1. First Love

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Nella foto: Tim Harrison

  Seth camminava a testa bassa lungo la strada assolata di South Gate, non guardava nessuno in particolare e sperava di non essere notato, per poter filare dritto a casa di Byron senza interruzioni. Era così che gli piaceva vivere, scivolando come un ombra da un giorno all'altro, perché se qualcuno avesse focalizzato l'attenzione su di lui, avrebbe visto la stranezza, l'inquietante differenza fra il rosso e qualsiasi altro essere umano. Seth conosceva bene la fastidiosa sensazione dell'essere svelato, di quando gli occhi di qualcuno ti fissano tremendamente attenti a notare quanto ti discosti dalla media rispettabile. Accadeva ogni volta che il suo volto incrociava quello di suo nonno Richard o del padre Norman, una sensazione che si appiccicava sulla pelle del ragazzo come colla.
Quando bussò con tocco leggero alla porta secondaria della casa di Byron, quello aprì quasi all'istante e dedicò al rosso un grande sorriso.
- Finalmente Seth! Lo sai che ho una porta principale come in tutte le case normali, vero? –
Il ragazzo annuì distrattamente entrando nella cucina, poi seguì l'amico lungo le scale, i due si buttarono sul letto e il moro tirò fuori un cd.
- Devi assolutamente sentire questi pezzi e dirmi cosa ne pensi! –
Il rosso scosse la testa – perché devi sempre tormentarmi? Lo sa che non me ne intendo poi tanto di musica –
- Devo fare una playlist a Silvie, voglio che sia piena di roba figa e tu hai sempre gusti ricercati, roba che piace alle ragazze! – insistette Byron premendo play e facendo partire la musica.
- Ho ritenuto di darti ragione quando mi hai fatto notare che mi piacciono gli uomini più delle donne, ma questo cliché dei gay che hanno gli stessi gusti delle ragazze mi sembra imbarazzante persino per te! – rise Seth scuotendo la testa.
- Ma che dici idiota! – protestò l'altro tirandogli un cuscino in testa – cosa posso farci se lei preferisce di più la musica che piace a te?-
Seth rise – allora perché ti sforzi? Se non avete gli stessi gusti pazienza, non capisco tutto questo tuo da fare per essere come lei ti vorrebbe! Lasciala perdere –
Byron sbuffò – ma andiamo, dammi una mano! –
- Non hai proprio speranze – commentò il rosso scuotendo la testa – questa canzone fa schifo –
I due risero e alla fine optarono per studiare insieme, neanche la playlist perfetta per Silvie li avrebbe salvati dalla verifica del giorno seguente.  


  Seth non aveva molti amici, anzi, poteva tranquillamente affermare che Byron fosse l'unica persona con cui aveva il coraggio di essere onesto e trascorrere del tempo con lui non gli pesava poi così tanto. Il rosso era un ragazzo particolarmente schivo e silenzioso, a diciassette anni, quando i suoi coetanei pensavano a far baldoria e uscire in comitiva, Seth trascorreva quasi tutto il suo tempo da solo o con il suo unico amico. Un ulteriore differenza che spiccava immediatamente in lui era la sua assoluta sicurezza. I suoi compagni erano spesso incerti e immaturi, si lasciavano trascinare da mode o gruppi di amicizie, Seth era irremovibile, era come una montagna, la straordinaria sicurezza nel fondo dei suoi occhi finiva irrimediabilmente per spaventare chiunque tentasse di avvicinarlo troppo.
- Dovresti almeno provare a venire una sera – commentò Byron consapevole del fatto che l'amico non lo avrebbe ascoltato.
- Te l'ho detto By, puoi andarci senza di me –
- Sono tipi simpatici e andiamo a sentire una band, non ti stai mica arruolando in una missione militare! Sono sicuro che ti divertiresti – insistette – Mark ti sta anche simpatico, lo hai ammesso! –
- Jack è un coglione – ribatté Seth.
Il moro sospirò – non c'è solo lui! Guarda che viene Tim ... -
- E allora? – commentò l'altro con distacco.
Byron sospirò – l'ho notato ... -
- Cosa? –
- Che ti piace –
Seth sollevò gli occhi al cielo – non essere stupido –
- Guarda che non è un crimine Seth! È lecito che tu abbia una cotta per qualcuno –
- Ma non è vero, quindi piantala – commentò scocciato il rosso.
- Devi buttarti Seth! –
- Lasciami in pace Byron! – replicò quello scimmiottandolo – preferisco non rendermi ridicolo come quelle stupide ragazzine che vanno dietro al tipo per cui hanno una cotta. Quello mi stai suggerendo di fare? Qualche dichiarazione imbarazzante? –
Il ragazzo scosse la testa – sei proprio un caso disperato. Comincia a venire con noi stasera e parla con lui invece di fissarlo da lontano e basta, questo sì che è da sfigati. –
Seth si sollevò – me ne torno a casa –
- Passo alle dieci –
- No –
- Ci vediamo dopo, Seth –  

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