Entrai in camera,sbattendo violentemente la porta,chiudendola a chiave.
Mi buttai sul letto. Tutto questo era straziante.
Il telefono squillò. Era Clara.
“hey amica!” urlò
“Clara..”
“scusa se non mi sono fatta sentire,ma volevo starmene un po’ da sola! Liberare le idee!”
“..capisco!”
“tu come stai?” chiese con superficialità. Odiavo quel tono di voce. Sembrava che mi prendesse in giro.
“bene! Va tutto perfettamente,non posso lamentarmi!”
“sicura? Ho saputo di tua nonna…stà in ospedale!”
“Clara..ho detto che sto bene! Mia nonna uscirà tra qualche giorno. Niente di preoccupante! Ora scusami ma devo andare a farmi la doccia…ci sentiamo!” riattaccai senza esitazione.
Decisi di farmi un bel bagno caldo,per rilassarmi un po’. Indossai un jeans,una maglietta a righe bianche e verdi,gli stivali bianchi,il cappotto e andai direttamente al supermercato dove mi aspettava Andrea.
“hey amore!” e mi diede un bacio,gelido, sulla bocca.
“hey.”
Prese un carrello ed entrammo.
Mentre mettevo della frutta secca in una busta con il suo aiuto,dissi:
“io e te dobbiamo finire un discorso”
“si..lo so!”. Dal suo tono di voce sembrava infastidito e preoccupato.
“allora mi rispondi alla domanda che ti avevo fatto qualche ora fa? Cosa siamo io e te…c’è tutto questo?”
“credo di non saperlo!” abbassò lo sguardo e sollevò una cassa di birra.
Presi la busta e feci un nodo stretto fingendo che quello fosse il suo collo.
“sei immaturo! Come fai a non saperlo?” domandai infastidita
“tu lo sai?” si avvicinò guardandomi fisso negli occhi.
“si certo…che lo so!”
“e quindi!”
“Te l’ho fatta io la domanda!” rise e prese un’altra cassa di birra.
“cosa sei per me? Cosa siamo io e te? Mh…” pensò ad alta voce togliendosi gli occhiali da sole e incastrandoli nella cerniera del giubbino.
“guardami…” lasciò perdere la frutta e mi strinse forte a lui iniziando a sussurrare parole che non mi aveva mai detto.
“amore…io e te siamo questo! Contare l’uno sull’altra,essere vicini nei momenti difficili e volerci un bene dell’anima! La cosa importante è che non ti perdo! Io ti amo Camilla,tu sei la mia famiglia,una ragazza stupenda e perfetta in tutto e per tutto!Però prima di fare il grande passo di stare insieme ufficialmente,vorrei pensarci su..e forse dovresti farlo anche tu!Per ora godiamoci questo rapporto così..poi si vedrà!”
Inarcai il labbro cercando di fingere un sorriso.
“okay”risposi fredda.
Riprendemmo a fare la spesa,pagammo e andai a casa sua per aiutarlo a smistare la spesa.
“allora tra venti minuti dovrebbe venire Matteo!” annunciò mentre poggiava la bottiglia di vodka sul tavolo della cucina.
“…da dove hai ricacciato tutti questi alcolici?”
“dalla cantina!”
Iniziavo a preoccuparmi. Non avevo mai bevuto in vita mia e avevo paura che quella serata si potesse trasformare in un’ubriacatura totale.
“che hai Camilla?”
“niente…niente..solo mal di testa!”
Citofonarono. Era Matteo.
**** scrittrice****
scusate per l'attesa!!! :( vi voglio bene!!votate e commentate <3
se volete un altro capitolo basta chiedere <3
STAI LEGGENDO
l'essenza di vivere
General FictionCamilla, una ragazza di 17 anni che si trova a lottare quasi sempre tra il dolore e la voglia di ricominciare da zero. Le viene tolto tutto. Il suo adorato fratello e il padre morti in un incidente stradale, insieme alla madre che si trova in uno s...