ADDIO

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Il sole stava calando e la strada che dalla periferia portava alla città non era molto trafficata.
Il ristorante era al confine tra le ultime zone abitate e le montagne.

<< Ma perché dobbiamo fare una festa così grande per il mio diploma? Potevamo fare una festicciola a casa, senza invitare tutta la famiglia. >> brontolai dal sedile posteriore.

<< Perché capita solo una volta. >> ribatté la mamma.

<< Sì, sono d'accordo. Ma perché dovevate invitare tutti, compreso Jacob. >>

<< Perché, cosa ti ha fatto? >> domandò papà.

<< È un idiota. >>

<< E come mai? >> domandò mamma. La sentii sghignazzare mentre papà la guardava confuso.

<< Lo sai benissimo! >> le ribadii irritata. << Non fa altro che portarmi in giro e farmi scherzi idioti. Mi chiamava "La regina delle grandi pianure "... Che imbecille. >>

Invece di essere solidari e darmi conforto, i miei genitori scoppiarono a ridere.

<< Grazie tante. >> dissi stizzita.

Mamma si voltò. Aveva persino le lacrime agli occhi. Che carina ...
<< Lo sai che di solito i maschietti - I maschietti!? - danno fastidio alle ragazzine che gli piacciono!? E poi guarda il lato positivo: sono anni che non vi vedete, sei cresciuta, ed ora gli puoi far vedere che le pianure sono diventate colline! >>

Abbassai lo sguardo sul mio petto, dove avevo il ciondolo che lei mi aveva dato la sera del ballo.
Forse aveva ragione: non ero più piatta e glielo potevo far vedere benissimo.
Forse avrei messo anche una maglia con una bella scollatura.
Se poi crescendo lui era diventato un cesso la mia vendetta sarebbe stata perfetta.

Alzando lo sguardo, notai che papà mi stava controllando dallo specchietto e quando vide che lo stavo guardando a mia volta, ritornò immediatamente sulla strada.

Arrossii di colpo e spostai in avanti le spalle nel tentativo di nascondere con le braccia la parte del mio corpo chiamata in ballo.

Dopo questa parentesi si arrivò a parlare delle vacanze di quell'estate.

Papà per quell'anno aveva pensato alla grande: andare ai tropici con tutti i comfort di un hotel di lusso in spiaggia.
Era un po' esagerato per nostre possibilità economiche ed a me e alla mamma sembrava più un sogno, ma papà sembrava serio.

<< Ho provato un'offerta su quei famosi e sicuri siti di viaggio. Ho controllato e non dovrebbe essere una fregatura. Darrel ha fatto diverse vacanze con questo sito e mi ha assicurato che non ha avuto mai brutte sorprese. >>

<< Quindi è sicuro. >> dissi.

Annuì. << Che ne dite? Si va Caraibi!?>>

Avevo davvero bisogno di una vacanza rilassante tra palme e noci di cocco. Mi sarei crogiolata al sole con un buon libro tra una nuotata e l'altra nel mare più bello del mondo.
Cosa potevo desiderare di meglio!?

<< Io ci sto! >> esclamai elettrizzata e vedendomi già là.

Papà mi guardò con sorriso complice.

Ora mancava solo convincere l'osso duro.

Mi spostai in avanti verso il sedile di mia madre in attesa delle sua risposta.
Ti prego, di' di sì, la scongiurai.

<< Va bene. >> disse lei dopo un'attenta e acuta valutazione.

Saltai sul sedile gridando di gioia.
Sì, sarei andata ai Caraibi!!
Non vedevo l'ora di fare le valigie e partire! Dovevo preparare la lista dei libri da portarmi; poi dovevo comprarmi un costume da bagno decente e ...

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