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|Harry|

"É colpa nostra, Lou. Non siamo dei bravi genitori. Dovevamo accorgerci che Amy non è poi così felice come vuole farci credere"
"Haz, calma. Amy é una ragazzina fantastica, ci ama ed è davvero una brava figlia. Non é vero che non è felice, lo è. Dobbiamo solo parlare con le gemelle e fargli apprezzare tutte le qualità che ha Amy, sono bambine intelligenti, capiranno" Louis riesce sempre a tranquillizzarmi. Fra poco dobbiamo andare allo stadio, per vedere il Chelsea che gioca in casa. Julian giocherá, come sempre, da titolare, dal primo minuto, prima però dobbiamo parlare con le gemelle. Sam ci ha detto della chiacchierata che ha avuto ieri sera con Amy. La nostra povera bambina si sente sola, se non fosse per Jade, non avrebbe nessuno. Probabilmente l'abbiamo trascurata, lei é sempre stata più matura della sua età e noi, con le gemelle piccole, ci siamo sempre occupate più di loro che di lei. Mi sento in colpa, davvero tanto.
"Sta di fatto che l'abbiamo trascurata e lo facciamo ancora oggi. Dobbiamo passare più tempo con lei, da quando sono diventato primario e tu hai aperto la catena di supermercati, passiamo davvero poco tempo con i nostri figli, soprattutto con Amy, visto che, quando la sera torniamo a casa, ci occupiamo più di Soph e Am"
"Hai ragione, andiamo a parlare prima con Amy o con le gemelle?"
"Andiamo prima dalle gemelle. Sai che Amy é andata già allo stadio con Jade e Sam. Con lei parliamo quando torniamo a casa" annuisce, mi prende la mano e andiamo in salone, dove stanno giocando, come al solito, sul tappeto
"Hey bimbe, siete pronte? Dobbiamo prepararci per andare alla partita"
"Si papi Haz!" Si alzano dal tappeto e, prima di uscire di casa, le faccio sedere in braccio a noi sul divano
"Dobbiamo parlarvi di una cosa"
"Cosa papà?"
"Sapete che siamo tanti in questa casa, giusto?"
"Giusto" esclamano in coro
"Io e vostro padre Louis abbiamo sempre voluto una famiglia numerosa. Se abbiamo deciso di adottare Sam, Amy e poi voi é perché sapevamo di potervi crescere tutti e quattro allo stesso modo, al rispetto e all'amore gli uni per gli altri. Sam e Amy sono tanto legati, stanno sempre insieme e vostro fratello passa tanto tempo con lei, anche se è più piccola. Perché voi non fate lo stesso? Perché escludete sempre Amy e giocate ogni volta da sole? Ieri sera, quando siete andate a giocare con Maya, potevate chiamare anche vostra sorella che, invece, é rimasta con noi grandi in sala. Non avete poi così tanti anni di differenza, appena 4, gli stessi che hanno zia Lottie e papà Lou, e sapete quanto sono legati loro due. Siamo delusi dal vostro comportamento. Amelia è sempre gentile con voi, cerca di coinvolgervi in qualsiasi cosa lei faccia". Le gemelle guardano me e Louis con gli occhi liquidi, ma stavolta non mi lascio addolcire
"Amy é più grande"
"E quindi? Che c'entra? Non è una giustificazione, Am"
"Lei legge sempre e non parla mai"
"Vi siete chieste perché? Voi non la coinvolgete mai! Siamo sempre io e papi Haz che la chiamiamo quando vediamo un film, che le chiediamo che ha fatto a scuola e tutto il resto"
"É vostra sorella! Come lo é Sam e come lo siete voi due"
"Noi le vogliamo bene"
"Dimostratelo allora!"
"S scusate" piangono ma ne io e ne Louis le abbracciamo, devono capire
"Dite sempre che siete grandi, non mi sembra"
"S scusa papà"
"Adesso asciugatevi gli occhi e andiamo allo stadio".






















