Dea delle arti

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Brulla effigie

Sorgente altissima di brame e nascita smisurata di velleità

Nel buio della penombra è il tatto a guidarmi

a testare con mano che la perfezione sussiste

A tastarne le curve

Le ossa spigolose, le spalle precisamente allineate e chelle labbra polpute

Tacitami nelle acque del peccato

conducimi nelle terre del rinnegato

Trascinami, laddove, non vi abita null'altro oltre al prodigo tuo corpo del reato

Il verro vive in ParadisoWhere stories live. Discover now