Capitolo 52.

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Il battito cardiaco accelera alla prima curva, Alec prova a tagliarmi la strada senza successo. Lo sorpasso e il fiato mi si mozza in gola non appena innesto la quinta marcia. Questa macchina è pazzesca, ammetto però che avrei dovuto studiarla meglio prima di salirci e cimentarmi in una corsa, ci sono molti comandi che ancora devo capire come funzionano. Ha una potenza impressionante, e sapere che adesso è mia e che potrò guidarla quando mi pare, mi fa venire la pelle d'oca lungo tutto il corpo. Magnus nonostante sia un personaggio particolare che pensa solamente ai soldi, ha un buon cuore. Lo conosco da anni e non mi ha ancora mai fatto un torto, né ha mai sperato in una mia sconfitta, a differenza di Simon Lewis, che per poco non mi drogava prima di farmi avere un incontro, che razza di figlio di puttana. Scaccio il pensiero di quel bastardo dalla testa e riprendo a concentrarmi su ciò che devo fare. Ora sono su un rettilineo a pari passo con Alec che continua a lanciarmi occhiate di sottecchi. Siamo in testa e mancano ancora tre giri per terminare la gara. Stringo le mani sul volante, che mi fa tremare per via dell'alta velocità e rallento leggermente. Voglio fargli credere che sono già stanco, che non sono più in grado di svolgere una corsa come si deve, che ho bisogno di un duro allenamento per rimettermi in sesto. Vedo un sorriso spuntargli sul viso e gli vado dietro, lasciando una distanza di almeno dieci metri fra di noi. Gli altri avversari sono abbastanza lenti, non mi sorprende che questo buffone vinca ogni gara, dato i rivali che si ritrova. Sterzo bruscamente su una curva destra che non avevo minimamente visto, schivando per un pelo il guard rail, evitando lo schianto. Continuo a percorrere la mia strada come se nulla fosse, nonostante le strilla e gli schiamazzi delle persone che mi incoraggiano ad accelerare, ma l'unica voce che riesco a sentire in mezzo a tutte quelle urla, è quella di Allyson che grida aiuto. Accelero per tutto il circuito dando più gas che posso, superando di gran lunga Alec che spalanca la bocca basito. La sua reazione è proprio quella che mi sarei voluto godere quando a pochi passi dalla linea del traguardo, avrei attaccato il nos dandogli merda. Ma adesso, l'unica cosa che mi preoccupa non è vincere o perdere,  è capire perché Allyson sta urlando, perché non è li a guardarmi e cosa le sta succedendo.
Oltrepasso la linea d'arrivo e parcheggio l'auto in mezzo alla pista, fregandomene del rischio che possono avere gli altri concorrenti, di loro non mi importa. Vengo travolto da una miriade di ragazzine in calore e ragazzini che vogliono farsi una foto con me, li scanso tutti, spingendo chi insiste, e corro verso l'uomo che sta tenendo Allyson sotto un braccio, immobilizzandola. Ma cazzo, nessuno dei presenti fa niente davanti ad una scena simile?

"Lasciale il braccio, subito" Ringhio a denti stretti e il volto di Ally rigato da delle lacrime silenziose, si illumina.

"Sei Alec? Mm no" Dice sarcasticamente il vecchio calvo, stringendo la sua presa più forte. Stringo i pugni e mantengo la calma.

"No, infatti sono Jace. Lascia subito la mia ragazza"  Ordino serrando la mascella. Gli occhi mi si richiudono a due fessure, sono pronto a spaccargli la faccia se non lascia il mio angelo immediatamente.

"Sono stato pagato da Alec per prendere in custodia la tua dolcezza, la lascerò non appena arriva".

Tira fuori un coltello puntandolo alla gola di Allyson che deglutisce impaurita. Il suo sguardo terrorizzato mi fa perdere la testa. Per non peggiorare la situazione, mi volto andando di nuovo verso la mia macchina e destino vuole, che nel momento esatto in cui arrivo, arriva anche Alec. Mi precipito alla sua auto e senza neanche dargli il tempo di scendere, lo trascino fuori e gli sbatto la testa con il finestrino.

"Perché cazzo hai fatto prendere la mia ragazza eh?" Prova a divincolarsi dalla mia presa che stringo maggiormente ad ogni suo movimento, se non libera Al lo uccido con le mie stesse mani in questo preciso istante.

"Calmati bello"  dice con voce roca, forse dovuta alla mancanza d'aria che gli sto provocando.

"Non mi calmo proprio un cazzo"  Sbotto girandolo senza lasciargli le mani. Ci ritroviamo faccia a faccia. Prende fiato e i suoi occhi neri pece provano a trafiggermi l'anima, ma non ha capito che per arrivare a ciò che sono, ho dovuto patire le pene dell'inferno, e non sarà uno stupido ragazzino di diciotto anni a intimidirmi. "Ora ti porto da lei, e se non dici al tuo uomo di lasciarla, giuro che ti frantumo il cranio davanti a tutti"  Sibilo trascinandolo da loro, con la folla che ci segue in procinto di vedere cosa accadrà.

Salvata dalla strada - un destino a due facce.Where stories live. Discover now