La Fine.

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Una goccia cadde sul suo viso, lei aprì gli occhi di scatto, riempì d’aria i polmoni e respirò, subito delle persone accorsero verso di lei, mentre lentamente la pioggia aumentava, Lex aggrottò le sopracciglia e chiese “tutto a posto?” Matt con aria preoccupata disse “oddio ma stai sanguinando, Sole per favore portala a riparo” lei con un sorriso gigantesco, disse con un sussurro “ragazzi …” prima di chiudere gli occhi.

Qualcosa non andava, loro si ricordavano di lei, decisi di entrare nella sua testa, non era nel mio piano che loro fossero ancora la, dato che non si sarebbero incontrati se non si fossero conosciuti, e il loro gruppo di calcio non esisterebbe neanche, mi ritrovai circondato dal buio e la sua anima mi ricomparve, ma la macchia nera era più piccola di quando l’avevo vista la prima volta, io visibilmente irritato chiesi “cosa hai fatto?” lei rise “beh io decisamente nulla” l’avevo immaginato, a Lui non stava bene ciò che avevo fatto, lei sembrava quasi prendersi gioco di me, poi mi spiegò “sai di solito le anime non svengono per caso, a quanto pare Dio ha visto anche quel minimo di bene che ho fatto, e ha deciso di modificare il nostro patto, ha fatto in modo che loro non mi dimenticassero, e che il nostro legame non durasse anche dopo la morte, quindi alla fine non condannerò nessuno” feci buon viso a cattivo gioco, dopotutto, mi aveva in un certo senso ingannato, non era così male quella ragazza, allora dissi “tornerò a farti visita, quando starai per morire la seconda volta, brava ragazzina mi hai sorpreso” uscii dalla sua testa e rimasi a guardare il suo risveglio, appena aprì gli occhi li abbracciò tutti assieme piangendo, e tutti le dissero “ti voglio bene” come mai lo avevano detto, uno strano calore mi avvolse, devo ammettere che forse mi ero un po’ affezionato a lei, poi però mi ricordai il perché avevo fatto tutto questo, mi girai verso Seth “umiliante?” lui rise “ci hai provato” sulla sua coda brillò di una luce bianca una croce capovolta, una luce scura sostituì il corpo del gatto, che si trasformò prendendo una forma umana, il vero Seth mi fu davanti, lo guardai e gli tesi la mano, io gli ammisi “è stato un piacere lavorare con te in questi cento anni” lui mi sorrise compiaciuto “piacere mio” ci stringemmo la mano e la croce sul suo polso scomparve.

Tornai dopo ottant’anni a fare visita ad Elea, come promesso, avevo visto tutta la sua vita, ha avuto una famiglia, dei bambini, e purtroppo i suoi debiti li aveva saldati con il dieci e lode,le strinsi la mano e il nostro patto fu sciolto, mi chiese come andava e come stava Seth ma l’ultima frase che mi disse fu: “beh dopo tutto, non è male fare affari con il diavolo, è stato divertente conoscerti Lucifero, addio” ci risi su, adesso sono felice di raccontare questa storia, perché per la prima volta mi sono divertito veramente, nonostante il mio piano che non andò a buon fine ma da quel giorno non ho mai provato rabbia verso quella ragazza, uguale ma diversa.

il diavolo e la morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora