⇝Jɪᴍɪɴ

6.7K 122 22
                                    


MinHee's Pov
Mi chiamo Lee MinHee e avevo diciannove anni. Vivevo con mio fratello di ventun anni che si chiama Lee TaeMin. Quel giorno sarebbe arrivato un suo amico, Park Jimin si chiama.
Il campanello suonò.
"Puoi aprire tu, per favore?" mi chiese mio fratello.
Imprecai mentalmente "D'accordo" rispondo per poi dirigermi verso la porta d'entrata.
Appena apro la soglia mi trovo davanti un Dio greco. Spalanc gli occhi da quanto era bello e forse
«E-ehm, ciao..tu sei?» chiedo imbarazzata.
Lui mi guarda dalla testa ai piedi con un sorrisino.
«Mi chiamo Jimin, Park Jimin. Tu dovresti essere la sorella di Tae?»
«S-si, sono io, prego entra» dico inchinandomi e lasciandolo passare.

«Hey amico» si salutano e vanno a sedersi sul divano.
«Volete qualcosa da bere?» chiedo gentilmente.
«No grazie sorellina, avevo già preso io»
«Okay oppa. Allora..io sono in camera se ti serve qualcosa.»
«Stai qui con noi Min» mi dice Tae.
«Non vorrei disturbare» dico.
«Siediti e zitta» ride.
Ridacchio e mi siedo.

-------
Dopo un oretta, decidiamo di cenare insieme quindi mio fratello si alza per andare a cucinare,visto che io sono una frana, perciò resto da sola con Jimin.
Inizio a giocare con il telefono,sentendomi a disagio, visto che sentivo il suo sguardo bruciarmi addosso.
Dopo qualche secondo, una mano sulla mia coscia, mi fa sussultare.
Subito alzo lo sguardo, vedendo il viso di Jimin a pochi centimetri dal mio.

«Sai che...sei davvero molto carina?»
«L-levati» dico rossa.
«Lo so che mi vuoi..» mi dice all'orecchio, per poi mordermi il lobo, facendomi tremare.
«J-Jimin..non-» non mi da il tempo di parlare c'è mi bacia, mentre con la mano sale sempre più su.
Mi stacco a mala voglia.
«Se mio fratello dovesse scoprirci io-»
«Stai tranquilla,per ora non voglio scoparti..ma hey, quindi vuoi farlo con me»
«Cosa te lo fa pensare?»
«Beh semplice, primo: hai ricambiato il bacio, e secondo: non mi hai detto di levarmi ma mi hai detto solo di tuo fratello»
«N-Non vuol dire nulla..» dico in imbarazzo.

Certo era davvero bellissimo, ma questo non vuol dire che voglia farmi scopare da lui.
Intanto la sua mano rimaneva a pochi centimetri dalla mia intimità, e il suo viso quasi attaccato al mio.
D'un tratto sento le sue labbra baciarmi il collo, il mio punto debole.
Gemetti ingenuamente, sentendo poi il suo sorriso sulla mia pelle.
Con le labbra continuava a scendere per poi fermarsi nella valle dei miei seni.

«È pronto!» urla mio fratello dalla cucina.
Grazie di esistere!
Mi alzo di scatto e mi sistemo, poi corro in cucina.
«Perché sei così rossa?» mi domanda TaeMin.
«Nulla! È che fa caldo» dico nervosa.
Lui sembra crederci.

--------
Dopo cena si è fatto davvero tardi, perciò mio fratello ha avuto la grandissima idea di far star Jimin da noi a dormire.

«Amico non ce n'è bisogno,sul serio»
«Tranquillo Jiminie, ti dovevo un favore no?»
Jimin gli sorride.
«Sei un fratello»
Lui ricambia il sorriso e, sparecchia la tavola. «Puoi dormire nella stanza di Min, tanto c'è un secondo letto, quello di Dae che è in viaggio»
FRATELLO SUL SERIO?! TI ODIO.
Jimin mi lancia un sorrisino, e io lo guardò male.
«Sarebbe fantastico»

