79th

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«Quindi non ti ha detto proprio niente, giusto?» Yoongi sospirò, in parte consapevole di quello che sarebbe accaduto quella sera.

«No, mi ha semplicemente detto di tornare presto a casa stasera, con te, perché saremmo andati a mangiare fuori con lei» lo osservò Jungkook, il quale era sdraiato sul letto del maggiore, che guardava l'altro cercare qualcosa da mettere per la serata.

«E non ti ha detto neanche dove? Che genere di posto fosse?» si girò giusto un attimo nella sua direzione per guardare cosa stesse facendo, alzando un sopracciglio.
«Che c'è?»

Jungkook scosse la testa, mettendosi seduto così da fargli spazio in modo che si sedesse.

«È che non capisco di cosa tu ti stia preoccupando. È da più di mezz'ora che cerchi lì dentro qualcosa da mettere, ma è mia madre, calmati.»

Yoongi appese di nuovo la camicia che stava guardando nell'armadio, mordendosi interiormente la guancia per poi annuire e raggiungerlo.

In realtà non era quello il problema della serata, ma stava scaricando le sue paure, la sua tensione su quei poveri vestiti.
Era cosciente del fatto che quella sarebbe stata la fatidica sera, quella in cui Jungkook avrebbe saputo la verità, perché avevano rimandato da troppo, tanto tempo.

E vederlo così tranquillo, non l'aiutava certamente.

Una volta raggiunto il proprio letto, si avvicinò all'altro fino ad abbracciarlo, sorprendendo il minore.

Da quell'ultimo episodio, i loro contatti fisici erano diminuiti in modo evidente, ed a Jungkook stava anche bene finché poteva rimanergli accanto.

Invece Yoongi non sapeva neanche più cosa voleva, che cosa gli stava bene.
Gli mancava il modo in cui Jungkook facesse di tutto per toccare il suo corpo, anche con semplici gesti dolci.
Ma aveva paura a parlarne.

Quindi semplicemente lo strinse a sé, sperando che il più piccolo non facesse domande, affermazioni o costatazioni.

«Hai ragione. Forse è solo perché dovremmo essere lì fra mezz'ora, o perché non ho chiuso occhio stanotte, non so» mormorò il maggiore, con il mento sulla spalla del minore.

«Non sei riuscito a dormire?» fece indietreggiare di poco Yoongi, così da guardarlo in viso, con un'espressione corrucciata.

Yoongi inizialmente non capì il perché di quell'espressione, ma poi rise.

«Certo che sei proprio un cretino, aish» lo osservò negli occhi, intenerito, «Hai passato l'intera notte a mandarmi messaggi, letteralmente, come pensavi che potessi riuscire a dormire con tutto il casino che faceva il telefono?»

«Quindi li hai letti e mi hai pienamente ignorato? Che stronzetto. E poi avresti potuto togliere la suoneria se tanto ti davano fastidio» replicò Jungkook, adesso con un'espressione illeggibile in viso.

«Perché? È stato carino, invece» accennò un sorriso Yoongi, questa volta nascondendo il capo nell'incavo del collo del minore, in imbarazzo.

«Mi hai risposto questa mattina» sbuffò fintamente offeso Jungkook, in realtà felice nel vederlo in quel modo, finalmente.

«Che saranno mai un paio di ore dopo» continuò l'altro, per poi sgranare gli occhi ed accorgersi solo in quel momento delle parole da lui dette qualche minuto prima.

«Cazzo, manca mezz'ora ed io sono ancora in pigiama e devo fare la doccia» balzò letteralmente in piedi, sgattaiolando in bagno dopo aver preso tutto l'occorrente, lasciando Jungkook lì, che poi scoppiò a ridere infine.

E mentre il suo ragazzo faceva la doccia, lui si era avvicinato all'armadio, da dove tirò fuori dei semplici jeans neri ed un maglioncino nero del medesimo colore, in modo che non perdesse altro tempo più tardi.

Cᴀʟᴍ ᴅᴏᴡɴ; ʏᴏᴏɴᴋᴏᴏᴋ [√]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora