Capitolo 2

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"Sabato diamo una festa," disse Liam, informato Louis non appena si fu seduto al loro solito tavolo al pub. Trascorrevano metà delle loro serate lì, fortunatamente era proprietà dello zio di Niall e avevano un bello sconto sull'alcol, altrimenti Louis si sarebbe trovato povero a vivere per le strade.

"Chi è "noi"? Chiese Louis, mentre si toglieva il cappotto. Fuori si gelava, quindi il tepore del caminetto vicino al loro tavolo era più che piacevole.

"Tutti noi, Tommo. Siamo a casa di Harry, visto che è la più grande, ma tutti portiamo qualcosa. Puoi invitare anche qualcuno del lavoro se vuoi. Oh, e devi portare da bere."

Louis aggrottò le sopracciglia, confuso, voltandosi a guardare Niall, che si stava nascondendo dietro una pinta di birra. "Chi cazzo l'ha deciso? E perché?"

"Ne abbiamo discusso e ci siamo accordati così." Fece le spallucce Niall, con il labbro superiore ricoperto di schiuma, e già il boccale mezzo vuoto. Ogni tanto Niall era uno stronzo.

"Harry è d'accordo?"

"Harry l'ha proposto," rispose Niall. "Ha detto che è passato tantissimo tempo da quando abbiamo fatto una festa tra noi."

"Ma non abbiamo più nemmeno tutti gli stessi amici." Louis scosse la testa per smettere di rimuginare. Era una festa. Si sarebbe rilassato e speso di meno che se fossero andati fuori. Anche se avrebbe dovuto portare l'alcol. Poteva cavarsela con una bottiglia di vodka e una pacco di birre, vero? Harry probabilmente avrebbe pensato al resto. "Comunque, va bene. Ma non inviterò nessuno dell'ufficio. Mi basta vedere le loro facce tutti i giorni, non porterò il lavoro ad una festa."

"Sì, ma che mi dici di quel ragazzo - come si chiama? Justin?" Chiese Lima, e Louis dovette resistere nell'alzare gli occhi al cielo. Una volta, aveva detto loro una volta che pensava che Justin avesse dei begli occhi, e da quel momento Liam e Niall lo avevano pressato per fargli invitare Justin ad uscire, anche se Louis aveva ripetuto più volte che non era interessato a qualcuno di così noioso e in generale agli appuntamenti. "Porta Justin, vogliamo incontrarlo." Insistette Liam.

Louis fece finta di non capire dove la discussione sarebbe andata a parare. Si allungò per prendere una patatina di Niall e metterla in bocca, non prima di averla intinta nella salsa. "Perché?"

"Perché hai detto che è carino ed è l'unica persona che ti piace al lavoro."

"Ho detto che ha degli occhi carini, Liam, non in generale" rispose Louis per quella che gli sembrava la milionesima volta. "Ed è l'unica persona che sopporto, non che mi piace. È un bravo ragazzo, uno dei meno competitivi. Puoi credere che Gina ha hackerato il mio computer mentre ero in bagno cancellandomi gli appunti per il mio articolo sulle scarpe?" Provò a cambiare argomento.

Liam e, apparentemente, Niall, non abboccarono all'amo. "Non ti ucciderà invitare un ragazzo alla festa, no?" Chiese Niall, con meno pazienza di Liam. Niall era instancabile nel cercare di sistemarlo con qualcuno da mesi ormai. Louis aveva il sospetto che si divertisse a fare cupido più di quanto gli importasse della vita personale di Louis, ma Niall gli aveva detto che era un'idiota a pensare una cosa del genere e che sarebbe stato il suo testimone al suo matrimonio, con chiunque gli fosse stato proposto da Niall.

"No, non lo farò. Non voglio. Comunque, venerdì. Festa. Ci sto."

Liam appoggiò gentilmente una mano sul bicipite di Louis, con un'aria seria. Eccoci. "Louis, devi andare avanti."

Louis sospirò e alzò una mano per attirare l'attenzione della cameriera. Jade lo vide subito e gli sorrise, annuì quando Louis le segnalò di potargli una birra. Poi Louis tornò a concentrarsi sui suoi amici, pregando che Harry arrivasse presto, così da non dover ripetere di nuovo lo stesso discorso.

Let Me Touch Where Your Heart Aches || Italian TranslationWhere stories live. Discover now