Capitolo 13.

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Il mattino seguente mi svegliai felice. Non riuscivo ancora a credere di aver ricevuto seicento dollari in sole cinque ore.
Tutti i soldi guadagnati li nascondevo in un barattolino sopra l'armadio, anche perché non sapevo come poterli spendere dato che ogni cosa che desideravo o di cui avevo bisogno la comprava e pagava Lucas. Avevo già nascosto circa mille dollari nel giro di tre giorni. Non ne avevo mai avuti così tanti, e questo mi faceva sentire realizzata seppure li avevo ricavati con un lavoro che mai avrei immaginato di fare.
Una volta uscita da qui mi sarei iscritta ad un'accademia di arte per imparare nuove tecniche e seguire le mie passioni.
Ma uscire rimaneva ancora un sogno lontano, se non, impossibile da raggiungere.
Forse Lucas ci faceva intascare i soldi perché sapeva che non saremmo mai uscite da qui, e quindi un domani ce li avrebbe presi tutti. Io però confidavo in Mike, diceva di potermi salvare...e la speranza era sempre l'ultima a morire, anche se si trattava di credere alle parole di uno sconosciuto con un passato turbolento.

Mi alzai dal letto leggermente stanca, la mia voglia di fare era pari a zero. Sapevo che sarebbe stata una giornata come quelle già trascorse: Colazione, pranzo, film (o giornata di benessere), cena e infine lavorare. Non c'era niente di alternativo. Non potevamo uscire in giardino perché Lucas diceva che potevamo urlare e chiedere aiuto. Non potevamo aprire le finestre per una boccata d'aria fresca, non potevamo salire sul tetto e guardare le stelle, non potevamo fare attività fisica fuori, non potevamo andare a fare una passeggiata, niente, non potevamo fare assolutamente niente. E questo diventava ogni giorno più deprimente e noioso.
Ero qui solo da quasi una settimana e già mi sentivo stufa, chissà le altre ragazze come si dovevano sentire. Dicevano di essersi abituate, ma chi è che riesce ad abituarsi alla mancanza di libertà? Mi sembrava di vivere in una gabbia.

Mi diedi un'occhiata allo specchio: trucco sbavato modalità panda, rossetto alla joker, capelli arruffati.
Mi lavai la faccia rimuovendo bene il make-up con un dischetto di cotone impregnato di latte detergente e cercai di pettinarmi i capelli nonostante i nodi. Non capivo come facevo a formarne così tanti solamente dormendo.
"Ok dai così può andare", dissi ad alta voce. Presi la vestaglia e scesi al piano di sotto.
Mentre scendevo le scale sentivo man mano l'aria fredda avanzare, non poteva essersi rotto il riscaldamento, pensai.
Scesi l'ultima rampa e vidi una forte luce illuminare il pavimento, scesi di corsa e...la porta era aperta.
"Ragazze? Ragazze dove siete?" Urlai.
Non potevo scappare, poteva essere una trappola.
Andai in cucina e la trovai vuota. Non c'era neanche Kyle. Dov'erano finiti tutti?. Tornai indietro e la voglia di uscire da quella porta era davvero tanta, ma corsi di sopra a controllare se erano ancora nelle loro stanze o al terzo piano. Vuoto totale. Era assente perfino Lucas.
Scesi di nuovo giù e guardai la porta. Mi avvicinai e mi fermai sul tappeto.
Era così bello respirare dell'aria fresca e nuova. Ci accorgiamo di ciò che è realmente importante solo dopo che ci viene privato. Rimasi ferma a respirare intensamente per almeno due minuti. Una voce mi distrasse.

"Allyson! Vieni fuori" mi urlò Lucas ricoperto di neve.

"Cosa?" Chiesi incredula.

"Siamo tutti qui a giocare".

Uscii leggermente di più e vidi le ragazze correre, lanciarsi palle di neve, fare pupazzi, fare l'angelo sul suolo, ma soprattutto le vidi ridere come non le avevo mai viste prima. Ovviamente di guardia c'erano i bodyguard.

"Ma non ho la tuta da neve come faccio? Non posso uscire così!" Risposi con aria triste.

"Ally vai in camera mia deve essercene una nell'armadio della tua taglia!" Sorrise Lexy.

Io e Lexy avevamo lo stesso fisico quindi quando ci prestavamo i vestiti ci calzavano sempre a pennello.
Corsi di sopra con una velocità impressionante, aprii l'armadio, la presi e mi cambiai.
La tuta era di colore rosso-arancione fluo, mi faceva assomigliare ad un vigile del fuoco.
Scesi di nuovo, accostai la porta e saltai nella neve.

Salvata dalla strada - un destino a due facce.Where stories live. Discover now