Scena Extra 4. - Quel ragazzo avrebbe cambiato la mia vita

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(Capitolo 1 dal punto di vista di Raine)

Raine

Se avessi saputo che ci sarebbe stato tutto quel delirio, non avrei mai accettato l'invito di Suse a uscire quella sera.

«Festeggiamo il tuo compleanno!», mi aveva detto. «Ci divertiremo come delle pazze!»

Se il suo concetto di divertimento era tenere Megan per le spalle per evitare che cadesse sul suo stesso vomito, allora sì, ci stavamo decisamente divertendo come pazze.

«Che schifo, ma che diavolo hai mangiato per cena?», lamentò Susan, rinsaldando la presa sul braccio di Meg.

Le lanciai un'occhiata trucida e scossi la testa. L'ultima cosa a cui volevo pensare era il contenuto della poltiglia che giaceva ai nostri piedi.

Un nuovo conato scosse il corpo della nostra amica e un altro, terribile, gorgoglio scaturì dalla sua bocca. Se avesse continuato avrei vomitato pure io, non ne potevo più.

Mai più, mai più.

«Senti, spostiamoci da qui, è un casino e magari prendere un po' d'aria fresca le farà bene», propose Susan, sollevando leggermente il corpo di Megan.

«Farà bene anche a me, questa puzza e il caldo asfissiante mi stanno uccidendo. Suse, questa me la pagherai e con salatissimi interessi!»

«E non farla tanto lunga!», ridacchiò la mia amica.

In quel momento, un ragazzo ci passò dietro e quasi rischiammo di investirlo mentre tentavamo di sorreggere Megan. Lui non sembrò farci caso, in realtà lanciò un'occhiata distratta al sudiciume che si era accumulato sul pavimento e passò oltre, lasciando dietro di sé una scia di profumo delizioso. D'istinto mi voltai per guardarlo, ma riuscii a vedere solo i suoi capelli castani e le spalle larghe fasciate da una camicia bianca. Lo sguardo scivolò poi più in basso, verso un sedere davvero niente male.

«Carino», commentò Suse, «se non fossi impegnata in altro, ci proverei.»

Forse, se fossi stata ancora quella di prima, anche io avrei desiderato conoscere quel tipo e magari provarci. Quella ragazza però era ormai lontana anni luce, perciò, di fronte all'affermazione di Suse, scossi la testa e alzai gli occhi al cielo.

Riuscimmo, con un po' di impegno, a trascinare Megan verso l'uscita posteriore che dava su un piccolo quadrato di cemento proprio dietro alla discoteca.

«Vi voglio bene, lo sapete...», rantolò Meg.

«Ah chiudi la bocca, cretina!», sbottò Suse spazientita.

Gemetti. «Quanto diavolo pesa?»

«Non lo so, sembra si sia bevuta due litri di alcool, puzza da morire!»

«Mettiamola lì, non lo reggo un altro passo.»

Suse intercettò il mio sguardo e si spostò in direzione di una sedia di plastica appoggiata accanto al muro. Vi facemmo scivolare sopra Megan, ormai semi svenuta, e ci concedemmo qualche secondo per riprendere fiato.

«Che schifo... mi rifiuto di riportarla a casa così!», dichiarai osservando la maglietta sporca di vomito della nostra amica.

Suse sfoggiò un'espressione disgustata e si aggiustò i capelli con un gesto distratto. «Torno dentro, devo cercare Marie. Anche lei non se la passava granché bene l'ultima volta che l'ho vista.»

Annuii. «Grandioso. La mia prima serata in discoteca è stata a dir poco orripilante. Non sapevo di essere stata eletta badante delle idiote ubriache!»

Dillo alla luna - Scene extraTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon