Il Posto Segreto

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La scena cambiò, era iniziata la scuola e sull'autobus si notava un po' di tensione, Matt era seduto sull'ultimo posto nell'angolo a destra, aveva messo le cuffiette e ignorava tutti, era da un po' che non usciva con il suo gruppo, poi il tempo si velocizzò e noi lo vedemmo spostarsi sempre più lontano dal gruppo, fino a quando il tempo non si fermò, l'anima della ragazza mi guardò "quanto tempo è passato?" io sorrisi con disprezzo "davvero non lo sai? C'eri anche tu tutte queste mattine in cui era solo, dovresti ricordartelo" lei abbassò la testa dalla vergogna "ero distratta..." guardai Matt, poi dissi "un mese, è passato un intero mese, lo hai lasciato solo ad isolarsi dal gruppo" lei alzò il viso di scatto e con la rabbia e gli occhi lucidi mi urlò contro "io non lo sapevo, non ho mai detto quelle cose" alzai il sopracciglio "lui come poteva sapere che non l'avevi mai detto, eri importante per lui, e anche se in realtà non avevi fatto nulla, in tutto quel mese non sei andata da lui nemmeno una volta".

la scena cambiò nuovamente, quel giorno nell'autobus Elea non c'era, allora Matt era tornato più vicino al gruppo e accanto a lui si sedette Lex che gli rivolse un sorriso "hey Matt è da un po' che non ti vedo" lui sospirò con un sorriso rassegnato "ci sono sempre stato ero solo seduto in disparte" Lex lo guardò aggrottando la fronte "perché?" Matt in tono acido rispose "beh sai Elea mi considera sfigato e non sono alla sua altezza..." Lex spalancò la bocca "ci hai creduto vero? Leo è venuto anche da me a raccontarmi questa storia, io ero mooolto diffidente quindi ho chiesto direttamente a lei, che mi ha preso per pazzo, dopo è andata a parlare con Leo e hanno litigato, anche se non so perché non si sia accorta di te" Matt alzò lo sguardo " Oh forse devo sistemare un po' di cose, spero di stare meglio, mi sono sentito solo..." Lex guardò fuori dal finestrino "penso di dirlo a nome di tutti che ci dispiace, pensavamo ci volessi evitare per qualche motivo è abbiamo preferito non interferire", poi il buio ci avvolse.

"vediamo la parte buona?" chiesi, lei con l'espressione dura disse "meglio" e il bianco ci circondò di nuovo. Era un giorno caldo e pieno di sole, Matt aveva la barba, segno che era passato un bel po' di tempo, erano di fronte alla chiesa e lui era appena arrivato in bicicletta, scendendo dalla bici chiese "gli altri?" Elea lo guardò "ci hanno dato buca tutti" rispose, Matt sospirò "quindi che facciamo? Nessuno dei due ha il pallone" lei si alzò prese il manubrio e propose; "posto segreto?" lui sorrise e replicò "posto segreto" entrambi salirono sulla bici e partirono, il posto segreto era un piccolo giardino dietro una casa abbandonata coperta da edera e alberi, era il posto ideale per chi voleva riposarsi, il piccolo pezzo di giardino era all'ombra affacciato a un piccolo fiumiciattolo. A meno di metà strada Elea si bloccò "aspetta andiamo a prendere qualcosa da mangiare?" Matt ci pensò un po' su poi accettò "va bene dai, ho fame anche io" dato che il supermercato era sulla via si fermarono e presero le solite cose: patatine, caramelle e the alla pesca. Arrivarono al posto segreto, appoggiarono le bici e si sedettero sull'erba, cominciarono a raccontarsi delle storie e a parlare, dopo qualche tempo, si distesero ed Elea guardò il muro sul quale cresceva un albero di fichi "tu hai mai assaggiato i fichi?" lui si girò verso di lei "no perché?" "vuoi provare?"propose lei avvicinandosi all'albero, Matt fece spallucce e lei gli porse il frutto, lo pelarono e in coro dissero " tre... Due... Uno..." entrambi misero in bocca il fico ma Elea si mise a ridere, lui era sporco di rosso su tutta la bocca e lei non era di certo messa meglio quando Matt smise di masticare, disse "dai smettila" ridendo le lanciò la buccia, che atterrò sulla maglietta bianca,lei spalancò la bocca e con finto sdegno disse "come hai osato", da quel momento cominciò la guerra, si tirarono addosso i fichi alcuni mezzi mangiati alcuni interi e a volte solo le bucce, improvvisamente Matt si avvicinò a lei con dei resti di fico spappolato che le mise sui capelli, lei si divincolò cercando di evitare il disastro, ma nel farlo si avvicinarono troppo al bordo del fiumicello scivolando entrambi nell'acqua poco profonda e sporca che adesso stava diventando di un colore leggermente porpora, quando si tirarono su lei lo guardò e si mise a ridere di gusto "non ci posso credere" disse lui, uscirono dall'acqua, dato che si era fatto tardi entrambi tornarono a casa, e il bianco tornò di nuovo.

il diavolo e la morteWhere stories live. Discover now