Storia n°6: Routine

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ultimo capitolo del libro in formato digitale, il resto sarà nel cartaceo.
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Routine



Arrivo in stazione in tarda mattinata, intorno alle 13 circa, è un martedì noioso e uguale a tutti gli altri martedì, ma ora che ci penso è uguale ad ogni giorno della settimana o del mese. Quando vado a scuola ogni giorno è tremendamente monotono, l'unica cosa che lo rende diverso da gli altri giorni è il forte ed insistente vento unito ad fastidiosissima pioggia, ma non sono sicuro sia una cosa positiva. Salendo sul treno mi accorgo che davanti a me c'è una signora sui cinquant'anni che è intenta a giocare al telefono, punta con l'indice lo schermo del telefono quasi disgustata, come quando da ragazzini punzecchiavamo i cadavere di qualche animale morto con un bastoncino di legno. Ad un certo punto alza lo sguardo e nota che sta per arrivare il controllore, appena finisce di controllare il mio abbonamento, il controllore va nella direzione della signora e lei in modo fulmineo si mette il telefono all'orecchio.


"si pronto mamma...si sto arrivando" urla guardandomi sorridendo, intuendo che io avevo capito che stava solo cercando di evitare il controllore.


Il controllore una volta arrivato dalla signora, la guarda con attesa, ma la signora, con un veloce cenno indica il telefono, ed il controllore con una camminata stanca e svogliare di reca nell' altro vagone. Furba la donna, ho pensato nella mia testa. Il viaggio continua ed io cerco di mettermi comodo appoggiando la testa sul finestrino, lascio scorrere i pensieri come una biglia in discesa su in parquet scivoloso, fino ad addormentarmi...


Un rumore fortissimo mi sveglia, al momento i miei sensi ancora dormienti mi avevano fatto pensare ad un esplosione di una bomba, ma quando, lentamente apro gli occhi mi ritrovo davanti a me uno spettacolo spaventoso, forse, e dico forse, sarebbe stata meglio un esplosione di una bomba. La signora davanti a me urla, urla in modo disumano, versi incomprensibili escono dalla sua bocca. Ha una trave di metallo conficcata nel petto, non riesco a capacitarmi di come faccia ad essere ancora viva. Mi guardo intorno, un apoteosi, uno spettacolo sconcertante... il treno è deragliato, sono tutti morti. Il cuore comincia a battere spaventato, lo sento uscire dal petto, due travi enormi mi bloccano al sedile, mi muovo ma non riesco a liberarmi, l'anziana signora si contorce, sembra un invertebrata, grido 'aiuto' ma le urla, sempre più forti dell'anziana signora, sovrastano la mia voce debole e terrorizzata. Continuo ad urlare con tutte le mie forze, sto già pensando alla morte. Tutto intorno a me sembra deteriorarsi, le fiamme si avvicinano al mio corpo gelido di paura, una nube di fumo nero si alza ed inizio a tossire, mi sento soffocare e lentamente perdo i sensi.



Apro gli occhi, l'orologio fa le 13.40, il sole mi illumina gli occhi e la furba signora è ancora davanti a me che gioca al telefono, era soltanto un brutto sogno, ed ora, voglio bene a quella donna.


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⏰ Last updated: Apr 15, 2018 ⏰

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