«Perché è così strano?»
«È molto freddo, distaccato e introverso. Stava sempre con noi ma pensavo ci odiasse. Te ne accorgerai subito da come ti guarderà.»
Cindy e Harry.
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Le labbra di Harry restano per pochi secondi immobili sulle mie, poi inizia a muoverle lentamente cercando di coinvolgermi. Resto completamente immobile a qualsiasi sua richiesta di ricambio, con le mani ben piantate sulle sue spalle. All'età di 20 anni stavo ricevendo il mio primo bacio.
Appena riuscii a prendere la consapevolezza di questo pensiero, mi allontanai di scatto da Harry, iniziando a nuotare verso la riva.
Non ero quel tipo di ragazza, non avevo idea di come comportarmi, cosa fare, che dire dopo. Raccolsi i miei vestiti velocemente e iniziai correre verso l'hotel. Volevo scappare da tutti, rinchiudermi nella mia camera e infilarmi sotto le coperte per leggere, immergermi in nuove storie e immaginare di essere la protagonista. Questo era il mio stile di vita, non di certo stare su una spiaggia a Miami a baciare un giovane multimiliardario proprietario d'aziende.
Chiudo la porta della suite dietro le mie spalle e mi poggio contro, iniziando finalmente a respirare in modo normale. Nella stanza si sente solo il mio respiro, ma la tranquillità della camera venne disturbato da Harry che bussava la porta.
«Cindy, apri.» ordina con tono duro ma faccio segno di no con la testa, come se mi potesse vedere anche oltre la porta. «Cindy.» ripete.
«Vattene.» dico mentre mi siedo a terra con le spalle contro la porta.
«Voglio sapere che succede, fammi entrare.» ripete insistendo, bussando rumorosamente contro la porta. «Cindy, per piacere.» ripete. Decido di alzarmi, ritenendo inutile controbattere. «Finalmente.»
«Già.» sussurro chiudendo di nuovo la porta della nostra camera. Harry si siede sul letto e mi guarda, aspettando spiegazioni.
«Puoi dirmi cos'è successo?» domanda quando non gli do nessuna risposta.
«Avevi giurato che avrei dovuto tenerti solo la mano.» rispondo alzando le spalle.
«È stato un bacio a stampo, Cindy, e sei fuggita. Non è solo per questo.» dice alzando le braccia sconvolto. Alzo nuovamente le spalle annoiata, guardando oltre. Harry sia alza dal letto, mettendosi difronte a me. «Spiegami.»
«Non mi andava, punto.» dico semplicemente abbassando lo sguardo.
«Non penso di essere così terribile.» ammette poggiando la mano contro il muro, intrappolandomi tra lui e la parete.
«Solo perché sei un bel ragazzo non significa che ti devono baciare tutte.» ammetto alzando gli occhi al cielo.
«Quindi ammetti che sono un bel ragazzo.» ripete ridendo, poggiando anche l'altra mano sul muro.
«Non avevi bisogno di rinchiudermi nell'angolo per sentirmelo dire.» dico, facendogli notare la nostra posizione.
«Resto così finché non mi dici perché mi hai rifiutato in questo modo.» dice, tenendo ben salde le braccia vicino a me.
«Non volevo baciarti, punto.» ripeto, cercando di allontanarlo da me, poggiando le mani sul suo petto, ma non si sposta minimamente.
«Ritenta, sarai più fortunata.» dice ridendo. Alzo gli occhi al cielo sbuffando. «Perderemo l'aereo di questo passo.»
«Ma l'aereo parte domani sera.» dico confusa.
«Appunto.» ribatte ironico e rido, spingendolo leggermente. «Non hai nemmeno la forza di spostare un fazzoletto. Dimmelo e finiamola qui.»
«Era il mio primo bacio.» mi arrendo sussurrando e spero non abbia capito, ma dal silenzio nella stanza capisco che in realtà ha sentito.
«Cosa?» domanda poi confuso e quasi rido, alzando le spalle. «Non ti ha mai baciato nessuno?» domanda e faccio segno di no con la testa. «Nemmeno in discoteca? Per sbaglio?» domanda e continuo a far segno di no con la testa.
«Al massimo vado al bar con gli altri ma mi portano perché li fermo quando sono troppo ubriachi e guido la macchina, altrimenti non mi porterebbero con loro.» ammetto, cercando di non risultare troppo patetica.
«Mi dispiace di averti costretta, scusami.» ammette Harry, finalmente allontanandosi da me. Alzo nuovamente le spalle, giocando con la stoffa del mio vestito. «Scusami, davvero.»
«Solo, non dirlo a nessuno.» dico alzando lo sguardo e lui annuisce di scatto.
«Certo, non preoccuparti. Non lo sanno gli altri?» domanda poi, sedendosi sul letto.
«Non me lo hanno mai chiesto, ho sempre sviato ironizzando.» ammetto, sedendomi affianco a lui. Restiamo in silenzio probabilmente per qualche minuto e sento che l'aria tra noi è cambiata. «Harry sono vergine non stupida, non mi trattare in modo diverso da prima.» sbotto.
«Si, lo so.» ammetto guardando le mie mani. L'imbarazzo nella stanza è quasi palpabile.
«Ma vabbe, non pensiamoci. Sta sera ultima serata che puoi parlare con i miei parenti simpaticissimi, forza.» annuncia alzandosi, mostrandomi il vestito che mi sarei dovuta mettere. «Ti ho vista solo una volta con un vestito rosso.» commenta una volta steso il vestito sul letto.
«Quando?.» domando guardando bene il vestito, composto in realtà da un top e una gonna.
«La prima sera che siamo andati in quel bar, ricordi?» mi spiega Harry sorridendo e ricordo subito.
«Mi hai anche detto che stavo bene.» aggiungo sussurrando e lui annuisce sorridendo. «E questo spacco?»
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«Ora viene Lou e ti consiglierà lei, ci vediamo dopo.» dice salutandomi con un bacio sulla guancia, poi esce dalla stanza lasciando spazio a Lou.
«Questa stanza è triste.» commenta Lou affiancandomi, osservando bene il vestito.
«Perché?» domando curiosa mentre preparo le cose per farmi la doccia.
«Perché è la seconda volta che entro e non odora di ormoni impazziti. Siete una coppia abbastanza noiosa.» commenta e alzo gli occhi al cielo, entrando nella doccia.
