Capitolo 38

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Jason's Pov

Mi sdraio su quel campo verde,dove per lo più della mia infanzia è stata una passione,un sogno,dove poter realizzare il mio sogno più grande,che tutt'ora è un sogno nel cassetto.

Guardo Samuel,un po' lontano da me, a palleggiare con il pallone.

Il pallone. Che ricordi.
Ricordi che non dimenticherò mai.

La nostra amicizia iniziò così; Iniziò quando entrambi avevamo più o meno la stessa età,proprio su un campo di calcio,come questo.

Entrambi con la stessa passione. Forse quello che ci accomuna di più,è la passione per il calcio e il sogno sfegatato di diventare due calciatori.

Nel frattempo resto da solo su quel pezzo di campo, immenso,dove mi ci stendo completamente,gustandomi il panorama paradisiaco,che intorno a me mi circonda.

Un senso di pace mi confonde,mentre un leggero e lieve vento mi solletica la faccia.

Vorrei poter restare sempre così.
Vorrei tanto che i miei pensieri non mi sfiorassero la mente.
Vorrei che il vento li porti con sé.
Ma purtroppo non si può.

Faccio un sorriso amaro,amaro come la realtà che ultimamente mi sta uccidendo.

Da quando l'ho visto quella notte,non ho fatto nessun passo, nemmeno per abbracciarlo.

Infondo cosa si aspettava? Una pacca sulla spalla,oppure un 'Bentornato Fratello! Come cazzo stai?'
Convinto.
E invece no, io non dimenticherò mai come mi ha ingannato.
Non dimenticherò mai,quando in quella notte di dicembre di dodici anni fa é sparito.
Non dimenticherò mai la sua promessa.
Una promessa non mantenuta al fratellino di sei anni!
Che razza di uomo è?
È un uomo senza palle! Ecco cos'è!

Serro forte i pugni in quel erba a me tanto familiare,mentre la rabbia inizia a salirmi,impossessandosi di me.
Una rabbia incontrollabile da gestire.
Quella rabbia che se vorrei usarla,la userei su di lui!
Sulla persona che mi ha fatto del male!
Su mio fratello maggiore!

"Perché prendersela con il campo?"

Samuel mi sta fissando come un idiota.
E tu da dove sbuchi?

"Perché vorrei prendermela con una 'persona' in particolare,ma non posso,perché questa persona non è qui."

"Capisco." si limita a dire

Capisci? No,amico mio. Non puoi capire,finché sei nella merda fino al collo.

"No,non puoi capire." faccio una risata amara

"Hai ragione." si siede accanto a me
"Hai pienamente ragione. Però puoi sempre parlarne con me. Sono il tuo migliore amico,non dimenticarlo." Mi dá una pacca sulla spalla.

"Ma lo so.. solo che non ne ho voglia. Non mi va di parlare di un coglione che non c'ha manco le palle di affrontare suo fratello minore,ormai cresciuto!"

E tra noi cala un silenzio. Quel silenzio che non sopporto affatto. Io che sono sempre stato un casino,il silenzio non fa per me.

"Parla Samuel. Dí ciò che devi dire."

Mi preparo al peggio,anche alle parole più dure da ascoltare.

"Jason" fa un lungo sospiro " Lo sai cosa penso."

Ripetilo perché io non lo so proprio cosa pensi.

"No. Dimmi cosa pensi." Mento spudoratamente

"Penso che dovresti affrontare la realtà,ecco cosa penso."

Lo guardo ammiccando un sorriso amaro e scuotendo la testa
"Affrontare la realtà? Sul serio?"
Ma mi prendi per il culo?

"Si. Jason,io penso che dovresti ascoltarlo. E dovresti scoprire se sparire..Be' se sparire l'ha fatto per una giusta causa."

L'ha fatto per una giusta causa? O l'ha fatto per prendersi semplicemente una vacanza? Anche perché si è fatto una vacanza bella lunga,per dodici anni.

" Non lo so amico mio. Sono confuso. Troppo confuso."

Samuel Annuisce ma non fiata, anzi fa un sospiro lungo e resta in silenzio per qualche secondo.

" Ti propongo una cosa." Mi chiede come se avesse acceso la lampadina ai suoi pensieri.

E menomale. Mi stavo annoiando a morte a fare il gioco del silenzio.

"Cosa?" Chiedo interessato alla sua proposta.

" Che ne dici di un bel panino. C'ho' una fame assurda. "

"E ti pareva. Sei proprio un porco." Rido prendendolo in giro

Mi ricordo bene di come era il migliore amico da piccolo.
Noi due insieme sembravano Stanlio e Olio. Io sono sempre stato magro,mentre lui era un cicciobello con una faccia e guance rotonde.
Al ricordo mi viene da ridere.

"Che ridi?" mi chiede con uno sguardo accigliato

"Sai,mi sono appena ricordato quando eri un cicciobello." E rido ancora di più,prendendolo in giro senza pietà.

"Sei proprio uno stronzo!" Mi fulmina con lo sguardo

"Su andiamo a mangiare questo panino" e rido

"Si,è meglio che andiamo."

Ci alziamo dal campo dei nostri sogni e andiamo alla ricerca di un fast food.
Alla ricerca di cibo.

•L'amore in un paio di occhi marroni•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora