44th

2K 166 61
                                    

Quella stessa mattina, quando finalmente Yoongi riuscì a addormentarsi, la sua sveglia suonò. Imprecó.

Starnutì una volta, poi una seconda ed una terza.
Non ci poteva credere, si era ammalato di nuovo? Com'era possibile che a distanza di così poco tempo avesse sempre e ripetutamente quei sintomi? Forse era il momento di fare una visita dal medico.

Era successo mentre correva da Jungkook?
O si stava ammalando già da tempo prima?

Ma nonostante iniziasse già a sentirsi stordito e continuasse a starnutire ed a soffiarsi in naso, andò lo stesso a scuola, doveva mettere in chiaro alcune cose con qualcuno.

O meglio, queste erano le sue intenzioni; quel qualcuno si era presentato davanti alla sua porta con non buone intenzioni.

Difatti, appena aprì la porta, Jungkook lo colpì in pieno viso, non risparmiandosi di mantenere la sua forza. Ormai era dentro quell'appartamento e doveva sfogare tutto ciò che era rimasto in silenzio dentro di sé.

Yoongi non fiatò, neanche dopo ripetuti colpi, anzi.

Perché Jungkook lo stava colpendo in quel modo? Lo faceva innervosire parecchio.

Si alzò da quel pavimento freddo su cui era finito e contraccambiò quei pugni, non si sarebbe lasciato colpire senza reagire, anche se fosse svenuto.

«Che cazzo ti passa per la testa, dannato idiota?» alzò la voce Yoongi, non notando alcun cedimento da parte dell'altro, era già stanco al suo contrario.

Era passato un quarto d'ora da quando Jungkook continuava a colpire Yoongi, il quale cercava invano di deviare i suoi colpi e restituirli.

Yoongi sentiva principalmente il volto gonfio ed il naso ed il labbro rotti appena provava a muoversi. Il sangue che scivolava rovinando quel pallore paradisiaco, non aiutava a smentire quei presentimenti.

Jungkook, d'altra parte, non aveva ancora aperto bocca, non riusciva a fermarsi. Neanche guardando le sue mani impregnate del sangue del maggiore e quello che fuoriusciva dal proprio labbro spaccato.

Si fermò solo quando il maggiore ruppe una tazza posta sul tavolino accanto al divano, facendola cadere mentre sbatteva la schiena proprio contro di esso.

Yoongi si maledì per non aver mai provato a fare dello sport nella sua vita, a quell'ora sarebbe stato non proprio sano, ma salvo.

«Cazzo se vorrei spaccarti quella faccia come se non ci fosse un domani. Dio, vorrei farti male in ogni modo possibile» strinse i pugni il minore, il quale per poco non sputò sull'altro ragazzo, «È tutta dannatamente colpa tua!».

Lo colpì alle ginocchia, facendolo sbattere con il capo contro lo stesso mobile dove lui era stato scaraventato, approfittando di quella finta quiete.

«Vaffanculo, Jungkook. Crepa.»

Cᴀʟᴍ ᴅᴏᴡɴ; ʏᴏᴏɴᴋᴏᴏᴋ [√]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora