Capitolo 3

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Il mese di prova della signorina Griffin sta quasi per finire. E devo ammetterlo, mi sorprende ogni giorno che passa.

Il suo curriculum non mentiva sulle sue capacità, inoltre ha conquistato anche Maggie – che non è così semplice da compiacere – la quale le ha insegnato tutto quello che sa e forse qualcosina in più. Più di una volta le ho sorprese a confabulare di nascosto.

Potrei metterci la mano sul fuoco, sicuramente le avrà svelato tutti i suoi segreti per condizionarmi ed ottenere favori da me... ma Maggie è Maggie. Se non volessi così bene a quella donna – che spesso mi ha fatto più da mamma che da segretaria – probabilmente l'avrei già licenziata diversi anni fa... ma lei sa come prendermi e, francamente, non mi dispiace affatto che ora abbia passato il testimone a Clarke.

Forse è presto per dirlo, ma ogni giorno che passa sono sempre più convinta della mia scelta. Clarke oltre ad essere molto affascinante nella sua semplicità, timida ed introversa, ha dimostrato più volte di essere caparbia, di saper difendere le proprie opinioni essendo oltremodo propositiva. Nonostante questo il suo lato gentile, accomodante e servizievole ha la meglio su quello impertinente e testardo... almeno il più delle volte.

In queste ultime settimane ho cercato più di una volta un qualsiasi tipo di approccio con la signorina Griffin, per avvicinarmi a lei, sapere quello che le piace, cosa la fa ridere e quant'altro. Non so neanche io il perché, forse per far infuriare Anya, o forse perché il suo essere così timida e riservata mi intriga, mi incuriosisce e mi fa venir voglia di conoscerla meglio. Tuttavia il suo essere così perfetta mi intimorisce.

Spesso mi fermo ad osservarla – china sulla scrivania o con lo sguardo concentrato su Maggie volto a carpire ogni suo singolo suggerimento – e ho notato una singola e fastidiosa verità su quella donna: non si distrae mai, non ha esitazioni e non fa o dice cose sbagliate. Ma come possibile? Se le sue guance non si imporporassero così facilmente penserei che fosse un automa, ma l'ho sorpresa più di una volta in imbarazzo per un mio complimento.

Quest'ansia spasmodica di sapere a cosa pensa o cosa le piace fare quando esce dalla WoodsEdit sta diventando un'ossessione. Quell'alone di mistero che sembra avvolgerla, oltre ad incuriosirmi, mi sta facendo impazzire, la mia sanità mentale è sul filo del rasoio.

Quello che comincia a spaventarmi sul serio è che mi sto accorgendo della sua bellezza – solo in apparenza acqua e sapone – della sua sconfinata accondiscendenza e la mia mente comincia a giocare brutti scherzi. Non mi era mai capitato prima, ma la mia nuova segretaria sta diventando il mio chiodo fisso, la protagonista delle mie fantasie più recondite, audaci e trasgressive.

Non è da me comportarmi così, ho sempre pensato che il lavoro non dovesse invadere la sfera privata, ma con lei, con Clarke, è diverso... non ci riesco.

'Ah, accidenti a me! Sono proprio fatta alla rovescia. Posso avere tutte le donne che voglio, anche senza sforzo... ed io che cosa faccio? Mi intestardisco su l'unica al mondo a cui non interesso minimamente e che sarebbe in grado di darmi il due di picche senza troppi sforzi?! Sono proprio senza speranza', impreco mentalmente.

È da circa un paio d'ore che sono ferma sulla stessa pagina del libro che avrei già dovuto finire. Anche se sono il CEO di questa azienda, continuo a valutare i lavori in prima persona, mi piace leggere i manoscritti prima di pubblicarli, ma in questo ultimo periodo non riesco a fare neanche quello. Sono distratta da lei, da come si veste, da come parla, da come si atteggia. Lascio cadere la pagina sulla scrivania e mi afferro la testa tra le mani.

"Confermo, sono un caso senza speranza!", mormoro a me stessa.

"Mi scusi signorina Woods, ho bussato e mi era sembrato che avesse detto avanti, ma credo di essermelo solo immaginata", la sua voce roca mi fa scattare sull'attenti.

The SecretaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora