Ero immersa nell'oscurità.
Non vedevo nulla. Percepivo solo i battiti del mio cuore impazzito e il respiro accelerato.La gola mi bruciava ad ogni boccata d'aria. In perfetto contrasto con il gelo che percepivo soprattutto ai piedi.
D'istinto abbassai lo sguardo a terra.
Magicamente non ero più completamente al buio e potevo vedere i miei piedi nudi che appoggiavano sopra una grossa piastrella nera accanto ad altre bianche.
Tutto il pavimento era fatto da riquadri bianchi e neri che si alteravano regolarmente e che si perdevano fino all'orizzonte, senza fine.I muscoli delle gambe si erano irrigiditi per quanto il pavimento e l’ambiente fossero gelati; a stento riuscivo a sentire le punte delle dita dei piedi.
Mi strinsi le braccia intorno al petto per i brividi che mi correvano lungo la schiena. Il fiato si condensava quando usciva dal mio corpo: stavo congelando.
<< C'è nessuno? >> domandai ad alta voce e poi ripetei urlando.
La mia voce si mi espandeva intorno correndo in ogni direzione come un’onda.
Non rivetti risposta, però. A quanto pare ero sola, con un muro di tenebre davanti delimitato da quel pavimento.Era un luogo così strano; non si capiva nemmeno da dove proveniva quella flebile luce. Sembrava dal basso dalle piastrelle bianche.
Era tutto così silenzioso ed inquietante.Oppressivo.
Iniziai a camminare sperando che prima o poi avrei incontrato qualcuno o qualcosa.
Non c’era nessun punto di riferimento.
Procedevo eppure sembrava che rimanessi bloccata nello stesso punto.
Era una cosa che mi mandava fuori di testa.Un luogo del genere, però, non poteva essere reale. Era sicuramente un sogno.
Udii un rumore sordo e meccanico proveniente dall’alto.
Sollevai la testa ma un lampo mi accecò.
Quando riaprii gli occhi mi trovai davanti a una scalinata bianca con dei alti candelabri dorati posti accanto alle ringhiere anche esse d'oro.
Sto davvero sognando, mi dissi quasi sollevata ma volevo uscirne.
Studiai quella strana struttura dal basso all’alto, ma non si vedeva la fine.
Ero combattuta: da una parte sentivo che era meglio restare dov'ero, mentre da quell’altra mi sentivo spinta a salire e vedere cosa ci fosse in cima.
<< Okay ... Va bene. >> dissi guardandomi intorno annaspando per il freddo. << Qua giù non c'è nulla e fa freddo … Quindi, proviamo su. >>
Era un sogno, cosa mi costava?
Appena salii sul primo gradino le candele ai due lati si accesero con una scintilla seguita da una fiamma blu.
Ebbi un leggero sussulto ma la cosa non turbò e all’improvviso tutto aveva senso.
Le candele si sarebbero accese al mio passaggio: mi sembrò logico.Proseguii.
In cima si apriva un terrazzo, o qualcosa del genere, con una piccola colonna di marmo bianco e nero a centro, sulla quale si appoggiava una bilancia. Quest’ultima era d'argento e scintillava sotto la luce che si era fatta più intensa man mano che salivo. Uno dei due piatti era bianco mentre l'altro era nero.
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UNA NUOVA VITA [Completa]
FantasyNessuno sa quando il nostro mondo giungerà alla fine. Tutte religioni hanno il loro modo di vedere e ognuna ci dice come finirà, ma nessuno sa di preciso quando; come non sanno che ha dare inizio a tutto non sarà Dio o qualche altra divinità. Sarà...