storia n°3. Stupido venerdì di marzo

92 5 3
                                    


Era un venerdì sera, guardai fuori dalla finestra e vidi che la neve provava, timidamente, a cadere per terra. Ho sempre amato la neve, il freddo e tutto ciò che portava. Ma quella sera no, volevo il caldo, la pelle sudata e le nuotate in piscina. Decisi comunque di uscire, avevo voglia di bermi qualcosa di fresco, autoconvincendomi che là fuori c'era il sole, il mare e qualche culo che rimbalzava qua e là. Presi le chiavi della macchina, una Ford fiesta blu. Con il solito ruotino nella gomma a anteriore destra, sembrava maledetta quella gomma, più la cambiavo e più era destinata a forarsi.
Mi fermai al primo pub aperto. Entrai, c'era un chitarrista sul palco, doveva essere sud americano, se ne stava lì a suonare la sua chitarra, la gente lo seguiva interessata. Mi sedetti e aspettai che il barista mi notasse, era alto e mi chiedevo come riuscisse a non sbattere la testa contro il piccolo lampadario che illuminava l'angolo bar. Dopo qualche secondo si avvicinò.
"fammi qualcosa di estivo" gli dissi.
"ce ne sono tanti" mi rispose
"fammi quello che ti viene meglio"
Mi diede le spalle e prese le varie bottiglie e lo guardai mentre faceva i suoi numeri, non so perché ma speravo gli cadesse tutto per terra, mi sarei divertito. Il chitarrista stava ancora suonando ma sembrava annoiato, forse voleva anche lui l'estate e le ragazze in costume, forse avrebbe suonato la chitarra con più voglia. Il barista mi appoggiò il drink sul bancone. "Caipiroska alla fragola, sono 5 euro." mi disse. "senti, come ti chiami" gli chiesi. "Andrea". "Senti Andrea, se il drink mi piace te lo pago 10 euro, se non mi piace non te lo pago, vuoi fare questo gioco?". Non mi aspettavo accettasse ma sembrava molto sicuro di se "va bene." Disse con sguardo convinto. Buttai giù un sorso, poi un altro ed un altro ancora, ero arrivato quasi a metà bicchiere quando una ragazza si avvicina e mi tocca la spalla destra. Sono sempre stato una persona socievole, scherzosa e simpatica ma ci sono momenti della giornata in cui sono nel mio mondo ed odio ogni tipo di contatto e questo era uno di quei momenti, volevo semplicemente godermi il mio drink. Mi girai comunque, era una ragazza bionda ed aveva gli occhi azzurri era molto bella, poi ovvio, va a gusti ma a me le bionde hanno sempre fatto impazzire. "Sei qui da solo?" mi chiese.
"No c'è il mio drink, ma aspetta un paio di minuti e saremo da soli".
Si mise a ridere "Piacere, Ylenia."
"Federico." E buttai giù un altro sorso. "Sono qui da sola e volevo un po' di compagnia, ti disturbo?" disse guardandomi negli occhi. "no no assolutamente".
"senti... Ylenia, ti va se andiamo da qualche altra parte, qui c'è confusione, qui fuori ho la macchina". "certo, va bene". Buttai giù l'ultimo sorso di caipiroska e lanciai 10 euro sul bancone, feci l'occhiolino ad Andrea e uscì dal bar con Ylenia. Entrammo in macchina e mi toccò la gamba, quel tipo di contatto già mi piaceva di più. Mi girai e dopo pochi secondi la mia lingua stava facendo l'ispezione della bocca di Ylenia. Poi si sa, un bacio tira l'altro e ci trovammo nudi sui sedili posteriori della mia auto e mi sentivo un fantino, ma non stavo cavalcando un cavallo, ma una cavalla. Poi, dopo aver vinto la corsa dei cavalli uscimmo dalla macchina, sembrava soddisfatta, mi guardò come se volesse che fossi il suo fantino per il resto della sua vita. Mi diede il suo numero, ma non pensavo di chiamarla. Si allontanò e io rientrai al bar, andai al posto di prima, il chitarrista sud americano sembrava motivato e si divertiva. Guardai Andrea e gli dissi "fammene un altro, uguale a prima, stasera, mi ha portato parecchia fortuna".

Dietro ad una Tastiera Место, где живут истории. Откройте их для себя