nulla di male

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Dormì talmente beatamente da non sentire la sveglia. In effetti non dormivo così beatamente da tempo. Che fosse un segno? Me lo chiesi ma non mi seppi dare una risposta. Non c'era una riposta. Solo il tempo mi avrebbe rivelato ciò che il destino aveva in serbo per me. Sicuramente il destino non riservava del tempo a me e Dominic, anzi, sembrava che tutto si ritorcesse contro noi due, insieme. 

''Come sto?'' chiesi uscendo fuori dal bagno con un vestito nero fino alla pancia,panna dalla pancia a metà coscia ''girati'' mi ordinò ''no!'' riposi come se mi avesse chiesto di spogliarmi ''vuoi un parere sull'outfit o no?'' mi fece notare, compì un veloce giro su me stessa, mi voltai a guardarlo ''allora?'' ''wow.'' rispose ''wow in questo modo? ok, vado a cambiarmi'' mi avviai già ''tu? cosa?'' mi sbarrò la strada ''fermati.'' mi prese di peso, nonostante le mie proteste e mi buttò sul letto ''stai benissimo,okay?'' ''okay.'' risposi. 

L'osservai prepararsi. Probabilmente per tutto quel tempo avevo avuto i bisogni sugli occhi per non notare quanto Riccardo fosse incredibilmente attraente. Una carnagione talmente dorata da brillare da sè, i suoi occhi sembravano color nocciola ma erano chiari, incredibilmente chiari. Il viso allungato, il mento rendeva il suo viso armonioso, donava rotondezza, donava dolcezza. Nulla in quel viso sembrava essere fuori luogo. Dalla forma degli occhi quasi a mandarla, al naso perfetto, alla bocca carnosa ma non troppo. 

''Vedo che non ti vergogni a farti vedere mentre mangi come un bufalo eh!'' ''non ho mangiato come una bufalo!'' protestai, presi il pacchetto di cicche dalla piccola pochette e gliene offrì una ''no,grazie.'' ''peggio per te.'' gli dissi prendendone una ''oh,ma guarda!'' cercò di farmi il solletico ed iniziò una lenta e disperata corsa, finchè non mi accasciai contro un muro, Lui mi raggiunse ''ti ho presa'' ''così non vale'' scossi la testa in segno di dissenso ''hai ragione, ti sei fatta prendere'' si avvicinò fino ad appoggiare la sua fronte sulla mia, io mi girai di lato e mi divincolai fiondandomi sull'altalena. ''Come i bambini,commentò Lui.'' ''oh,sai che non mi importa e non dovrebbe importare nemmeno a te!'' ''hai ragione.'' così dicendo mi raggiunse.

Dopo esser stata sull'altalena a dondolarmi energicamente, mi buttai, Riccardo mi seguì ''ma sei scema? avresti potuto farti male!'' ''mi hai vista, non è successo ed avresti potuto farti male anche tu!'' ''va bene dai,andiamo a ballare?'' ''andiamo!'' risposi iniziando a saltellare sui tacchi.

Ballammo a suon di danza. Avvinghiati l'uno all'altra, senza staccarci mai. Le sue mani sulla mia pancia e le mie sulle sue. Ogni tanto mi giravo e lo prendevo per il collo, scendevo per poi risalire e Lui stava al gioco. ''Ho voglia di bere qualcosa.'' gli sussurrai all'orecchio ''vado io,va' a sederti'' e così feci,andai a sedermi sui divanetti, sull'unico vuoto. Un ragazzo ben poco affidabile si avvicinò poco dopo ''che ci fai qui tutta sola?'' mi chiese ''non sono sola, il mio amico arriverà a momenti'' ''ora non è qui, approfittiamone.'' mi propose ''no, guarda, non mi interessa'' cercai di declinare alzandomi ma Lui mi riportò a sedere ''non era una richiesta'' ''sloggia'' arrivò Riccardo con due drink. ''Non posso lasciarti sola nemmeno due secondi che già si fiondano su di te'' mi porse la mia pinacolada ''la mia pinacolada!'' esultai ''ti conosco.'' l'abbracciai piena di gratitudine. Come se in quel bicchiere ci fosse tutto, o quasi. 

''Come va con quel ragazzo?'' ''ci siamo lasciati.'' 'pensi?'' mi chiese per sicurezza ''non penso, è così'' ''chi ha lasciato chi?'' ''io l'ho lasciato ma eravamo d'accordo, sono sicura che fosse così.'' ''vorrei poter avere le tue stesse sicurezze..'' presa dal momento gli accarezzai il collo ''che cosa ti turba?'' ''in questo momento?'' mi guardò ''nulla'' si avvicinò lentamente a me ed io continuai a ripetere a me stessa che non avevo alcun motivo per non sentirmi in colpa, ma era davvero così? Non ne avevo motivo? Lasciai che accorciasse le distanze ma quando quelle labbra fin troppo perfette raggiunsero le mie riconobbi che non era così ''voglio andare a casa.'' Lui arretrò,portò indietro la testa e si strofinò la faccia.

A letto con FreudWhere stories live. Discover now