8. Madley in love

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  La strada era affollata ma Seth camminò con passo sicuro fino a destinazione, l'appartamento si trovava in un grande palazzo di case popolari, dove la densità e il ricambio degli inquilini non richiamava l'attenzione sulle facce nuove. Erano arrivati a Colonia qualche giorno prima, Koll aveva ricevuto un nuovo incarico e avevano lasciato la città per recarsi in Germania. Si spostavano di continuo, non gli capitava di fermarsi in un sposto per più di un mese ma questo continuo pellegrinaggio non disturbava il rosso.
Era felice, si, poteva dirlo. Finalmente Seth aveva tutto ciò che desiderava e, nonostante fosse pericolosa quella vita, non poteva lamentarsene. Si era lasciato alle spalle ricordi tremendi, alle volte il terrore del rapimento lo aggrediva ancora, paralizzandolo, ma riusciva a tenerlo a bada. Koll era con lui, sempre, finalmente Seth riusciva a vivere quell'amore a pieno e non avrebbe rimpianto nessuna conseguenza.
Aprì la serratura per entrare nel piccolo monolocale e dovette restare interdetto per un momento, la prima cosa che lo investì fu il profumo e poi la visione di Koll ai fornelli.
- Che ci fai qui? – chiese Seth stupito ma felice di quella sorpresa.
- Ho terminato l'incontro prima del previsto, ho comprato delle verdure al mercato e ora ti preparo il pranzo – rispose quello sorridendo.
- E' andata bene? – domandò il rosso con una punta di preoccupazione mentre si avvicinava, era sempre agitato quando Koll iniziava un nuovo lavoro.
- Molto bene – lo tranquillizzò l'altro – ci fermiamo una settimana –
Seth annuì e si sporse per baciare Koll sulle labbra, un bacio che divenne intenso molto presto, il moro strinse il compagno in una presa ferrea e il rosso non si sottrasse, anzi, si aggrappò a lui sempre di più.
- Seth ... - ansimò Koll fra un bacio e l'altro, sentiva la mano del rosso farsi strada sotto la sua maglietta – qui si brucia tutto se fai così ... -
- Così come? – mormorò quello affondando la lingua nella bocca del moro, in un bacio che gli mozzò il fiato.
Con un gesto secco Koll girò la manopola del gas, spegnendo il fuoco sotto la padella, improvvisamente preparare quel pranzo era diventata l'ultima delle sue priorità.
Seth rise quando vide che l'intera attenzione del ragazzo era per lui, con una mossa decisa Koll afferrò il rosso per la gambe e lo appoggiò sul tavolo da pranzo mentre si posizionava fra le sue cosce.
- E il pranzo? – rise Seth.
- Sei tu il pranzo adesso – mormorò Koll mentre continuava a passare le labbra sul suo collo e poi lungo le spalle.
Era dannatamente magnifico, si ritrovò a pensare Koll mentre lo liberava dalla maglietta e slacciava i primi bottoni del jeans. Si soffermò a guardare il suo viso, gli occhi scuri erano carichi di aspettativa, le lievi lentiggini risaltavano sulla pelle chiara, solo la cicatrice sulla guancia deturpava quella pelle candida. Koll non poteva fare altro che sentirsi in colpa per quella ferita e Seth capiva sempre quando il moro stava facendo quei pensieri.
- Koll ... - mormorò sfiorandogli una guancia – io non mi pento di niente, sento di non poter essere più felice di così –
L'altro sorrise e tornò a baciarlo, le mani del rosso si mossero verso l'apertura dei pantaloni del compagno mentre Koll sfilava via i suoi.
- Presto – lo incitò Seth mentre si distendeva lungo il tavolo totalmente esposto alla vista del moro.
Koll cominciò a baciare il suo interno coscia, avvicinandosi sempre di più alla sua apertura, l'erezione di Seth si stava svegliando ed ebbe un brivido quando sentì la lingua del compagno sfiorare la pelle fra le natiche.
Gemette mentre allungava una mano e affondava le dita fra i capelli di Koll, era magnifico, non riusciva a tenere il respiro regolare, Seth stava annegando in quella sensazione di assoluto benessere. Poi Koll si sollevò per tornare a baciarlo mentre inseriva lentamente due dita dentro di lui, gli occhi di Seth erano appannati dal desiderio, una visione che faceva perdere lucidità anche a Koll.
