Ora faccio comparire enciclopedie dal nulla!

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-Come fa a non piacerti il salame?- mi chiede scioccato guardandomi manco fossi un extraterrestre venuto da Marte, il pianeta rosso. Come i miei capelli.
Alzo gli occhi al cielo.
-Non è che non mi piace, è che preferisco altro...- ammetto, anche se non ho bisogno di giustificarmi. Ognuno è libero di mangiare quello che vuole.
-Ma a tutti piace il salame- ribatte ancora Andrew, ormai divertito dalla situazione. Ma questo è contento sempre?
-Quasi a tutti. Ci sarà sempre qualche eccezione, e ci sono anche alcuni che preferiscono un semplice panino con il prosciutto a un panino con il salame. Ecco, io faccio parte di questi alcuni- dopo aver detto ciò do un morso al mio panino, appunto con il prosciutto.
-Secondo me siete in pochi...-
Ma stiamo davvero discutendo di questo?
-Meglio. Ci sarà più prosciutto per noi- a questa affermazione scoppia a ridere di gusto, rischiando anche a sputare via l'enorme boccone che ha in bocca.
Mica faceva così ridere quello che ho detto.
-Sei così strana- ah io? -Sei troppo buffa e divertente- dice tra una risata e l'altra.
-Smettila di ridere e manda giù quello che stai masticando, prima di morire strozzato dal tuo amato salame- gli dico nascondendo un sorriso. Accidenti...nonostante tutto mi diverte.
Dopo diversi tentativi di smettere di ridere, finalmente ingoia per poi ridacchiare un altro po'. È bello vederlo così: sembra che il mondo sia senza il male e che si ha un motivo per sorridere ogni attimo. Ma il male c'è e non sempre si riesce a sorridere. Io l'ho imparato a mie spese.
-Potresti anche farmelo un sorriso, sai? Un vero e proprio sorriso spensierato e felice. Uno che incanta chi sta intorno...-
-No- lo zittisco prima di sentirlo parlare come un poeta.
-Oh...ma perché no? È facile. Guarda me- mi fa un mega sorriso. Un sorriso scemo però. Sembra che abbia una paralisi facciale.
-Ma quello è un sorriso da idiota- gli dico con sincerità. Perché mai dovrei fare anch'io così?
-Ahaha...Lo so. L'ho fatto apposta per cercare di farti ridere. Ma a quanto pare non ha funzionato...- ribatte deluso guardandosi i piedi.
Stiamo camminando verso la biblioteca finendo il nostro pranzo che abbiamo comprato poco fa al bar. Rimaniamo in silenzio per un po'. Come potrei mai dirgli che in realtà molte volte mi viene da sorridergli semplicemente guardandolo? Come posso ammetterlo ad alta voce? Non ne ho il coraggio e non è da me...
Non volevo se la prendesse tanto. Gli do un'occhiata, ma noto che sta guardando davanti a sé con un'espressione serena. Come si riprende in fretta.
Arriviamo all'ingresso della biblioteca appena dopo aver finito i nostri pasti. Ancora non ci credo che in questo momento sono insieme a lui. Non so cosa abbia detto ad Emily, non mi ha risposto quando gliel'ho chiesto. Spero l'abbia fatta ragionare, anche se, parlando di una come lei, non ne sono tanto sicura. In questi giorni dovrò aspettarmi degli agguati da lei...giusto per migliorare le mie giornate.
Dopo aver scelto un posto a un tavolo vuoto in mezzo agli scaffali, tiriamo fuori il nostro materiale: ovvero, il libro di geografia e il computer. Il computer l'ha portato lui, io non mi fido a lasciarlo nell'armadietto mentre io sono a lezione.
-Dobbiamo dividerci i compiti: che ne dici se io mi occupo di accendere il portatile e di cominciare a scrivere una presentazione generale mentre tu cerchi delle enciclopedie? Il materiale per la presentazione c'è già nel nostro libro di scuola, ma ci servono degli approfondimenti- mi propone sedendosi davanti al computer tutto concentrato.
-Va bene. Non so quanto riuscirò a trovare in una biblioteca così grande, ma vedrò. Farò il più in fretta possibile- e con ciò me ne vado da lì pronta per la ricerca. Vicino al bancone del proprietario all'entrata, c'è un plico di volantini che servono da guida qui per trovare i libri che cerchi. Ne prendo uno e comincio a leggere le categorie.
