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Avendo ritrovato il suo umore scherzoso, Eren volle che Mr. Ackerman gli raccontasse quando si era innamorato di lui.
- Come è cominciato? - disse - Posso capire il piacere di proseguire, una volta iniziato, ma che cosa ti ha dato la prima spinta?

- Non so dire l'ora, il luogo, lo sguardo, o le parole che hanno posto le basi. È stato troppo tempo fa. Mi ci sono trovato in mezzo prima di accorgermi che fosse cominciato.

- All'inizio avevi resistito alla mia bellezza - gli disse lui scherzosamente - e per quanto riguarda i miei modi... il mio comportamento con te era a dir poco sempre al limite della scortesia, e non mi sono mai rivolto a te senza il desiderio di darti più fastidio che altro. Ora sii sincero; mi ammiravi per la mia impertinenza?

- Ti ammiravo per la vivacità della tua intelligenza.

- Puoi anche chiamarla impertinenza. Il fatto è che eri stufo di cortesie, di deferenza, di attenzioni invadenti. Eri nauseato da donne che parlavano, si comportavano, pensavano solo in funzione della tua approvazione. Ho suscitato il tuo interesse perché ero così diverso da loro. Vedi... ti ho risparmiato il fastidio di spiegarlo. In realtà, in me non distinguevi nessuna reale bontà... ma nessuno pensa a questo quando si innamora.

- Non c'era forse bontà - disse Levi sorridendo - nel tuo affettuoso comportamento verso Furlan quando si è ammalato a Netherfield?

- Chi avrebbe potuto fare di meno per lui? Ma falla sembrare pure una virtù. Le mie buone qualità sono sotto la tua protezione ora, e dovrai esagerarle il più possibile; e, in compenso, spetta a me trovare le occasioni per infastidirti e litigare con te quanto più spesso potrò; e comincerò subito chiedendoti che cosa alla fine ti ha reso così riluttante a dichiararti. Che cosa ti ha reso così riservato con me, quando sei venuto a farci visita la prima volta, e poi hai pranzato qui? Perché sembrava come se di me non ti importasse nulla?

- Perché eri serio e silenzioso e non mi davi nessun incoraggiamento.

- Ma ero imbarazzato.

- E io lo stesso.

- Avresti potuto parlare di più con me quando sei venuto a pranzo.

- Un uomo meno innamorato, avrebbe potuto.

- Che sfortuna che tu abbia sempre una risposta ragionevole da dare! -rispose il ragazzo arrossendo - Ma mi chiedo quando avresti parlato, se non ti avessi interpellato io! La mia decisione di ringraziarti per la tua generosità con Jean ha avuto sicuramente un grande effetto. 

- La mia attuale felicità non la devo al tuo fervido desiderio di esprimere la tua gratitudine. Non ero nello stato d'animo adatto ad aspettare una mossa da parte tua. Le informazioni che mi aveva dato mia zia Lady Ymir del colloquio con te mi avevano fatto sperare, ed ero deciso a sapere subito tutto.

- Ma dimmi, che cosa sei venuto a fare a Netherfield? Era solo per fare una cavalcata a Longbourn e sentirti in imbarazzo? o avevi intenzione di fare qualcosa di più serio?

- Il mio scopo reale - rispose Levi sincero - era di vederti e di giudicare, se possibile, quanto avrei potuto sperare di farti innamorare di me. Quello dichiarato, o meglio, quello che avevo dichiarato a me stesso, era di vedere se tuo fratello fosse ancora attratto da Isabel.

- Avrai mai il coraggio di annunciare a Lady Ymir quello che le sta per capitare?

- Ci vorrebbe forse più tempo che coraggio, Eren. Ma dev'essere fatto, e se mi dai un foglio di carta, sarà fatto subito.

- E se non avessi io stesso una lettera da scrivere, mi siederei accanto a te, e ammirerei la regolarità della tua calligrafia, come una volta ha fatto un'altra signorina. Ma anch'io ho una zia che non può essere trascurata più a lungo.

Orgoglio e pregiudizio (Ereri fanfic)Where stories live. Discover now