- Ti voglio – mormorò Seth – subito Koll –
Il maggiore si spostò a quel punto e lasciò che la sua erezione prendesse il posto delle dita dentro il corpo del rosso. Era una sensazione magnifica, scivolare in lui, essere avvolto dal suo corpo caldo, stretto nella morsa del suo abbraccio mentre quei baci gli mozzavano il fiato.
- Seth –
Aveva cominciato a chiamare il suo nome mentre le spinte aumentavano, il vecchio tavolo tremava appena sotto i colpi che i fianchi di Koll assestavano regolarmente. Seth si era aggrappato a lui, circondandogli le spalle con le braccia e intrappolandolo in un bacio vorace. Le ginocchia del rosso si erano strette saldamente alla vita di Koll mentre la sua erezione era imprigionata fra i loro corpi.
- Ti amo, Dio quanto ... - Koll non riuscì a continuare, Seth gli dedicò l'ennesimo bacio mettendolo a tacere.
- Anche io, voglio restare sempre così. Sempre con te ... solo noi –
Koll sentì l'orgasmo travolgerlo e non si trattenne, con un ultima spinta riversò il suo seme dentro il compagno che si contorse, accogliendolo con un gemito basso. Seth fissò il soffitto per qualche minuto totalmente soddisfatto, sentì Koll spostarsi e recuperare un po' di controllo.
Seth si sollevò a quel punto lanciando un occhiata alla padella – cosa c'è per pranzo quini? –
L'altro rise – couss couss alle verdure, ti è venuta fame adesso? –
- Prima farò una doccia, mi lavi la schiena? – chiese il più piccolo con un mezzo sorriso.
Koll scosse la testa prima di seguirlo a ruota – sei senza pudore Rosso –
***
- Vuoi stare fermo per favore? –
- Scusa tanto ma in queste condizioni comincia ad essere difficile –
Seth sbottò mentre cercava di riprendere le linee del viso di Koll sul suo foglio bianco.
Erano entrambi nudi coperti solo da un lenzuolo leggero, Seth aveva deciso di ritrarre Koll quella mattina ma non era affatto semplice. Il moro continuava a ridere e provocarlo, le lenzuola e il viso di Seth si erano macchiate di nero.
Koll aveva lasciato vagare una mano lungo il materasso fino a raggiungere un ginocchio del rosso, il ragazzo sussultò per l'ennesima volta quando sentì il tocco deciso del maggiore sulla sua coscia.
- Koll ... - lo ammonì nuovamente – devo posare tutto? –
- Sei nudo e coperto a fatica da un lenzuolo Rosso, come pensi che possa tenere il mio corpo a bada? – chiese l'altro ridendo e spostandosi verso di lui.
- Avremmo già finito se tu non fossi tanto impaziente – ma prima di continuare sentì di nuovo il tocco di Koll fra le sue gambe – ah fanculo –
Lascio cadere a terra il blocco di fogli e il carboncino per potersi spingere su Koll e sedersi a cavalcioni sul suo ventre. Seth si precipitò sulle labbra del moro senza permettergli di emettere un suono, cominciò a baciarlo e sporcare anche la sua pelle di nero. Sentiva il ragazzo sotto di sé eccitarsi ogni volta che strofinava i suoi glutei sull'inguine del compagno.
- Seth ... - fu un sussurro basso e roco.
Il rosso rise prima di tornare nuovamente all'attacco imprigionando le sue labbra – te la sei cercata, dovevi solo stare fermo –
Koll non era più padrone delle sue azioni, riusciva solo a pensare a Seth, a quel corpo che si stringeva a lui, a quella pelle liscia e calda. Quando si spinse dentro di lui, il più giovane gemette forte, si aggrappò spasmodicamente alle spalle del maggiore mentre le loro bocche ritornavano a rincorrersi e a danzare con passione.
Era il paradiso, pensò Seth, mentre sentiva Koll accelerare i movimenti, si strinse a lui quasi preoccupato che potesse improvvisamente svegliarsi, scoprendo che si trattava solo di un sogno.

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