--------
Siamo in camera da letto e mi sono messa il mio pigiama, mentre lui rimane in pantaloncini.
«Potresti metterti una maglietta?»
«Perché dovrei? Fa caldo»
«È casa mia, e per di più la mia stanza, quindi fai quello che ti dico.»
«E se non lo facessi?» dice avvicinandosi.
«Scollati.»
«No» fa spallucce, continuando ad avvicinarsi.
«Sai...prima ho visto che mettevi le mutandine a lavare..quindi prima ti ho fatto effetto?»
COSA?
«Mi hai spiato?!»
«Beh la serratura del bagno è abbastanza grande per intravedere il tuo perfetto corpicino nudo..» mi sorride beffardo.
«Sei un bastardo!»
«Intendi il bastardo che ti fotterà su questo letto? Si, sono io» dice, per poi bloccarmi e strapparmi via la camicetta a maniche corte del pigiama.
Come tutte le ragazze quando vado a dormire mi levo il reggiseno, quindi aveva la vista perfetta dei miei due seni, cazzo.
Prende i miei polsi con una sola sua mano, mentre con l'altra tocca insistentemente il mio seno destro, poi prende in bocca il sinistro.
Io continuavo ad agitarmi.

«Stai ferma, lo so che mi vuoi»
«Provalo!» dico ingenuamente.
«Le mutandine bagnate e i gemiti di prima non bastano?!» dice guardandomi prepotentemente negli occhi.
Merda. Ha fottutamente ragione.
«Non parli eh? Tsk, avevo ragione»
«Okay! Va bene lo ammetto! Ma ora smettila di parlare! Se vuoi fottermi fallo!»
«Saremo in due, io fotterò te e tu me, ovviamente.»
«Mi sembra logico, stronzo» dico ridendo bastardamente.
Aspetta. Che diavolo mi sta succedendo?! Stare con lui mi fa perdere la testa.

Mi spoglia del tutto e poi accarezza la mia intimità con la sua mano.
Gemo.
«Uhuh, sei già bagnata.. per così poco? Ti piaccio davvero tanto allora.» ride bastardamente.
«Zitto e continua!» dico stufa. Odio quando mi stuzzica.
«Come vuole sua maestà» dice ridacchiando. Che stronzo.
Entra in me con una spinta decisa,facendomi quasi urlare e poi inizia a muoversi con una velocità sovrumana.
Fortunatamente la sua mano mi tappava la bocca, o mio fratello ci avrebbe uccisi.
L'altra sua mano invece, giocava con il mio clitoride, facendomi letteralmente impazzire, intanto mi mise a pancia in giù.

«Così piccola..ci sono quasi» mi sussurrò all'orecchio tra i gemiti. Poi appoggiò la fronte sulla mia nuca.
Guardai alla mia destra, notando lo specchio rifletterci. Soprattutto vedevo l'espressione di Jimin: sopracciglia aggrottate e bocca aperta facendo uscire i suoi profondi gemiti.
Dopo varie spinte molto più forti, venne riempiendomi, fortunatamente non ero nel mio periodo di fecondazione.
Sentendo il suo liquido caldo nel mio interno, venni anche io.

Si accasciò di fianco a me, con il fiatone, e io mi rigirai a pancia in su, per poi soffermarmi su di lui.
Vederlo nudo, sudato e ancora inerme dall'orgasmo finale, era estremamente sexy.
Poi lui si volta e mi guarda.
«Cosa c'è?» domanda.
«No nulla..»
E ora? Io e lui cosa saremo stati? Fidanzati? Scopamici? O come nulla fosse successo?
«Ti stai chiedendo cosa siamo ora,vero?»
Come ha fatto?
«Si..» dico abbassando lo sguardo.
«Sai..quando mi hai aperto la porta e ti ho visto, subito ho pensato a quanto fossi carina e dolce con quel tuo visino innocente. Poi mentre tuo fratello cucinava, volevo provare a vedere se eri come tutte le altre. Tu all'inizio mi hai chiesto di levarmi, e poi hai ceduto, ma se io non avessi fatto nulla, nemmeno tu avresti fatto qualcosa, mentre le altre non solo quando ci provo, mi saltano subito addosso, ma anche se io non facessi nulla, loro mi provocherebbero senza lasciarmi respirare un attimo.
Perciò tu sei diversa, anzi unica è la parola perfetta. Perfetta come te e il tuo dannato corpo. Quindi.. anche se è un po' affrettato, ti vorrei chiedere se vorresti essere la mia ragazza»
Nessuno mi ha mai detto queste parole, infatti mi ha lasciato a bocca aperta e con le lacrime agli occhi risposi: «Sì, sì e mille volte sì!»
Gli saltai addosso.
Lui ridacchiò.
«Ti amo» disse.
«Anche io» e ci baciammo dolcemente.

➳ѕєχ є втѕ ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum