Capitolo 2

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«Questa» dice Thomas richiamando di nuovo la mia attenzione «sarà la vostra nuova casa» dice aprendo la porta di una casa che apparentemente sembra una villa per quanto è grande «Grazie per averci accompagnato qui» ringrazia cordialmente mio fratello, lui è sempre stato quello più gentile, io invece sono quella un po' più fredda «di niente» questa volta invece è Robert a parlare «noi andiamo, se avete bisogno di qualcosa, James, hai i nostri numeri» Robert e Thomas ci salutano e poi fanno retromarcia per ritornare alla loro macchina «simpatici» sussurra James alle mie spalle mentre io ho ancora lo sguardo puntato dove, fino a pochi secondi fa, c'era la macchina.
Nel viaggio dall'aeroporto alla mia nuova casa lo ho passato ad osservare fuori dal finestrino, guardando tutto quello che mi passava davanti, posso dire che so come andare al supermercato da sola e questo significa "l'osservare" «Ehy, dopo vado al supermercato a comprare qualcosa» dico entrando nella probabile camera di James e lo trovo che sta sistemando dei vestiti nell'armadio «sai dov'è? Google maps? Chiamo Robert o Thomas?» comincia a parlare nella testa nell'armadio ed io scuoto la testa in segno di negazione, soprattutto all'ultima domanda «No, mentre venivano qui, ho osservato fuori, come faccio sempre, ed ho visto il supermercato che praticamente è a due passi da qui» gli spiego gesticolando, questo è un mio difetto, gesticolo sempre «d'accordo» mi dice togliendo la testa dal l'armadio e sorridendomi «allora vado a sistemare un po' la mia valigia e poi vado» annuncio andando verso la mia probabile camera, si trova alla fine del corridoio a destra, mentre quella di James si trova a metà corridoio, credo che così si dica, a sinistra, non so indicare le posizioni delle stanze, non è di certo il mio lavoro.
Entro nella mia camera e noto che la mia valigia è già sul letto, prima ancora di disfare la valigia, decido di dare un'occhiata alla stanza.
Pareti bianche, tristi, le dipingerò come ho fatto a Madrid, con Cristiano, la scrivania è molto grande, seguendo il mio sguardo noto che dopo c'è una grande finestra e quindi decido di avvicinarmi per vedere a cosa da vista. I miei occhi si illuminano quando vedo che fuori c'è una piscina enorme, mi mancherà il mare spagnolo e probabilmente, visto che qui il mare non c'è, questa piscina colmerà il mio vuoto da mare, sono contenta. Faccio un passo in dietro e vedo che vicino al letto c'è un grande armadio e dall'altra parte del letto si trova un comodino con una presa, perfetto, aspettavo solo questo. Vado dritta verso la presa e metto in carica il telefono, poi vado verso la mia valigia e comincio a sistemare la camera, anche se non appenderò le foto o quadri perché dovrò prima dipingerla, magari di un bel blu. Quando mi giro per andar a far partire la mia playlist, noto che c'è un'altra porta, decido di andare a vedere cosa c'è, quindi spalanco la porta e vedo che c'è dentro un bagno, perfetto, questa casa mi sta piacendo sempre di più.

Esco dalla doccia e prendo il mio asciugamano e lo avvolgo intorno al corpo, dopo aver sistemato la stanza ho deciso di farmi una doccia, puzzavo e avevo sudato.
Prendo la spazzola e mi pettino i capelli sciogliendo quei pochi nodi che avevo e poi prendo il phon per asciugare i miei capelli. Mi guardo allo specchio ed è la prima volta che mi rendo conto che sono davvero molto bassa, wow, sarà questo specchio ad essere stato posizionato più in alto, per forza, mi balena in mente la teoria che "i tedeschi sono tutti alti" e credo possa essere vero, però non è normale che a 25 anni sono alta 1,57, diciamo che non è proprio la cosa migliore che c'è al mondo.
Chiudo gli occhi e continuo ad asciugare i capelli in modo che, come sempre, vangano lisci. Apro gli occhi e la prima cosa che vedo difronte a me è il mio riflesso, ma più dettagliatamente vedo i miei occhi chiari, non ho mai capito se sono verdi o azzurri, probabilmente cambiano a seconda dal tempo, in questo momento sono azzurri con qualche fascia verde, in pochi mi hanno detto che ho dei bei occhi, tra cui mia madre, mio padre, James, i nonni e Cristiano, devo cominciare ad andare avanti, non posso sempre fermarmi sul quel punto fisso, ormai devo andare avanti.
Finisco di asciugarmi i capelli e poi mi vesto, prendo un jeans nero e una maglietta a maniche corte grigia e poi esco dal bagno, senza mettere nemmeno un po' di mascara perché oramai era finito e credo che devo andarlo a comprare.
Prendo la borsa, il mio portafogli e il telefono e poi avviso James che esco di casa.

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