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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

Tiny dick.

Mentre preparavo la colazione per Harry, mi domandavo perché questi completini intimi in pizzo erano così comodi

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Mentre preparavo la colazione per Harry, mi domandavo perché questi completini intimi in pizzo erano così comodi. Gemma mi aveva dato libero accesso a tutto il suo armadio e non ho potuto controllare la mia voglia di indossare un completino nuovo, era rosa in pizzo, era semplice, ma erano tutti troppo comodi.

«Buongiorno.» sussurrò Harry abbracciandomi da dietro. Sobbalzai, non avendolo sentito arrivare. «Che prepari?» domandò con la sua tipica voce roca da prima mattina. Avrei voluto tanto allontanarmi, dargli uno schiaffo sulla guancia e tornare alla mia vita fatta di letture classiche perché mi stava sconvolgendo tutto e non se ne rendeva conto, soprattutto non si rendeva conto che facendo così mi stava solo attirando nella sua stupida trappola e non ne sarei uscita velocemente.

«Mio fratello è stupido, sono sicura che è follemente innamorato di te ma non capisce. Fatti desiderare, altrimenti passiamo al piano b.»

Mi ricordai le parole di Gemma e sospirai, raggruppando tutta la mia forza mentale per seguire i suoi consigli.

«Pancake, ti piacciono?» domandai e lo sentii annuire mentre strofinava il naso contro il mio collo. Avevo messo la crema alle fragole, Harry semplicemente adorava questo profumo e lo stavo sfruttando a mio piacere. Sia perché la crema era deliziosa, rendeva la mia pelle morbida, sia piacevole perché lui iniziò a baciarmi il collo. Lo lasciai fare per poco, godendomi il momento, poi mi allontanai facendo finta di dover preparare la tavola. «Mangiamo?» domandai sedendomi al tavolo e sorrisi quando lo vidi annuire.

«Cosa vogliamo fare oggi?» domando dopo un paio di minuti di silenzio, probabilmente stava cercando di assimilare ciò che era successo e quasi mi fece ridere.

«Andiamo in spiaggia io e Gemma, vuoi venire?» dissi, portando il mio piatto nella lavastoviglie. Quando mi abbassai, lo senti tossire e il rosso era arrivato alle mie guance, ma mi piaceva sapere di avere il controllo su di lui. Tornai dritta e feci finta di nulla, lavandomi le mani. Lo lasciai da solo al tavolo mentre continuava a tossire e lanciai un veloce sguardo ai suoi boxer, avrebbe dovuto comprarli più grandi.

Mi cambiai, indossando il costume e mi incamminai in spiaggia, trovando già Gemma.

«Hai fatto quello che ti ho detto?» domandò appena mi avvicinai e annuii, facendole battere le mani. «Adoro farlo soffrire.»

«Sei sicura che possa funzionare? Io volevo solo capire se gli interesso oppure no.» dissi semplicemente sedendomi accanto a lei.

«Dammi due giorni e mio fratello verrà da te supplicando di sposarlo. Dio è così stupido.» commentò mentre Harry veniva verso di noi. La cosa a cui non aveva pensato Gemma è che Harry, di conseguenza, avrebbe imitato le mie azioni, quindi nemmeno per me sarebbe stato facile contenermi. Speravo solo che al termine di tutto ciò Harry mi facesse capire se gli interessasi o no, perché io ormai ero sotto il suo controllo, avrebbe potuto dirmi di fare tutto e avrei semplicemente accettato.

La giornata trascorse tranquilla, Harry continuava a provocarmi, io rimasi ferma sul lettino con la voce di Gemma che mi diceva di fare qualcosa. Verso le tre del pomeriggio, mentre ero ancora ferma su quello stupido lettino a cercare di non pensare a niente, Gemma annunciò di uscire con Jake e ciò fece incazzare Harry. Approfittai della loro piccola lite per correre nella mia stanza e prendere un libro, così da non prestare attenzione ad Harry mentre Gemma non c'era. Tornata in spiaggia, tutto era calmo, sperai se ne fosse andato anche Harry così mi concentrai sul mio libro.
Da quando avevo lo avevo conosciuto, mi resi conto di essere indietro con la mia lista di libri da leggere, mi occupava troppo tempo e anche quando lui non c'era, la mia mente era impegnata a pensarlo. Quasi a volte ringraziavo che i miei amici fossero fidanzati e non avevano tanto tempo da prestarmi e pensare a me, a parte le chiamate rare di Louis non avevo contatti con nessuno, i miei genitori non li sentivo prima quindi non lo sentivo nemmeno adesso che eravamo in 'crisi'.

Arrivai quasi a metà prima parte del libro quando Harry tornò davanti a me e lo chiuse con forza, buttandolo sul lettino di Gemma.

«Leggi?» domandò e quasi non scoppiai a ridergli in faccia.

«Leggevo, poi lo hai buttato via.» dissi indicando il libro per era in bilico sul lettino affianco al mio. Harry alzò semplicemente le spalle e continuò a farmi domande stupide.

«Sta sera vai alla festa con Gemma?» domandò ancora e annuii, chiedendomi quale fosse il problema. «Verrò anche io.» ammise e alzai le spalle disinteressata.

«Avrò un altro Styles da controllare con l'alcol.» commentai ironicamente e lui rise, per poi darmi le spalle e andar via. Mi allungai verso il lettino di Gemma, per riprendere la mia lettura, quando Harry tornò da me, o precisamente su di me. Si stese senza alcun permesso su di me, non che ne avesse bisogno ma almeno un avviso sarebbe stato gradito. Senza nemmeno darmi il tempo di pensare e riflettere, si avventò sulle mie labbra e come sempre, lo lasciai fare.
Come mio solito incrociai le braccia dietro il suo collo e il mio non rifiuto lo fece sorridere. Le sue mani vagavano sul mio corpo e ringraziai ancora Gemma per avermi prestato un costume senza fiocchi, così non aveva la possibilità di sfilarmelo, infatti lo sentii sbuffare quando dietro la mia schiena incontrò la fascia senza ganci o fiocchi.

«Maledetta Gemma.» commentò e scoppiai a ridere mentre scese a baciarmi il collo, ma non sembrò soddisfarlo, infatti tornò a baciarmi le labbra. «Smettila di seguire quello che dice.»

«Ti piacerebbe solo perché non sai contenere il tuo pisellino dentro i boxer.» dissi, ripetendo le parole di Gemma. Lui scoppiò a ridere mentre io avevo le guance completamente rosse. Sentivo perfettamente il suo pisellino contro la mia gamba e mi chiedevo se avesse un'eccitazione continua.

«Non mi pare avere un pisellino, se vuoi ti do la conferma.» aggiunse incrociando la sua mano con la mia. Sapevo che fine avrebbe fatto la mia mano, se non gli avessi dato ragione. A salvarmi da questa situazione fu sempre Gemma.

«Cindy preparati, abbiamo la festa.» urlò Gemma, e Harry sbuffò, allontanandosi da me. Presi la sua mano per alzarmi e prima di andarmene mi lasciò un bacio sulle labbra, poi si allontanò.

Strange but Magnetic; Harry StylesDonde viven las historias. Descúbrelo ahora