VII: Larry, Parte Terza (4 • e 1 °)

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Harry non perse altro tempo e buttò il ragazzino sul letto come se fosse un sacco di patate, chiudendo subito dopo la porta della camera. Sapeva che Grace lo stava cercando e in quel momento l'ultima cosa che voleva era essere disturbato.

Louis lo guardò terrorizzato e portò subito le manine alla gonna, abbassandola per coprirsi. Quella stanza odorava in modo quasi nauseante di Alpha e Louis, non avendone mai incontrato uno e non sapendo nemmeno cosa gli accumunava agli altri, non riuscì a capire che quell'odore venisse in realtà da Harry: Aveva passato troppo tempo con lui e il suo olfatto si era abituato all'odore forte del riccio che, piano piano, aumentava intensamente sempre di più.

Harry lo fermò subito con un ringhio, bloccandolo per i polsi. «Devi toglierla, quella.» sussurrò il riccio, infilandosi tra le sue gambe. «Scommetto che sei più carino, senza vestiti. E scommetto anche che non sono l'unico ad averlo detto...» lasciò andare i suoi polsi tremanti e gli tolse il maglioncino, strappandoglielo di dosso.

La lana morbida si ruppe sotto le mani dell'Alpha e Louis scoppiò nuovamente a piangere: tutta quella violenza lo spaventava. Avrebbe voluto urlare e chiedergli di andarsene ma non riusciva nemmeno a respirare in quelle condizioni, figuriamoci a urlare contro un'Alpha. La sua mente, ancora piccola e innocente, non riusciva ad immaginarsi quel che Harry che avrebbe fatto.

Harry passò una mano sul petto morbido e candido del ragazzo e ghignò, abbassandosi subito dopo per leccargli i capezzoli. «Perché non la smetti di piangere? Sei così noioso.» si lamentò, stufo delle sue lacrime.

L'Omega annuì e distolse lo sguardo per poi chiudere gli occhi, trattenendo a stento le lacrime per l'offesa che Harry gli aveva rifilato gratuitamente. Tutto quello lo disgustava ma niente riusciva ad impedirgli di gemere: la lingua e le labbra di Harry stavano torturando i suoi poveri capezzoli che non erano mai stati toccati da nessuno prima d'ora.

«Non trattenerti.» ordinò Styles mentre le sue mani finirono tra le gambe di Louis, aprendole. Infilò una mano sotto la gonna del ragazzino e ruppe le calze color crema del liscio, formando un'enorme buco dal quale fece passare la mano. Le sue dita finirono sotto gli slip e si fermarono dell'entrata bagnata del liscio, stuzzicandola leggermente. «Sei già bagnato, bastardino.» ghignò e avvicinò il volto a quello di lui, facendo sfiorare le loro labbra. «Cazzo.. ti bagni così per tutti, non è vero?»

Louis strinse con forza gli occhi quando Styles fece entrare un dito dentro di lui e ansimò dal dolore misto al piacere. Respirò a fondo l'odore dell'Alpha che si era fatto intossicante e morse il labbro inferiore, cercando con tutto sé stesso di non chiedere di più a Harry. Naturalmente era l'odore del ragazzo, vicino al calore, a farlo impazzire in quel modo.

«Sei stretto, cazzo...» righiò Harry, infilando un secondo dito. Li mosse velocemente dentro il ragazzino, facendolo gemere con voce acuta dal piacere. «Dillo, piccolo. Dì che vuoi qualcosa di più grosso, che non ti basta la mia mano.»

Louis ansimò nuovamente e portò le mani alla gonna, abbassandola leggermente. Una parte di lui avrebbe voluto chiedere all'Alpha di continuare, perché il piacere era troppo, ma l'altra parte continuava a urlargli di respingerlo; Louis si trovava in mezzo ad essere, incapace di decidere quale cosa fare.

«Sei un cazzo di lago, Louis.» lo derise Harry, sfilando le dita dall'apertura bagnata di Louis, ed effettivamente era così: Louis aveva bagnato la gonna e il piumone nero di Harry. Styles afferrò il liscio per i fianchi e lo rigirò, facendo in modo che il minore gli dasse la schiena per avere una perfetta visuale del fondoschiena dell'Omega. «Come cazzo fai durante il calore, eh? Diventi una cascata vivente?»

Louis arrossì violentemente e nascose la testa nel cuscino, portando le manine alla testata di legno nero del letto. Spinse involontariamente il sedere contro il pacco dell'Alpha, strusciandosi. Non aveva mai fatto cose del genere e si sentiva così sporco a farle con quell'Alpha ma gli venivano spontanee. «N-non ho... m-mai avuto un c-calore.» ammise Louis, vergognandosi subito dopo. Molti dei suoi compagni di scuola o suoi coetanei avevano i calori da molto tempo, mentre lui non ne aveva affrontato nemmeno uno. Sapeva di essere fuori tempo ma non poteva obbligare il suo corpo ad averne uno.

Styles fece una risata simile a un ringhiò e sculacciò il culo di Louis, facendolo urlare dal dolore. «Non dire stronzate, per favore.» ribattè l'Alpha, sbottonarsi i pantaloni neri. Li abbassò, insieme a i boxer, quanto bastava per far uscire l'enorme intimità. «Sei anche bugiarlo, Louis? Tua madre ti ha cresciuto bugiardo?»

Louis scosse la testa più volte e le sue gambe presero a tremare. «N-no.. n-non s-sono bugiardo.» piagnucolò il liscio e, subito dopo, Harry gli tirò un altro sculaccione.

Prima che Louis potesse gemere di dolore, Harry entrò dentro di lui con un colpo secco, andando fino in fondo. Louis spalancò gli occhi e urlò dal dolore mentre lacrime amare si formarono nei suoi occhi. Non si sarebbe mai aspettato che la sua prima volta fosse stata così dolorosa o così rude come Harry era riuscita a fargliela provare. Ma non appena Louis alzò la testa dal cuscino e l'odore dell'Alpha si infiltrò nei polmoni del liscio, il dolore sembrò sparire e uno strano velo di piacere avvolse Louis.

Harry ansimò, appoggiando le mani sui fianchi morbidi di Louis, e guardò il piccolo Omega tremante sotto di lui. «Sei f-fottutamente stretto!» ringhiò l'Alpha, iniziando a muoversi dentro di lui. «D-da quando non s-scopi, eh? N-non ho mai sentito puttane strette come te.»

Louis ansimò con le lacrime agli occhi e fissò la testata nera del letto. «M-mai..» sussurrò contro il cuscino.

Harry socchiuse gli occhi e lo sculacciò improvvisamente, come per chiedergli di stare zitto. Voleva solo sentirlo ansimare e gemere: Harry non era un tipo da discorsi seri a letto.
Harry arpionò con forza i fianchi dell'Omega e aumentò la velocità delle spinte, incapace di fermarsi: il suo calore sarebbe arrivato tra pochi giorni.

Louis non poté fare altro che ansimare e stringere il piumone con le manine tremanti. Sentiva il liquido lubrificante scivolargli lungo le cosce e bagnare le calze candide che indossava e, per quanto volesse contenersi, non riusciva a fermarlo.

Venti minuti dopo, Styles era venuto e giaceva accanto al corpo tremante del piccolo Omega che non riusciva a muoversi dal dolore. L'effetto sedativo dell'odore dell'Alpha era svanito cinque minuti prima che Harry venisse e adesso si trovava completamente bagnato e dolorante. Non aveva nemmeno la forza di coprirsi col piumone e Harry non aveva intenzione di aiutarlo.

«Finiscila, cazzo.» ringhiò l'Alpha, prendendo dal cassetto un pacchetto di sigarette e l'accendino. «Sei una cazzo di lagna..» tirò fuori una sigaretta e l'accese, volgendo subito dopo lo sguardo verso l'Omega.

«F-fa male..» balbettò Louis tra le lacrime. «F-fa molto m-male..!» continuò Louis, toccando il morso che Alpha gli aveva fatto sul collo diafano. Il morso era una delle tante cose che gli facevano male ma, fortunatamente, era l'unico che gli aveva dato ed era l'unica cosa che non lo faceva vergognare.

Per poco Harry non rise. Non aveva di certo fatto sesso con lui per procuragli del "piacere"; l'aveva fatto per imprimere il suo odore sull'Omega, in modo da tenerlo lontano e al sicuro dagli altri Alpha e Beta: voleva Zayn fuori dai piedi. Malik gli aveva causato troppi danni in passato e adesso era arrivato il momento di contrattaccare.

«Non credo che troverai mai qualcuno che ti sopporti» disse Harry, facendo uscire dalle labbra una nuvola compatta di fumo. «ma sappi che il marchio fa molto più male, quindi evita di lagnarti per nulla. Non riceverai attenzioni da me.»

Louis tossì leggermente per colpa del fumo e le lacrime aumentarono improvvisamente alle parole dell'Alpha. «N-non mi h-ha... marchiato?» mormorò il liscio, portando una mano al petto come per fermare il dolore. Louis non voleva essere marchiato ma in quel momento, dopo quel che era successo con l'Alpha, si sentì quasi ferito per la mancanza del marchio.

Stavolta Styles non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere. «Secondo te mi lego a vita con una nullità come te?!» chiese amaramente. Non aspettò una risposta da parte di Louis e lo prese per la gola, tirandolo a sé. «Finiscila, okay? Sei noioso e non ho voglia di ripetertelo.» baciò i capelli di Louis e subito dopo lasciò che il fumo uscisse dalle sue labbra, inondano i capelli color caramello. «Gesù Cristo... dimmi che hai fatto così solo con me, bimbo, perché sennò devi spiegarmi come cazzo fai ad essere ancora in vita: sei troppo lagnoso.»

Louis mugolò infastidito e asciugò il volto con le manine rosee, cercando di darsi una calmata. «L-lei.. lei è l-la m-mia prima v-vo-volta..!» singhiozzò Louis, incapace di trattenersi.

E a quel punto tutta la convinzione e l'arroganza di Harry crollarono.

Sweet Omega - Larry, ZouisWhere stories live. Discover now