L'ultimo Ricordo

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Ci trovammo in città, il clima era cambiato si notava dai giubbotti pesanti e dal vapore che usciva dalla bocca delle persone che camminavano svelte, Elea era appoggiata al muro ad aspettare, aveva l’espressione cupa, un autobus le passò davanti e si fermò, scese Sole, anche lui con quell’espressione che non faceva intravedere niente di buono, si incamminarono assieme senza dire una parola finche non si sedettero sul davanzale di una finestra lungo la strada così la ragazza lo guardò negli occhi, lui sospirò “forza dimmelo, tanto so dove andremo a finire” Elea abbassò lo sguardo e a bassa voce si spiegò “io non so … , sono certa di essere io che sbaglio, non siamo più come prima, io ti amo e mai smetterò di farlo, anche adesso faccio fatica a capire …” lui alzò di scatto la testa e con la disperazione nella voce urlò “ ALLORA PERCHÉ MI FAI QUESTO?” il suo corpo cominciò a tremare dai singhiozzi, anche a lei cominciarono a uscire le lacrime, prese il viso di lui e lo baciò poi poggiò la fronte sulla sua, Sole le stampò un leggero bacio sulla punta del naso; gesto che li fece sorridere per qualche istante, Elea con un sussurro disse “mi dispiace, non ti ho mai meritato e mai ti meriterò, per favore lasciami solo il tempo di pensare”, si alzarono in piedi e si abbracciarono, rimasero in quella posizione a piangere, per dieci minuti, mentre i passanti li guardavano straniti, quando si staccarono era ora di andare a scuola, si sorrisero timidamente e vi si avviarono assieme, la sfortuna voleva che fossero proprio in classe assieme ma per ‘fortuna’ in banchi separati, si sedettero e il tempo si velocizzò fino ad arrivare alla terza ora, quella di storia e dato che la loro professoressa aveva deciso di interrogare, gli altri alunni non avevano nulla da fare, ma Elea e Sole sembravano delle fotocopie, tutti e due chini sul banco zitti e soli, lui scriveva su un foglio quella che sembrava essere una lista, leggendo capii che stava scrivendo tutto ciò che aveva di sbagliato e ciò che doveva essere per far felice lei, suonò la campanella della ricreazione, Sole scomparve subito in mezzo a quella folla di adolescenti affamati, salì le scale, l’anima di lei si rivolse a me “ci credi che quella è stata la prima ricreazione che abbiamo passato separati?” ghignai “non stento a crederci”dissi con amarezza, Sole correndo arrivò presto al terzo piano, dove c’era un su caro amico; Vit, suo compagno di calcio da anni, lo vide arrivare in pezzi “hey amico che ti succede? Tutto apposto?” Vit si guardò intorno “Elea dov’è?” Sole sorrise tristemente “è lei il ‘problema’” l’amico gli mise un braccio attorno alle spalle lo portò a sedersi, Sole gli raccontò tutto, di come ultimamente anche lui si trovava insopportabile e di come non riusciva a smettere di preoccuparsi o di arrabbiarsi per tutto, alla fine della ricreazione aveva pianto un altro litro di acqua, come se non bastasse fuori cominciò a piovere. Corse giù dalle scale e tornò in aula, dopo la confusione iniziale la classe rimase silenziosa, solo la voce del professore rimbombava tra quelle quattro mura, poi però tutti sparirono, rimasero solo lui e lei, Elea mi chiese “ cosa succede?” un po’ scettico la guardai, “ hai presente i ‘film mentali?’” “ lei si girò e annuì, nella scena sia lui che lei erano in piedi, si guardarono, notai però che lui era diverso, più alto e muscoloso, la faccia era più asciutta e i capelli erano leggermente più corti, lei invece era uguale, si corsero incontro e lei lo baciò con passione e quando si staccarono lei disse “non ti lascerò mai, sei la mia vita, sei perfetto, io ti amo” lo guardò con occhi dolci “Sole … Sole … SOLE!!!” ritornammo in classe, il professore lo stava richiamando con le mani sui fianchi, lo guardò con aria severa “cosa ho appena detto?” lui abbassò la testa “scusi professore, non la stavo ascoltando” con un tono arrabbiato replicò “puoi dirmi almeno che argomento stiamo trattando?” lui alzò la testa e con un sorrisetto disse “ehm Geografia?” dai banchi si levò una risatina, il professore tornò a sedersi “penso che non farai più lo spiritoso con una nota sul registro” Sole si alzò di scatto, tremava ma sempre con la testa bassa chiese “posso andare in bagno?” il prof. Lo guardò dubbioso e rispose “si”, andò di fretta una volta dentro il bagno, poggiò le mani sul bordo del lavandino, si lavò la faccia e guardò lo specchio poi fece quattro respiri profondi e tornò in classe, suonò l’ultima campanella, corse fuori dall’aula con Elea che cercava di stare al suo passo, nonostante la pioggia lui andò dritto, verso il loro solito angolino, lei lo bloccò poco prima “non fare così per favore, mi distrugge vederti in questo modo, mi manca il tuo sorriso … quello che mi ha fatto innamorare” lui con la voce carica di rabbia “e se volessi distruggerti? Se volessi farti soffrire?” lei poggiò la mano sulla sua guancia “tu non sei così, non lo sei mai stato” lo baciò e con un sussurro il ragazzo disse “per favore dimmi che non sarà l’ultima volta” lei sorrise “non sarà mai l’ultima volta” , la pioggia intanto cadeva sopra la testa di due adolescenti innamorati più che mai, che si scambiavano silenziosi baci pieni di parole, lui appoggiò lo zaino a terra e si inginocchiò, con un sorriso di quelli che non faceva da tempo, parlò “signorina, mi concede questo ballo?” anche lei appoggiò lo zaino a terra “sarebbe un vero onore” afferrò la mano di lui che tornò in piedi e così cominciarono a ballare assieme, “lo sai che ci prenderemo un raffreddore vero?” disse lui, lei sorrise “ne vale la pena” Elea lo guardò notando che il viso di lui si era rabbuiato, gli occhi gli diventarono lucidi, “Hey, non fare così” gli prese il viso e gli baciò la punta del naso, lui sospirò e sorrise, lei abbassando la testa e sorridendo disse;“questo me lo ha insegnato la persona più importante della mia vita” lui fece un leggero passo indietro poi balzò subito in avanti abbracciandola talmente forte da levarle il respiro,”io ti amo con tutto me stesso” lei lo strinse forte “anche io ti amo tanto, e ricordati io non ti lascerò mai, dimentica ciò che ho pensato su di noi, io voglio stare con te e basta” piano piano mentre i due ragazzi ancora si abbracciavano vedemmo il bianco per l’ultima volta.

il diavolo e la morteWhere stories live. Discover now