Capitolo 1

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Due occhi color ghiaccio scrutavano implacabili la figura di Carter, seduta a gambe incrociate sul proprio letto. Aveva appena finito di raccontare quello che era accaduto sulla metro, e sapeva che con il suo interlocutore non c'era bisogno di insistere troppo su quanto fosse importante per lei ritrovare quel misterioso ragazzo. La conosceva abbastanza per rendersene conto da solo.

«Trovo tutta questa storia molto entusiasmante, love, ma ti rendi conto che non sai nulla su di lui a parte la fermata a cui è sceso e una quantità di inutili dettagli sulla sua cazzo di mano sinistra?»

Carter sbuffò, scompigliandosi il cortissimo caschetto di capelli castani che le sfioravano a stento la mandibola. Sapeva perfettamente che il suo migliore amico aveva ragione a considerarla un'irrimediabile illusa, ma non poteva farci nulla. Erano passate circa due ore da quell'incontro – a patto che si potesse chiamare tale – ma la ragazza aveva ancora ogni singolo particolare accuratamente impresso nella memoria.

Louis la osservò per un altro paio di istanti, prima di abbassare la testa e sospirare in un misto di rassegnazione e divertimento. Lei lo guardò in tralice, pur sapendo di non potersela nemmeno prendere con lui, e tornò alla carica implacabile.

«So anche che è molto alto, spiccava su tutti gli altri passeggeri» tentò di portare acqua al proprio mulino, al che Louis roteò gli occhi. «Aveva i capelli castani, poco più chiari dei miei, molto lunghi e mossi. Gli scendevano sotto le spalle»

Si trattenne dal specificare ad alta voce il modo in cui rimbalzavano morbidamente contro la sua schiena ampia, particolare che aveva inspiegabilmente colto nonostante la semplice occhiata di sfuggita che era riuscita a rubargli.

«Questo sì che restringe il campo» commentò il ragazzo, con il solito sarcasmo pungente che lo contraddistingueva. «Siamo a Londra, love. Come speri di trovare un ragazzo basandoti su questa manciata di informazioni inutili? Sapessi almeno il suo nome...»

«Beh, non lo so il suo nome» sbuffò Carter, spazientita. «Bisognerà farsi bastare quello che abbiamo»

Louis alzò le mani, un sorrisetto provocatorio sulle labbra sottili.

«Non ti scaldare, love. Che avevi in mente?»

«Pensavo che forse, prendendo la metro tutti i giorni alla stessa ora, prima o poi potrei ritrovarlo» ipotizzò Carter, mordendosi l'interno di una guancia. «Magari ci abita, lì a Brent. Potrebbe essere sceso alla fermata di Neasden dopo una giornata di lavoro»

«Se abita dalle parti di Neasden mi dispiace per lui» malignò Louis con una smorfia. «Quella zona è orrenda, non ci vivrei nemmeno da senzatetto»

Carter serrò le labbra, indispettita. Si sentiva irrazionalmente punta nel vivo, toccata dalle parole taglienti di Louis come se fossero dirette a lei e non al suo misterioso sconosciuto.

«Comunque per il momento questa è l'unica strategia che mi è venuta in mente» tagliò corto, passandosi una mano tra i capelli. «Domani faccio gli stessi turni di oggi, quindi prenderò la metro alla stessa ora; spero di trovarlo lì»

Il suo amico sorrise e mosse qualche passo sul letto per poi sedersi accanto a lei, lasciandole un bacio sulla spalla.

«Vedi di fargli una foto, se lo trovi» le sussurrò all'orecchio, facendola ridere. «Sono maledettamente curioso di vedere questa bomba sexy che ti ha fatta sbarellare»

«Non esiste» protestò Carter, dandogli una leggera spallata. «Se fosse davvero una "bomba sexy" tu me lo ruberesti da sotto il naso senza pensarci nemmeno un secondo»

«Ma è ovvio, love» replicò lui con semplicità disarmante, alzando le spalle. «Sappiamo entrambi che ho sempre avuto più successo di te con i ragazzi»

Details || H. S.Où les histoires vivent. Découvrez maintenant