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Eren era ora ormai del tutto a suo agio con Mr.Ackerman e non rinunciava di certo a stuzzicarlo se lo riteneva necessario.

Tra le passioni del ragazzo c'era quella insolita di studiare i caratteri delle persone: amava soprattutto quelli di cui si poteva ridere e iniziò dunque a studiare Mr.Ackerman.

L'aspetto esteriore era estremamente gradevole. La sua scarsa altezza non lo rendeva di certo meno attraente, i suoi modi erano sicuri e impeccabili, denotavano un autocontrollo perfetto, un ottima educazione e un'alta opinione di sé.
Le mani erano ben curate: le sue dita quando stringevano quelle di Eren erano gentili, ma aveva una presa energica, sinonimo di un uomo attivo, che non si sottraeva di certo a dover faticare per raggiungere un'obbiettivo o almeno così interpretò Eren, che fermò il corso dei suoi pensieri quando Levi iniziò a parlare.

- Che cosa ne pensate dei libri?- disse lui, sorridendo.

-Libri? Oh! no- gli rispose Eren- Sono certo che non leggiamo gli stessi, o non con gli stessi sentimenti.

-Mi dispiace che la pensiate così; ma se questo è il caso, almeno avremo molti argomenti su cui discutere, potendo confrontare le nostre diverse opinioni.

-No, non posso parlare di libri mentre sto ballando, ho sempre la mente piena di altre cose.
I suoi pensieri vagavano lontani da quell'argomento, come si capì subito dalla sua improvvisa esclamazione
-Ricordo di avervi sentito dire una volta, Mr. Ackerman, che non perdonate quasi mai. Siete di certo molto accorto, immagino, nel farlo

-Lo sono- disse lui, con voce ferma.

-E non vi lasciate mai accecare dal pregiudizio?

-Spero di no.

-È davvero molto importante, per quelli che non cambiano mai opinione, essere certi di giudicare in modo appropriato fin dall'inizio.

-Posso chiedere a che cosa mirano queste domande?

-Solo a chiarire il vostro carattere- disse Eren -Sto cercando di farlo emergere.

-E ci state riuscendo?

Lui scosse la testa. -Non ho fatto nemmeno un passo avanti.

-Sono pronto a credere- rispose lui -che si possano dire cose molte diverse su di me e vorrei sperare, che non vi mettiate a delineare ora il mio carattere, perché ho ragione di credere che il risultato non farebbe onore né a voi né a me.

-Ma se il vostro ritratto non lo faccio adesso, potrei non avere più un'altra opportunità.

-Non vorrei in nessun caso interrompere un vostro passatempo- replicò lui freddamente e non disse altro.

Una volta terminato il secondo giro si separarono in silenzio ed entrambi insoddisfatti tornarono nella sala da ballo, anche se non allo stesso modo, poiché nel cuore di Levi c'era un sentimento piuttosto forte nei confronti del giovane, che lo indusse presto a perdonarlo.

Orgoglio e pregiudizio (Ereri fanfic)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora