorni Ilary si è mostrata molto più carina con me. Non so cosa le sia preso. Mia madre era a lavoro e oggi non l'avrei vista perché Maria poteva venire più tardi doveva parlare con il marito e io dovevo restare più tempo con Sebastian, cosa che non mi dispiaceva.
Entrai a scuola posai le cose e andai a lezione di latino dove purtroppo ci sarebbe stata anche Emma.
Entrata in classe mi misi all'ultimo banco.
Emma entrò e guardò verso di me un po' rattristata. Si diresse verso di me, ovviamente per mettersi al suo solito posto ma io la bloccai.
"Scusa è occupato!"-le dissi con un finto sorriso-
"Da quando in qua?"-mi chiese-
"Da oggi"-dissi-
Notai qualcun'altro che entrava dalla porta. Era Jake, così colsi l'occasione per dirgli:
"Qui c'è il mio amico Jake"-dissi mentre facevo segno a Jake di avvicinarsi-
"Ei Alaska come stai?"-disse Jake sorridendomi- Emma lo guardò un po' con aria scontrosa-
"Bene"-gli risposi-
Lui si sede accanto a me e Emma rimase lì finché la professoressa non arrivò.
Mi faceva male fare tutto questo ma aveva esagerato e io non potevo perdonarglielo.
Per tutta la lezione non capii nulla io non ero portata per le lingue.
Jake iniziò a parlarmi un po' di lui, si è dovuto trasferire perché suo padre aveva trovato un lavoro qui.
Ha detto che nella scuola in cui era prima aveva un sacco di amici.
"Non ti è dispiaciuto lasciarli?"-gli chiesi-
"Un po' si ma faccio amicizia in fretta quindi non ho questo tipo di problema"-mi disse-
"Beato te"-dissi tra me e me-
"Che cosa?"-mi chiese-
"No niente"-gli risposi-
La campanella suonò.
"È stato bello parlare con te!"-mi disse-
"Grazie anche per me"-gli dissi poi lo salutai ed andai al mio armadietto.-
Mette sistemavo le mie cose sentii un braccio sulla mia spalla. Mi girai di scatto e trovai Noa lì davanti a me.
"Senti cara Alaska ora o ti lasci stare Emma o saranno guai per te"-mi disse puntandomi il dito contro-
"Senti bello tu non mi comandi e ne tanto meno comandi Emma se mi vuole dire qualcosa me la dirà lei"-gli dissi-
"Lei sta insieme a me e tu non deve intrometterti! Tu non vali niente per lei!"-disse avvicinandosi verso di me- il mio sangue stava ribollendo dalla rabbia, la vena sul mio collo stava per scoppiare.
"Perché per te vale qualcosa lei?"-gli chiesi alzando il tono di voce-
Lui si avvicinò al mio orecchio e mi disse: "no".
Stavo per scoppiare! Lo sapevo non gli interessava niente di Emma voleva solo sfruttarla. Dio mio!
Alzai la testa chiusi i pugni, e gli lanciai un pugno sul naso.
"O mio dio cosa ho fatto"
Tutto si girarono e rimasero a bocca aperta un silenzio incombale regnava nel corridoio.
Una scarica di adrenalina si scagliò su di me.
Io rimasi lì impalata con il pugno ancora stretto e una mano sulla mia bocca. Non riuscivo ancora a capire quello che avevo fatto.
Lui iniziò a sanguinare.
E all'improvviso qualcuno urlò.
"Prison subito in presidenza!"-disse la professoressa-
Lui fece un sorrisetto.
Aveva programmato tutto.
"Me la pagherai"-dissi con tono basso di voce-
Mi avviai verso la professoressa e tutti gli occhi erano puntati su di me.
In presidenza mi sedetti e la preside era furiosa.
"Signorina pirson perché si è permessa di alzare le mani su un ragazzo innocente"-mi disse-
"Innocente!"-dissi alzando la voce-
"Signorina abbassi i toni"-mi disse-
"Sa cosa signora preside mi sospenda non mi interessa tanto non ho più nulla da perdere la mia vita fa schifo e un problema in più non mi fa niente"-dissi alzando la voce-
Credo che io stessi diventando pazza. La preside mi guardò sconvolta.
"Bene le darò sei giorni di sospensione"-mi disse-
Ma sta scherzando! Solo sei?
Dopo aver picchiato qualcuno.
Preferirei non ribattere per non aumentare i giorni.
"Ok grazie arrivederci"-dissi voltandomi-
"Signorina prima che se ne vada questo è un bigliettino"-mi disse mentre mi porgeva un bigliettino da visita.
Uscii e vidi la scritta sul biglietto: "psicologo per adolescenti"
Ma stiamo scherzando io non ho bisogno di uno psicologo avrà frainteso.
Andai via da scuola e vidi Emma arrabbiata che se ne andava, così iniziai a correre per raggiungerla.
"Emma aspetta"-le dissi-
"Cosa c'è?"-mi disse furiosa-
"Non fidarti di Noa. Ti usa è per questo che gli ho tirato un pugno. Lui non ti ama Emma!"-gli dissi preoccupata-
Lei si scansò.
"O mio dio sei davvero arrivata a questo punto? Vuoi separarmi da Noa per farmi tornare da te? Mi di spiace ma non è colpa mia se il tuo ragazzo non c'è e tu sei gelosa"-mi disse arrabbiata-
Davvero crede a quello stronzo e non a la sua amica. Non ci potevo credere.
"Sai cosa? Non mi importa più niente di te! Non mi importa quello che pensi. Io ti ho protetta, ma tu invece di ringraziarmi mi ti paghi così! Quindi fatti la tua scopata"-dissi girandomi e allungando il passo verso casa mia.-
"Sei una bambina!"-disse da lontano-
"E tu una stronza."-urlai-
"Vaffanculo Emma"-dissi e poi me ne andai il più lontano possibile da lei.
Non ci posso credere!
Crede al suo ragazzo che a malapena conosce, e non alla sua migliore amica che c'è sempre stata.
Lei non merita niente. E io sono stata una stupida.
Mentre camminavo alcune lacrime scesero dal mio viso.
Tornai a casa.

