Capitolo 4 - La scuola è una puttana

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Lea

Lentamente, la maniglia della porta gira e la porta si apre scricchiolando mentre io sto ferma immobile. Mio padre avanza nella stanza, scansionandola e avendo la mia stessa reazione di poco fa.

«Hey papà.», lo saluto goffamente.

«Woah, questo è qualcosa di eccezionale, non credi?», parla, ancora attratto dalla magnificenza della stanza.

«Si, concordo.», alzo lo sguardo e solo ora realizzo i motivi fogliati scanalati sul soffitto. Mi domando se sia stato inciso a mano...

«Sei riuscita a stabilirti, almeno un po'?», mi chiede, ora mi sta guardando. Fa pochi passi in avanti per poi sedersi sulla sedia del comò, che è in piedi contro il muro.

«Resteremo solo una notte papà, non penso di dovermi stabilire.»

«Mhm... a proposito di questo, Tua madre e io abbiamo deciso che sarebbe meglio restare qui mentre cercavamo un nuovo posto...»

«Come scusa?», mi avvicino per essere sicura di aver sentito bene.

«Abbiamo pensato che sarebbe meglio restare qui finché non avremmo una casa.», ripete.

Non so se dovrei sentirmi esaltata dal fatto che vivrò in questa villa a lungo, o meno. Più che altro non sono sicura di voler vivere con River Parker. Non fraintendermi, la sua famiglia è molto gentile per averci lasciati vivere a casa loro, ma il loro figlio e un po' una testa di cazzo. Solo un po'.

«Quanto pensi che resteremo qui?», chiedo, spingendo i pensieri riguardanti River nel profondo della mia testa.

«Finché ci vuole, potrebbero essere un paio di settimane come un paio di mesi.»

Oh no.

Un paio di mesi. Sotto lo stesso tetto di TestaDiCazzo? Sarà interessante.

«Beh, che mi dici della casa? Cosa succederà alle nostre cose?», chiedo, ma vorrei non averlo mai fatto, dopo aver visto l'espressione addolorata di mio padre al pensiero del relitto.

«Parlerò domani con la compagnia assicurativa, ma te non preoccuparti concentrati solo sulla scuola.», risponde, grattandosi la parte posteriore del collo come fa quando è stressato.

Certo, questa è la sua risposta alla maggior parte delle cose. Concentrati sulla scuola. Non lasciare che ciò influisca sul tuo lavoro scolastico. Ottieni i voti migliori. Apprezzo i genitori che sono così irremovibili sul mio successo accademico, ma quando pensano che non ci sia nulla di più importante della scuola, è lì che cadono. Non li biasimo, però... loro ne hanno passate tante, e non vogliono che io ripeta i loro stessi errori.

«Non stressarti troppo.», gli dico. Ed è quello che gli dico ogni volta.

***

Quella notte ho dormito come una bambina, con le ginocchia arricciate al petto. Ed è stato il sonno migliore ti tutta la mia vita. La morbidezza del materasso attutiva il mio corpo come se stessi dormendo in aria. Il piumino l'anatra non era troppo pesante, né troppo leggero, semplicemente perfetto. Non sono mai stata più felice di svegliarmi alle sette di mattina, tuttavia. il momento della felicità svanisce immediatamente dalla mia mente.

La scuola è una puttana.

Allontano da me il copri piumino, esponendo le braccia e le gambe nude ai raggi del sole che si riversano attraverso tre grandi finestre e anche tramite il balcone del muro alla mia sinistra. Sospiro, un sospiro agrodolce, amaro, perché ho la scuola tra un'ora, e anche se amo le materie, la maggior parte degli alunni con cui devo dividere le aule non sono il mio tipo di pubblico, e dolce perché mi sento come se fossi in paradiso, e ne sto amando ogni minuto.

Mr. Popular And I (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora