Cap.XXXV

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23:55
《Amore?》mormorai assonnata. Mi ero addormentata guardando un film stupido e avevo sentito il telefono squillare. Nel display, lampeggiava il nome di Mario.
《Sì, ciao, ho fatto questo numero, era l'ultima chiamata effettuata》rispose una voce familiare.
《Diego? Sei tu?》chiesi preoccupata, balzando in piedi e cercando dei vestiti decenti da indossare. Qualcosa sicuramente non andava, decisamente.
《Senti è successo un casino, Dio non so come dirtelo》continuò, ignorando la domanda.
《Ma dirmi cosa?!》esclamai nervosa, allacciando le scarpe e pettinandomi.
《Devi venire subito qui, è un'emergenza》mi ignorò ancora.
《Ma qui dove?》chiesi perplessa, uscendo di casa e chiudendola.
《Vieni subito!》urlò chiudendo la chiamata.
《Dio!!》esclamai, cominciando a correre.
Superai quattro o cinque isolati, poi mi bloccai in un vicolo, in quel vicolo.
Mario era a terra, una mano poggiata sul fianco, mentre Diego e altri due ragazzi attorno a lui.
Corsi ancora, buttandomi accanto a lui. 《Mario, Mario ci sei?》mormorai, la voce incrinata e le lacrime agli occhi. Non potevo piangere, non in quel momento. Mi tolsi la felpa, legandola sul fianco in modo da bloccare un po' la fuoriuscita del sangue. Mario mugugnava. 《Ehi amore sh》sussurrai, baciandogli la fronte. Mi prese la mano, sporcandola di sangue. 《Prometti che dirai di no e farai la stronza》disse, dopo alcuni minuti di silenzio. 《Cosa?》domandai sorpresa, guardandolo negli occhi. 《Stanotte non si ritorna》continuò, toccandosi il punto in cui c'era la mia felpa e togliendola. 《No no, Mario no, ti prego rimettila》lo pregai, riprendendo il mio giacchino e riallacciandolo al suo fianco. 《Non serve a niente》disse con voce strozzata. Gliela legai comunque, guadagnandomi un suo sbuffo. 《È meglio se mi fossi stata lontana, ti saresti risparmiata tanti di quei dolori》disse, prendendomi di nuovo la mano e con l'altra accarezzandomi la guancia, bagnata di lacrime. Scossi la testa, singhiozzando. 《Amarsi è come ammalarsi quaggiù》mormorò, baciandomi la mano tremante.
《Ci hanno insegnato solo ad essere cattivi, ma non lo siamo davvero》continuò guardando Diego, anche lui in lacrime.
《Non la volevo questa vita, volevo comprarti le scarpe di Gucci, portarti via con la Porsche e farti vedere il mondo. E ti avrei baciata davanti alla notte stellata, ti avrei portato al Disneyland, ti avrei trascinato per le Ramblas》continuò tossendo sangue. 《Sh amore sh, mi vai benissimo così》mormorai, poggiando la sua testa sulle mie gambe e baciandolo.
《Ti amo. Prenditi cura di te》disse, sorridendo, per poi spirare.

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