Erano le quattro così mi diressi in ospedale.
Arrivata in ospedale vidi Maria dentro.
"Ciao"-dissi a voce bassa-
"Ciao"-disse-
Ci salutammo e lei andò a parlare a casa del marito.
Io mi misi seduta e iniziai a parlare con Sebastian.
"Ricordati una cosa sempre!
Non ti fidare di nessuno! Apparte di me ovviamente"-dissi baciandogli la mano-
"Ah e ho preso a pugni oggi"-dissi con un mezzo sorriso-
Gli diedi un bacio sulla fronte ed uscii. Vidi Maria a testa bassa.
La raggiunsi e mi misi accanto a lei.
"Tutto bene Maria?"-gli chiesi-
Lei annui.
Non mi sembrava molto allegra.
Così la guardai un po' da più vicino e notai dei lividi sulla spalla e sul collo.
Oh no!
"Maria non mi dire che.."-dissi ma lei mi bloccò con il suo pianto.-
Non ci potevo credere.
"Maria non devi stare male per lui tu devi denunciarlo. quello non è amore hai capito. L'amore è quello che ti riempie l'anima, che ti lascia un brivido sulla schiena, che ti fa battere il cuore all' impazzata, quello che ti provoca le farfalle nello stomaco,l'amore è quella cosa che ti la gioia di vivere e che ti da una motivazione per essere felice."-le dissi accarezzandola.-
Lei alzò il viso e mi guardò.
"Si vede che ami mio figlio!"-mi disse asciugandosi le lacrime-
"Ei non cambiare discorso ora!"-dissi- tutte e due ridemmo.
"Non cambio discorso! Però credo che sia ora di andare avanti."-disse abbracciandomi-
"Grazie"-mi disse-
"Di niente"-le dissi-



SPAZIO AUTRICE
Che ne dite vi è piaciuto?
Emma è stata cattiva per voi?
Alaska sarà innamorata di Sebastian?
Un bacione e al prossimo capitolo
Se vi è piaciuto lasciate una stellina.❤️😍

Come anime di cartaWhere stories live. Discover now