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A Riccione Leo avrebbe fatto un concerto insieme ad altri tre o quattro concorrenti del programma che aveva vinto.

Senza alcun preavviso, scoprii, con mia grande gioia, che ci sarebbe stata anche Elena.

Ovviamente Cristina si era ben guardata dall'avvisare Leonardo per tempo, ma aveva buttato lì la notizia come se niente fosse, tra un ordine e l'altro nella sua lunghissima telefonata: "Oltre a Giulia, Nicola e Dario ci sarà anche Elena".

Oh, beh, tante grazie.

La prossima volta mi avrebbe avvisato quando ce l'avevo già davanti.

Mentre ci sistemavamo in camera in attesa del pranzo che stava arrivando direttamente dalla cucina dell'hotel dove alloggiavamo, Leonardo, forse preoccupato da un silenzio che durava ormai da diversi minuti, mi chiese:

-Nervosa?

Alzai la testa dalla mia valigia aperta e sorrisi:

-Perché dovrei esserlo? Per via di Elena? - annuì con aria colpevole, alzai una mano per scacciare i problemi che galleggiavano sulle nostre vite e continuai: – Ti prego, finiscila di sentirti in colpa per tutto quello che succede nella nostra vita: non c'è problema. Prima o poi doveva succedere e sono pronta a tutto ... Insomma, prima o poi avrei dovuto conoscerla, no? Se fa parte della tua vita e se proprio non puoi farne a meno...

-Solo che tutto sta succedendo così in fretta – commentò passandosi una mano tra i capelli e sedendosi sul letto.

-In che senso? - aggrottai la fronte e richiusi la mia valigia.

-Vedi, per come l'avevo pensata, questa doveva essere una specie di vacanza. Invece, sta andando a finire che ci vediamo di sfuggita perché sono sempre alle prese con qualcosa da fare, e quando siamo insieme all'aperto devo fare finta che tu non sia ciò che sei. E mi devo trattenere. E guardare intorno, come se stessi facendo qualcosa di sbagliato, o come se fossi una specie di fuorilegge che si deve vergognare. E, poi, c'è Cristina, che diventa fredda come il ghiaccio e mi parla come se ce l'avesse con me, solo perché ieri ha avuto un vivace scambio di idee con te. Dulcis in fundo, Elena, che non bastava aver rivisto qualche giorno fa, con tutti quegli atteggiamenti ossessivo-compulsivi che non sono da lei. Adesso, senza alcun preavviso, me la ritrovo davanti ancora. Perché, ovviamente, la gente vuole vederci insieme, ma vorrei vederla lontana da me il più possibile, perché quella ragazza mi fa paura: non ha scrupoli e ora mi sento male se penso di averle aperto il mio cuore, di essere stato limpido e trasparente, perché sa tante cose di me.

-Dai, stai tranquillo. - mi sedetti accanto al suo fianco, piegando indietro una gamba - Punto primo, è vero che ci vediamo poco, ma immaginavo che sarebbe andata così: sei molto impegnato e non lo scopriamo certo adesso. E, ricordati, qui, in vacanza, ci sono solo io: tu stai lavorando e non puoi sottrarti ai tuoi impegni. E a me va bene così, perché comunque ti vedo da lontano e non siamo mai troppo distanti, anzi, sai, probabilmente, questo è il periodo in cui stiamo insieme più spesso, se escludi quando sei a casa senza concerti o appuntamenti. Punto secondo, è anche vero che davanti alle persone dobbiamo comportarci in maniera molto circospetta – accarezzai il suo braccio e gli sorrisi – ma è sempre così, anche quando siamo a Roma. Quindi, di fatto, non cambia niente. Terzo, Cristina è preoccupata per te, non approva la nostra relazione, perché non mi conosce e pensa che voglia sfruttare il tuo successo per ottenere dei non meglio precisati benefici. E perché sono molto più grande di te, quindi forse ha anche paura che il suo ruolo venga, in un qualche modo, sminuito. È tipico delle persone molto aggressive. Appena mi conoscerà un po' meglio, cambierà la sua opinione su di me, su di noi, non ti devi preoccupare. E, comunque, puoi stare certo che ti vuole bene e non ce l'ha affatto con te. Quarto, Elena. - appoggiai una mano sul suo braccio, accarezzandolo lentamente - Non ho paura di Cristina, pensi che potrei averne di lei?

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