9. Come preparare una cerimonia

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Harry ritornò a sorridere inquietantemente, con gli occhi socchiusi

«Estirpare il peccato dalla mia mente» disse piano, guardando il cielo

«In che modo intendi farlo?» chiese la bambina, incuriosita ma con aria professionale

«A te confesserò i pensieri che intorbidiscono la mia anima, giacché non vadano del tutto perduti, poi io stesso li potrò dimenticare serenamente»

«Entriamo ed iniziamo».

Andarono in cucina. Harry si sedette al tavolo e la ragazzina aprì il frigorifero ed iniziò a tirare fuori cibo. Il giovane uomo tamburellò con le dita il pannello di legno della tavola ed iniziò a parlare in tono sciolto

«Spesso ho pensato che il mondo mi si rivoltasse contro»

«Ah, non mi sembra un crimine tanto grosso»

«Lo è, se devo essere un cavaliere. Dovrò comprendere cose che pochi comprendono e...»

«Non potrai permetterti di litigare con il mondo, certo» morse un pezzo di torta che teneva in punta di forchetta «Il ragionamento è corretto, ma vorrei che ti addentrassi un po' più dentro i tuoi pensieri. Scava di più»

«Va bene» Harry spolverò il legno con l'avambraccio e appoggiò il mento sul palmo dell'altra mano puntellando il gomito sul pannello della tavola «Non avrei mai pensato che un giorno sarei diventato cavaliere e non ho mai curato aspetti di me stesso come la forma fisica e la preparazione mentale a queste situazioni. Per questo, sai, sono molto confuso e...insomma» rise piano, nervosamente «Non so che pensare di preciso. Comunque... beh... non so se un uomo lupo può diventare cavaliere, ma...»

«Non preoccuparti, un uomo lupo può diventare tranquillamente cavaliere. Eh eh, avrei voluto esserci per vedere trasformare te e il mio buon padre... oddio, buon padre... mio padre e basta»

«Allora dovrai aspettare il plenilunio»

«Si, il plenilunio...»

«Come uomo lupo sono preoccupato. Le notti di trasformazione potrebbero influire sul mio compito»

«Io penso che, al contrario, potrebbe aiutarti parecchio» sorrise in un modo strano e cospiratore «Il Ministero cerca gli uomini lupo per assoldarli nel loro ordine, di solito»

«Oh, mi sento molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto...»

«Smettila per favore»

«Molto sollevato»

«Grazie»

«Di nulla. Oserei dire che stiamo decentrando la discussione su un altro, ehm, argomento»

«Devi fare una confessione? E confessa! Confessa ragazzo!»

«Ah, ah» il giovane uomo fece segno di si con la testa e ricominciò spedito «Sono stato uno sprovveduto, un malvagio, un cattivo valutatore. Odiavo tuo padre, il Ministro, e talvolta pregai che perdesse la vita in uno scontro. Speravo morisse! E senza sapere quante volte mia avrebbe salvato la pelle e quante volte mi avrebbe insegnato cose che mi hanno cambiato. Non sono più un povero sprovveduto, ma il rimorso del ricordo di ciò che speravo, la morte del Ministro, mi sta uccidendo. E se penso al perché di questo odio... oh, se ci penso... ero geloso»

«Geloso? Ah ah ah! Geloso?!»

«Di Kate. Non so se la conosci...»

«Si, si, la conosco, come potrei non farlo... geloso?!» ridacchiò quasi a prenderlo in giro «Geloso di Kate!»

Scontramondi - 1. La pietra delle fontiDonde viven las historias. Descúbrelo ahora