È una bella biblioteca; ben ordinata e ben organizzata. L'unica pecca è che c'è troppo odore di "antico" e un po' di umidità con qualche spiffero. Ogni tanto mi vengono i brividi e portare la gonna dell'uniforme non aiuta. Viaggio per i vari corridoi di libri per un'eternità, ma non trovo la sezione che cerco. Sono un po' una frana a leggere istruzioni o guide. Magari ci sono passata molte volte vicino ma non ci ho mai fatto caso. Andrew si sarà ormai addormentato sulla sedia ad aspettarmi. O magari ha già finito la ricerca senza di me. In ogni caso, devo muovermi. Doug quando ha scoperto che dovevo uscire con un ragazzo, anche se per un compito, mi ha dato un coprifuoco. Probabilmente non lo avrei rispettato se non l'avesse detto a papà. Quei due mi faranno impazzire.
Dopo aver rifatto il giro di tutti gli scaffali ci rinuncio. Vorrei andare a chiedere aiuto ad Andrew, ma non voglio farmi vedere come un' incapace (anche se lo sono). Soprattutto davanti a lui...
Maledizione. Voglio avere almeno una decina di enciclopedie subito!
Un rumore in basso alla mia destra mi fa fare un salto dallo spavento. Mi giro di scatto e per poco non inciampo in qualcosa. Per terra c'è un cassetto pieno di libri. Ma da dove spunta fuori questo? Mi guardo intorno, ma oltre a me non c'è nessuno; nessuno che possa avermi portato tutti quei libroni. Questo significa...Dio, ma che diavolo mi succede? Mi chino cautamente. È un cassetto pieno di itinerari! Oddio sono anche troppi! Non riusciremo neanche a finire di controllarli tutti!
-Eccoti! Accidenti, mi hai fatto preoccupare da morire!- sento esclamare dietro di me. Mi volto e dal basso noto Andrew con una faccia sconvolta e preoccupata. Cavolo, quanto tempo ho passato a cercare questi maledetti libri?
-Mi dispiace, non riuscivo a trovare niente- ammetto imbarazzata guardando per terra.
Lui si china vicino a me e mi posa una mano sulla spalla. Subito sento il calore della sua mano sprigionarsi sulla mia pelle, anche se ci sono la giacca e i vestiti tra le due. Perché mi fa questo effetto? Qualcuno me lo spieghi.
-Credevo ti fosse successo qualcosa. Non ti vedevo più arrivare...- sussurra spostando la mano tra i miei capelli per togliermi un ciuffo da davanti il viso. Brividi, brividi e ancora brividi. È possibile provare calore e avere i brividi? O capita solo a me? Perché ora sento le guance scaldarsi, ma allo stesso tempo ho i brividi in tutto il corpo. Non è che...ha dei "poteri magici" anche lui? Questo spiegherebbe le sensazioni che provo...o no?
Deglutisco guardandolo negli occhi; i suoi occhi seppur così semplici, anche così profondi. Li fa passare su tutto il mio viso: sulla fronte, sul naso, sulle guance, sulle orecchie, sulle labbra...sembra come incantato. E penso di esserlo pure io perché faccio la stessa cosa anch'io su di lui. La sua bellezza è così semplice e perfetta...
-Scusate, posso aiutarvi?- una voce rauca ci riporta entrambi al mondo reale. Il proprietario della biblioteca ha abbandonato il suo bancone ed ora è qui davanti a noi in piedi che ci guarda curioso e spaesato. Avrà sulla settantina d'anni, non di meno.
Ci alziamo immediatamente senza incrociare i nostri sguardi, troppo a disagio per farlo.
-No signore, la ringrazio- risponde educatamente il ragazzo di fianco a me. Io sono troppo impegnata a nascondere il mio rossore.
Il proprietario allora se ne ritorna da dove è venuto, mentre Andrew raccoglie il cassetto.
-Come pesa...ma dove l'hai trovata tutta questa roba?-
Mi schiarisco la gola e lo guardo. Anche lui ha le gote leggermente rosse. Che carino...
-Ehm...li ho trovati tutti dietro ad alcuni libri di storia. Erano ben nascosti...per questo ci ho messo tanto- mento, mentre raggiungiamo la nostra postazione. Magari fosse andata così. Ora faccio comparire enciclopedie dal nulla!
-Ah ok...forza! Vediamo cosa riusciamo a fare nel tempo che ci rimane. A che ora devi tornare a casa?- mi chiede posando tutto il materiale vicino al suo portatile.
-Alle sei e mezzo- rispondo ripensando a quanto ho dovuto pregare papà almeno per questo orario. E che diamine! Non è neppure un appuntamento!
-Ok. Bene. Mettiamoci a lavoro. Guarda cosa ho scritto fin'ora, va bene per te?-

MagiaWhere stories live. Discover now