XLV - VEREINBARUNG

14.6K 804 253
                                    

Vereinbarung significa "Accordo" in Tedesco.

ALEXANDER

 Buio.
Poi la nebbia, fitta al tal punto da non farmi vedere niente.

<<Sai, Alex, non avrei mai voluto colpire te. Che tu ci creda o no, ci tengo ancora a te. A noi.>>

Le voci sembravano provenire da un posto troppo lontano per poter rispondere, perciò tacqui.

<<Lascialo stare, non vedi che è ancora privo di sensi?>>

<<Non era lui il bersaglio.>>

<<Beh, spiegalo ai tuoi stupidi arcieri.>>

Buio.
Poi di nuovo la nebbia.
Sembrò passato un secondo, o forse no?

<<Ehi, Alex, forza.>> Una dolce carezza sembrò sfiorare il mio corpo.
O forse stavo solo sognando? <<Sei forte, non puoi abbandonarci.>>

<<Sei un'inutile stronza!>> La voce di Eris? <<Guarda in che condizioni è per colpa del tuo stupidissimo popolo!>>

Un colpo.
Subito dopo un urlo.

Eris? Sei tu?

Dalle mie labbra non usciva neanche un suono.
La mia testa sembrava fluttuare leggera in un altro mondo, in uno spazio aperto e oscuro senza forza di gravità.

Buio.
Nuovamente oscurità e silenzio.

<<Mi dispiace, ma questo veleno ti era già entrato in circolo pochi giorni fa, perciò ora è più dura espellerlo, soprattutto visto che le frecce che ti hanno colpito stavolta sono due. Ma ti riprenderai, Xander mio, perché tu sei forte.>>

<<Non ti sente, è in coma per colpa tua!>>

Quella lontanissima sembrò la voce di Kyle.
Ma forse era un sogno anche quello.
Forse ero morto.
Impossibile, talvolta mi sembrava di sentire una punta di dolore in una parte indefinita del corpo, ma poi tutto svaniva.
Spariva persino la sensazione di avere un corpo.

<<Voi siete ancora vivi solo perché voglio uccidervi davanti ai suoi occhi, prima di farlo mio prigioniero.>>

<<Kahana, sei tu ad essere ancora viva solo perché sai come curare lui.>>

Edna?

La mia bocca si rifiutava ancora di parlare.
Sembravo essere uno spirito che non poteva né vedere né pronunciare qualcosa, ma che sentiva tracce di discorsi che sembravano non avere alcun senso.

Poi il buio.
Infinito e spaventoso.

<<Senti, Xander... Si, ti sto chiamando nuovamente come tanto ti piaceva. Mettiamo da parte questo screzio, d'accordo? Son passate quattro ore, devi reagire.>> Sapevo che era solo Kahana a chiamarmi in quel modo, ma la nebbia quella volta lasciò spazio agli occhi da cerbiatto che tanto volevo rivedere.
Hanya mi sorrideva, passandomi una mano sulla guancia. <<Xander, tesoro mio, forse possiamo raggiungere un accordo, sai? Forse è tutto risolvibile, ma tu devi lottare. Non puoi far vincere il veleno. Maledizione, quelle frecce non erano per te!>>

Hanya?

Dovevo concentrarmi di più se volevo reagire.
Hanya mi stava aspettando.
Si stava prendendo cura di me.

<<Xander, vedendoti mezzo morto ho capito una cosa.>> Muoveva la bocca, ma le parole non sembrarono corrispondere con quelle che le mie orecchie udivano.
Non mi importava, l'unica cosa a cui tenevo in quel momento era riuscire a trovare, nell'infinità di quella nebbia e di quella leggerezza, la funzionalità delle braccia per poter stringere Hanya a me. <<Io non ho mai smesso di amarti. Sai, ho capito di aver sbagliato con te in passato, tradendo il tuo branco. Ma come regina dei distruttori ho preso una decisione.>>

Werewolf Hanya- L'Alfa dei lupi solitari.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora