Capitolo 19 [Mi dispiace...]

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[Punto di vista si Levi]

Ero stato preso alla sprovvista da una decina di uomini, avevo lottato come meglio mi era riuscito e cinque li avevo fatti fuori ma, loro giocavano sporco e sentii una puntura nel collo, non persi conoscenza ma il mio corpo si rifiutava di muoversi.

Non credevo che mi avrebbero preso così facilmente, ma la cosa non mi fece abbattere, potevo sempre scappare dopo e anche se probabilmente loro erano i cacciatori sarei riuscito a cavarmela, in qualche modo.

Poi ero certo di una cosa, l'unica a cui potevo aggrapparmi con tutte le mie forze senza dubitare un singolo istante, il mio amato Eren mi avrebbe trovato e mi avrebbe salvato, ero certo che avrebbe fatto tutto il possibile per me.

Mi trascinarono in un luogo buio, puzzolente e malandato mentre le varie guardi e i soldati si prendevano gioco di me o mi osservavano con quei loro occhi pieni di perversione e lussuria.

Questo mi fece preoccupare, non volevo essere toccato da qualcuno diverso da Eren, non volevo fare nulla con quei maiali che non provavano nulla per me e anche se lo avessero fatto io volevo solo una persona.

Mi misero uno strano collare e mi amanetfarono al muro rovinato lasciandomi di spalle alla porta della stanza, non potevo vedere chi entrava o usciva, non potevo sapere chi era nelle vicinanze e non riuscivo a sentire nessun odore se non quello disgustoso di sangue e sesso che ricopriva quella parete e riuscivo a sentire poco.

Punti il mio sguardo sulla parete di mattoni piena di graffi e sangue chiedendomi quanti mi avessero preceduto e quanto potevano aver sofferto prima di me, un pò agitato cercai di voltarmi a causa del suono della porta che veniva aperta.

<Ciao, io mi chiamo Kyle, sono l'uomo che ti ha fatto portare qui mostro, ti divertirai, vedrai> disse con un ghigno malefico impresso sul volto pallido sfilandosi i pantaloni ed iniziando a colpirmi con la cintura in pelle, la mia pelle veniva segnata lacerata appena, ma non era altro che l'inizio, lo sapevo e lo avrei sopportato facilmente...

Lo sentii ridere e poco iniziò a tirarmi calci, straparmi via i vestiti e sbattermi a la cinta sempre più forte sulla pelle totalmente nuda delle gambe, segnandomi ancora e facendomi soffrire sfiorando i genitali.

Rise ancora, con più gusto e mi infilò dentro il suo membro schifoso, senza preparazione, senza amore, con il solo scopo di esaudire i suoi desideri carnali e provare a distruggermi

La cosa mi disgustava, mi disgustava veramente tanto, mi sentivo sporco ed indegno, mi chiedevo con quale occhi Eren mo avrebbe guardato dopo questo, mi chiedevo coke avrei fatto io a guardarono meglio occhi dopo aver lasciato che qualcuno oltre lui mi penetrasse.

Gli occhi arrossati mi pizzicavano, mi morsi il labbro inferiore che tremava e mi imporsi di non piangere, non volevo mostrargli di essere debole e che stava avendo la meglio su di me.

<Ahh, sarà così divertente> disse mentre aumentava la velocità delle spinte infilando le sue unghie nella mia pelle per poi riempirmi del suo seme, sperai che fosse finita ma no, lui continuò e non seppi neppure per quanto ma a me sembrò un'eternità.

Dopo di lui si succedettero tanti uomini e il mio corpo non ne poteva più, più il tempo passava più reagiva e questo mi disgustava ancora di più, come potevo eccitarmi per essere in quel tipo di situazione mi chiedevo.

Tutto ciò andò avanti per giorni e finalmente mi lasciarono solo, allora piansi, mi abrracciai le gambe e pregai perché Eren mi trovasse presto, perché non mi odiasse e mi volesse ancora.

<Eren...> dissi fra le lacrime mentre una mano gentile mi accarezzava la spalla, io mi feci indietro piangendo spaventato, non era da me ma non riuscivo più a riconoscermi, io mi facevo schifo da solo...

<Tu conosci mio figlio, Eren?> chiese triste mentre si asciugava una lacrima <Vorrei che gli dicessi di guardare nella casetta vicino alla tomba di sua madre> disse con un sorriso malinconico mentre mi lavava e visitava.

<Farò il possibile per prendere tempo ma non posso fare più di così> disse sparendo lasciando mi lí a sfogare tutto il mio dolore finché la porta non si aprì e quello strazio cominciò ancora.

Quando se ne andarono di nuovo pensavo che sarei morto, che sarebbe stato meglio, per me, per tutti...

Non avrei più avuto il coraggio di guardare il mio amato negli occhi ne sapevo se dar i riuscito a smettere di provare odio verso tutti loro, odio ingiusto perché tutto quello era stata colpa della mia sbadataggine.

Sentii uno sparo e poco dopo delle urla provenire fuori dalla mia porta e l'odore del sangue si fece talmente forte da coprire tutto il resto mentre piangevo e pregavo che tutto ciò finisse, anche con la mia morte, non mi importava.

Sentii la porta venir buttata giù, non mi voltai solo perché non ne avevo più le forse, mi limitati a piangere e a tremare come una foglia.

Vidi Miki sorridermi debolmente mentre rompeva le mie costrizioni dandomi dei vestiti puliti che odoravano del mio amato Eren.

Lei sorrideva, ma i suoi occhi erano scossi da un profonda paura, non sapevo perché avesse tutta quella paura finché non lo vidi, finché non incontrai lo sguardo di Eren, era spaventoso, bramava sangue ma era anche pieno di paura, di dolore.

Ero stato così stupido, me ne resi conto solo in quell'istante, come potevo credere che lui avrebbe smesso di amarmi, che lui mi avrebbe odiato o che lo avrei fatto io.

Gli corsi incontro e lo abbracciai, almeno il muso visto che era enorme, lui si strisciò contro di me e passò appena la lingua sulla guancia per poi allontanarmi con il capo.

Dietro di lui vidi altri due lupi e una schiera di uomini armati, lui righió con quel suo sguardo spaventoso e uno dei lupi mi caricò sull'altro porgendomi via.

Non volevo andarmene ma non avevo la forza per ribellarmi e svenni sul dorso di uno di quei lupi che neppure conoscevo.

Riuscii solo a sentire l'odore del mio amato attraverso la sua maglia, quello mi confortò perché era come se mi stesse abbracciando.

Animal [ereri]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora