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Hanamichi era da tempo innamorato di Rukawa.
Non l'aveva mai ammesso, ma desiderava sul serio esser per questo ragazzo qualcosa di più che un compagno di classe e di squadra.
Durante l'allenamento di quel giorno non era per niente concentrato e tutti se n'erano accorti.
Ryota fece per dirgli qualcosa, ma Mitsui gli posò una mano su la spalla scuotendo la testa appena quest'ultimo si voltò a guardarlo.
Rukawa s'avvicinò al rossino e per risvegliarlo gli diede un calcio non troppo forte, ma che ebbe un effetto inaspettato per tutti.
«Smettila, Kaede! Non hai altro da fare che prendermi a calci!» sbottò lui guardandolo seriamente.
«Sei un idiota!» esclamò lui a sua volta.
Hanamichi sgranò gli occhi a quell'insulto e voltò le spalle a tutti uscendo dalla palestra senza fermarsi al richiamo di Ayako e Haruko.
Mito entrò in palestra con gli amici e si rivolse al ragazzo dai capelli corvini: «Non ti sei accorto di niente tu, vero?»
«Nh...» disse Rukawa guardandolo scettico.
Noma senza pensarci troppo: «Questo qua è veramente addormentato» per si rivolse ai presenti: «Sapete perchè ha reagito così all'insulto di questa volpe narcoletica?»
Ryota e Mitsui si guardarono: «Non può essere possibile. Dai Hana non può essersi innamorato di questo qua» dissero indicando Rukawa che aveva ripreso in mano la palla e si stava preparando a tirarla a canestro.
«A dire il vero è proprio così. Si è accorto di questo durante il periodo che ha dovuto fare fisioterapia per la schiena» rispose Mito per poi lasciare la palestra con gli amici che erano andati a recuperare il borsone del ragazzo dallo spogliatoio.
Rukawa lanciò a canestro, ma la palla rimbalzò sul tabellone cadendo dall'altra parte della stanza. Quella discussione l'aveva destabilizzato e non era riuscito a concetrarsi.
«Idiota...» sbuffò il ragazzo per poi andare nello spogliatoio e recuperare le sue cose.
Mitsui vedendolo gli chiese: «Dove vai?»
«Vado a recuperare quell'idiota» rispose lui senza giri di parole.
«Forse dovresti lasciarlo in pace per oggi» gli consigliò Ryota.
Rukawa li guardò per qualche minuto: «Questa cosa la devo risolvere. Se è vero quello che hanno detto loro voglio saperlo da lui»
Detto questo uscì dalla palestra e vedendo il gruppo a distanza li raggiunse di corsa e prese Hanamichi per il polso: «Dobbiamo parlare»ù
«Lasciami andare!» esclamò il rossino guardandolo negli occhi.
«No! Non sono un idiota! Tu invece devi dirmi qualcosa...» disse lui senza giri di parole.