storia n°2. Mrs. Who (I parte)

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Venerdì sera, è appena scoccata la mezzanotte, è una serata molto piacevole, io e Philip abbiamo organizzato questa festa a sorpresa per Shawn che, anche lui, ha raggiunto finalmente il traguardo dei diciannove anni. C'erano tutti, dagli amici più stretti ai semplici conoscenti. Io Philip e Shawn ci conoscevamo da una vita, i nostri padri lavoravano nella stessa cioccolateria, anche loro erano ottimi amici. Noi tre spesso ci trovavamo a casa di Shawn il venerdì sera, quando dopo il lavoro, i nostri padri si riunivano per bere birra del discount e parlare di calcio tra una sigaretta e l'altra. Io ero il più tranquillo dei tre, il più stravagante era Philip, trovava sempre qualcosa da fare, Shawn aveva sempre la battuta pronta e anche se non faceva ridere noi ridevamo o per compassione, o perché aveva una risata contagiosa. Appoggio il bicchiere sul tavolo e mi accorgo che è tardi, devo muovermi se non voglio perdere il treno, mi avvicino a Shawn per salutarlo.
"Shawn, vado a prendere il treno, auguri ancora" dissi
"vai già a casa?" disse Shawn
"solito vecchio" disse Philip con tono scherzoso
"l'anno prossimo ti regalo il bastone" continuò Shawn.
Prendo la mia borsa a tracolla, alzo il dito medio al cielo verso di loro ed esco, mentre cammino verso la stazione provo ad immaginare come andrà a finire la serata, anche se so che finirà che Philip dovrà portare in braccio Shawn fino a casa sua, solitamente le serate finivano in questo modo.
Arrivo in stazione e la sala d'attesa è chiusa d'altronde è quasi l'una, è rimasto l'ultimo treno ed è il mio. Aspetto qualche minuto appostato nell'unica parte di stazione illuminata, finché non arriva il treno. Salgo e prendo posto ed appoggio la mia borsa nel sedile affianco.
Pochi secondi dopo arriva una ragazza e si siede nella penultima fila, diagonale a me. Ha un vestito nero e luccicante che le arriva poco sopra il ginocchio, probabilmente viene anche lei da una festa. La guardo attentamente, i suoi lineamenti ricalcano perfettamente il suo viso, viso contornato da stupendi capelli biondi che cadono dolcemente sulle spalle, Ma un dettaglio risalta più di tutti, gli occhi, sono verdi con una piccola macchiolina marrone vicino alla pupilla. Ad un tratto alza lo sguardo e si accorge che la sto guardando, mi sorride, quel sorriso è così bello da farmi dimenticare tutti i pregi che ha, sorrisi così sono capaci di attirare la tua completa attenzione, Le rispondo con un sorriso, non so se per gentilezza o per imbarazzo, cerco di distogliere lo sguardo ma non riesco, è davvero un peccato non guardare quegli occhi, non so se ne vedrò ancora di così belli quindi tanto vale godermeli. Continuiamo a guardarci, Sembra voglia parlarmi con gli occhi. La mia fermata è vicina, mi viene un idea, apro velocemente la borsa e tiro fuori un foglio ed una matita che era sparsa nella borsa, decido di farle un ritratto, alzo ed abbasso lo sguardo ed ogni volta che lo abbasso aggiungo un dettaglio al disegno. Lei mi guarda incuriosita, io sono concentrato sul disegno. La mia fermata è sempre più vicina, cerco di finire in fretta il ritratto. Il treno inizia a frenare, la prossima è la mia fermata, in un angolo del foglio scrivo "Mrs Who" non sapevo il suo nome, perciò per me era mrs who. Appoggio il foglio sul sedile affianco e prima di scendere la guardo un ultima volta e le faccio l'occhiolino. Una volta sceso dal treno vedo la ragazza alzarsi e andare incuriosita verso il disegno, guarda il foglio e si gira verso di me, le sorrido, mi sorride, ed il treno parte. C'era qualcosa tra noi in quel momento, rimango per un attimo in piedi sulla banchina, non posso credere di averla lasciata andare, non posso credere che ho permesso al treno di portarmela via. Darei qualsiasi cosa pur di tornare indietro e di non scendere da quel treno, ma oramai sono qui, in piedi, solo con il suo ricordo.

To be continued...

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