"Eccoci!" Io, Louis e le gemelle ci sediamo nei posti assegnati, accanto a Jade, Amy e Sammy, manca poco all'inizio della partita
"Ciao papini! Zia Dade ha comprato le mie caramelle preferite!" Amy le offre subito alle gemelle che, senza dire nulla, afferrano le caramelle
"Grazie"
"Avete pianto?"
"No" scuotono entrambe la testa
"Avete gli occhietti rossi" é così premurosa con le sorelle, con tutti noi
"Io e Soph siamo gemelle! Tu no! Stai zitta" io e Louis siamo allibiti, Jade fulmina le gemelle con lo sguardo e Sam tira Amy fra le sue braccia
"Amber!" La strattono per un braccio facendola girare con il viso verso di me
"É vero papà! Lei non è una gemella! É antipatica" Non ci vedo più e, preso dalla rabbia, le do uno schiaffo. É la prima volta che faccio una cosa del genere, non ho mai dato uno schiaffo a nessuno dei miei figli
"Le ho dato uno schiaffo" mormoro verso Louis, come se fossi scottato dal mio stesso gesto
"Amore, non hai fatto nulla di grave, capita. Non sei ne il primo e nell'ultimo genitore che fa una cosa del genere" Amber piange e Sophia, per la prima volta, non consola la gemella, anzi, si avvicina ad Amelia posandole una mano sulla sua
"Scusa se sono cattiva. Ti voglio bene, voglio giocare con te. Tu sai leggere bene, io sto imparando, mi puoi leggere uno dei tuoi libri belli?" Amy é davvero emozionata, stringe Soph e sorride pienamente
"Ti insegno io a leggere meglio, hai solo 6 anni, imparerai. Ti posso regalare un mio libro facile così riesci a leggerlo"
"Posso sedermi vicino a te?"
"Si sorellina, mangiamo le caramelle insieme" Jade sorride lasciando il suo posto a Sophia e lei viene a sedersi accanto a me
"Scommetto che hai parlato con Sophia, Hazzie" mi sussurra all'orecchio
"L'abbiamo fatto prima di venire qua, ma a quanto pare Amber non ha capito"
"Lasciala perdere, capirà da sola lo sbaglio" annuisco e appoggio la testa sulla spalla di Louis
"Ti amo Boo, stiamo facendo un buon lavoro, vero?"
"Decisamente splendore, sei un padre fantastico".





































|Samson|

"Vai doppia J! Tira!!" Papà Lou, quando é allo stadio a vedere Juls, é incontenibile. Urla ad ogni azione, si agita sul posto e incita i giocatori. Papi Haz gli dice sempre che avrebbe dovuto fare l'allenatore, é davvero bravo, sono sicuro che se la caverebbe alla grande
"Lou, placati!" Rido perché sono dolci anche in questo momento. Papà Lou zittisce papi Haz che si lamenta, con un bacio
"Mi calmi tu a casa" gli fa l'occhiolino e il riccio si imbarazza, io faccio finta di non sentire e accarezzo i capelli di Amelia che continua a mangiare caramelle e a parlare con Soph. La gemellina sembra davvero aver capito lo sbaglio e sta recuperando. Guardo Julian giocare e penso che è davvero bellissimo. I capelli, un po' lunghetti, gli ricadono sulla fronte ma sembra non dargli fastidio. Corre veloce per tutto il campo senza mai stancarsi. Il mister di solito lo fa giocare sempre tutti i 90 minuti. Oggi ha segnato il gol del vantaggio e infatti la sua squadra sta vincendo per 2 a 0, e mancano pochi minuti alla fine della partita
"Ma dai!! 5 minuti di recupero?! Sono troppi"
"Louis! La smetti di urlare?"
"Haz, siamo allo stadio! Tutti urlano" Julian prende la palla e corre verso l'aria avversaria, nessuno può raggiungerlo. Sta per tirare in porta, quando un giocatore dell'altra squadra lo atterra arrivando da dietro, con una scivolata a forbice, un'azione per niente regolare. Gli batte sulla gamba sinistra che compie un movimento innaturale, rimanendo come 'sospesa', a penzoloni. Il terrore si impossessa di me, vedo tutti i paramedici correre verso di lui e urlarsi a vicenda di non muovere per nulla al mondo la gamba di Julian. Papà si alza di scatto e corre giù, verso il campo, seguito da papi Haz e zia Jade che sta piangendo. Mi porto le mani sul volto e scoppio anche io. Sono terrorizzato e ho una brutta, bruttissima sensazione.
"H ho p paura, t tanta paura".

Se ci sei non ho paura ❀ L.SWhere stories live. Discover now