carry on

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Mi prese il dito,se lo portò alla bocca,lo baciò e lo succhiò guardandomi con fare accattivamente. Voleva provocarmi ma io mi ritrassi sconvolta dalla disinvoltura con cui cercare di ribaltare la situazione. ''Dove vuoi arrivare?'' domandai con astio ''dritto da te'' ''percepisco dei doppi sensi..sei ancora ubriaco,dai ti porto a casa.''

H: 8:00 PM

Entrammo nel suo appartamento. Non lo ricordavo così estraneo. Sembrava più familiare quando ci frequentavamo. Forse perchè,appunto,ci frequentavamo. Era il nostro nido d'amore.
Un amore mai sbocciato all'alba di un gelido inverno.
Un candido fiore ibernato agli albori.
Cos'eravamo noi,se non grandine nel cuor di notti d'estate?
Consumati come foglie in vivida venuta.

Ignorai questi pensieri.

''So che non sei messo molto bene..ma dovresti chiamare tu la scuola per dire che non vai,potrebbero riconoscere la mia voce...'' incrociai le mani fissandomi le scarpe ''uhm. Okay.'' mentre Dominic era occupato al telefono mi aggirai per l'appartamento in circa di distrazioni e finì,inconsciamente,in camera sua. La sua camera era la metà del salotto ma era ugualmente grande,ornata con estrema accuratezza. Non vi era nulla che non fosse al posto giusto,perfino il libro aperto sul comodino,stava ordinatamente posato su tre libri. Mi avvicinai,mi bastò una semplice parola per capire di che cosa si trattasse ''Fallen'' di Lauren Kate ''senza offesa ma quel libro mi fa letteralmente cagare'' spuntò fuori Dominic ''are you serious?'' chiesi mostrandogli la pagina in cui era arrivato ''continuo a rileggerlo'' ammise prendendomelo dalle mani ''continui a rileggerlo da capo?'' ''no,continuo a rileggerlo fino a quella pagina'' ridacchiai ''che cretino'' ''non è una stupidata.'' mi mostrò la prima pagina bianca del libro:

 ''Spero che lo adorerai come l'ho adorato io

Lucrezia''

''non lo ricordavo nemmeno..'' riconobbi ''no problem. Continuo a leggere fino a quella pagina perchè il giorno in cui è finita..'' si interruppe ''il giorno in cui è finita tra noi,intendi?'' ''si'' mi confermò accompagnandosi da un cenno del capo ''si,il giorno in cui hai deciso che sarebbe stato meglio così'' ''è meglio così'' sottolineai io nuovamente avvicinandomi,gli accarezzai la guancia ''sei sempre stato così dolce con me..'' ''e continuerò ad esserlo'' concluse togliendosi la mia mano dal volto. A quelle parole agì impulsivamente. Mi avvicinai e mi unì alla sua dolcezza. Per qualche secondo mi unì all'irrefrenabile voglia di abbandonarmi a Lui e lo feci completamente. Finchè non mi ritrovai padrona di una situazione in cui mai avrei voluto ritrovarmi. Scesi dal letto,con sua grande sorpresa,mi rimisi jeans e maglietta e mi dileguai con la scusa della scuola.

A letto con FreudOù les histoires vivent. Découvrez maintenant